Nausea, astenia

Buongiorno. Chiedo un'informazione perché non so più cosa fare. Sono più di tre anni(maggio 2015) che presento dei sintomi quali malessere/astenia fino ad arrivare alla nausea del novembre dello stesso anno. Al tempo con grande paura affrontai esami del sangue (giugno 2015,) dove presentavo una gamma-gt leggermente alterata e un colesterolo alterato. Per il resto tutto ok. La stanchezza/sensazione di febbre continua, fino come scrivevo alla comparsa della nausea(purtroppo questa è sempre quasi presente con momenti parossistici dove dove mi sembra mi porti al vomito). Fine dicembre 2015/inizio 2016 faccio analisi sangue nel ps della mia città essendoci andato in completo allarme perché la paura di un'importante malattia mi avesse colpito. Niente da segnalare tranne un sodio un pelo più basso, eco fast nella norma. Faccio un'altra ecografia dopo 20 gg niente da segnalare (solo la coda pancreas non si vide al momento ) gastroscopia con prelievo istologico: gastrite antrale inattiva= niente per il gastroenterologo. Bene la situazione è rimasta tale, malessere continuo ossessionato vista la portata dei sintomi di avere una malattia incurabile e vita completamente annullata. Vado quando riesco(causa nausea) da uno psichiatra/psicanalista il quale per ora non mi ha ordinato nessun farmaco ( in passato il vecchio terapeuta mi aveva prescritto paroxetina 20 mg die= dopo tre mesi nessun risultato ho abbandonao terapia, questo avallava ancor di più la mia tesi che nn avesse origine "psichica" questo malessere) Per ora lo psicanalista attuale non si espone troppo dicendomi che sarebbe fondamentale per me andare alle sedute per poter almeno capire degli aspetti della mia vita. Non RIESCO ad affrontare altri esami strumentali che avallino/smentiscano la mia enorme paura di avere un brutto male, visto la continuità dei sintomi e la portata in molti momenti degli stessi. Lo psicanalista non mi ha dato una diagnosi perché secondo lui per ora non è quello l'importante e che me ne farei ben poco. In passato la diagnosi fu "disturbo fobico ossessivo" ma i sintomi  erano tutt'altri...ho avuto anche altre somatizzazioni in passato ma mai durate così tanto tempo(max 4 mesi).Credo che avere avuto dei problemi psicologici in passato faccia subito pensare ai medici che si tratta di quello. Il problema di nn riuscire ad affrontare gli esami è molto pesante perché sono convinto che questo stato (nausea, malessere altezza stomaco ed astenia) sia altro. Ormai la mia vita è completamente rovinata. Scusate la prolissità, ma come posso fare? Non capisco più come faccia un fisico a presentare tali sintomi così forti e non esserci un problema funzionale ad un organo/i. Ringrazio anticipatamente. P.s: per concludere qualche volta riesco ad uscire cenare fuori e non stare sempre malissimo ma non so mai quando potrebbe arrivare la crisi di nausea e cmq la sensazione di astenia a volte è molto forte altre più gestibile ma nn scompare mai questa sensazione (tranne quando dormo).
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
IN una valutazione psichiatrica la diagnosi fa, e anche presto se possibile, e si cercano i sintomi presenti, non si va per esclusione di altri organi, questo è un criterio accessorio.

"Non capisco più come faccia un fisico a presentare tali sintomi così forti e non esserci un problema funzionale ad un organo/i. "

Appunto, ma i medici suggeriscono infatti che sia il cervello quest'organo, quando parlando di problema psichico.

E' opportuno un inquadramento psichiatrico medico.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Ringrazio. Cosa intende con un inquadramento psichiatrico medico?Dottore è così "esagerato" da parte mia non riuscire a credere minimamente che l'origine di sintomi tanto forti quanto persistenti sia il cervello?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Intendo una visita psichiatrica.

Più che esagerato, è di base illogico, ma è normale che uno non veda il cervello come organo alla base dei sintomi mentali, tanto è vero che quando uno è ossessionato dall'idea di avere qualcosa in una parte del corpo, riferisce come sintomo quello di cui ha paura, non il fatto di avere paura.
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Utente
Utente
Temo Dottore che gli esami strumentali fatti ormai tempo fa non siano stati focali per trovare la malattia da cui credo di essere affetto(esempio forse sarebbe stato meglio fare una tac addome rispetto ad una eco, poi un amico medico mi consigliò di farla perché così mi tranquillizzavo ma purtroppo non ce la faccio ad affrontarla) Ma è possibile che tutti i giorni si presentino questi sintomi in maniera così insistente e che provengano appunto dal cervello? Mi sembra impossibile Dottore..tutti i giorni astenia e nausea (molto forte in alcuni momenti) le giuro Dottore mi sembra impossibile e non mi capacito come non riesca ad affrontare altri esami strumentali per capire se c'è qualcosa che non va a livello addominale. Sembrerò ipocondriaco ma credo sia "naturale" stando così male tutti i giorni...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Se il problema è l'ipocondria, la visione è tipicamente capovolta, cioè "sono ipocondriaco perché ho sintomi".
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Utente
Utente
Molti anni fa la sintomatologia era completamente diversa( paura di impazzire, controllo eccessivo dei pensieri/paura di impazzire, stordimento continuo) essendo questi i sintomi mi ero dato delle spiegazioni grazie al terapeuta. Adesso sinceramente non riesco a capire come possa essere di origine celebrale anche questa sintomatologia, non a caso la paroxetina che mi prescrissero quando iniziarono questi sintomi "fisici" non ha fatto effetto. Non so come fare ad affrontare altri esami strumentali (un amico medico mi disse di fare una tac perché così mi sarei tranquillizzato se fosse stata negativa anche se lui credeva di si) ma purtroppo non riesco e ho ridotto la mia vita ad una non vita. Ci sono familiari che mi dicono che dopo tutto questo tempo se fosse stato qualcosa di fisico sarebbe diversa la situazione...non ci credo sinceramente perché nn sono un medico. So solo che sto male tutti i giorni molto e nn so più cosa fare. Ho fatto un anno e sei mesi di psicoterapia per questi sintomi e sono sempre cosi. Ecco perché non riesco a credere all'origine dei sintomi ipotizzata al tempo perché non è cambiato nulla.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Non mi parrebbe così diversa, il nucleo di quello che ha avuto ell'epoca è in effetti lo stesso dell'ipocondria, la compulsione a controllare.
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Utente
Utente
La ringrazio nuovamente. Ok forse inizio a capire qualcosa. Il problema, mi chiedo, è che vista la coazione passata al controllo di ogni pensiero avessi/azione facessi etc... è come adesso da ipocondriaco non voglia sottopormi ad ulteriori esami strumentali per la paura di avere "ragione" sull' origine appunto di questi sintomi perchè impaurito appunto da una diagnosi nefasta e soprattutto come mai la paroxetina non ho fatto breccia nel abbassare il livello dei sintomi. Sapevo che molti ipocondriaci si sottoponessero a molti esami strumentali senza riuscire ad uscire da questo cortocircuito. Io li ho fatti in passato con gran paura e adesso al solo pensiero di farli rabbrividisco.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gli esami li dovrebbe decidere il medico in base alle ipotesi che fa lui, ma purtroppo vede, il meccanismo finisce per risentire di un rapporto funzionale alla richiesta, e quindi se il paziente insiste, o si dimostra preoccupato, o "calca" il sintomo perché capisce che il medico non lo sta valutando come importante, finisce che viene inviato a fare esami, spesso senza alcuna ipotesi, così per escludere, o a 360 gradi, o senza aver neanche compreso bene quale sia il sintomo. Accade anche che i pazienti lo facciano da soli spendendo di tasca propria, così come accade che si leggano le malattie e poi riportino al medico i sintomi già "orientati" verso ciò di cui hanno paura, come a voler spingere poi l'accertamento in quella direzione.

Per tutto questo l'ipocondria attecchisce e peggiora.

Dopo di che, per sapere se c'è l'ipocondria, c'è la visita psichiatrica.
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Utente
Grazie Dottore per la spiegazione esaustiva. Le chiedo come ultima cosa come poter credere all'origine celebrale della cosa? Anche perché lo psichiatra da cui vado non si è pronunciato perché dice che non deve convincermi, dice che se anche me lo dicesse non cambierebbe nulla perché la cosa mi tranquillizzerebbe per poco tempo per poi tornare a pensare ad un brutto male. Ma io penso a questo perché sto male se mi passassero i sintomi scomparirebbe la paura. Ma è possibile il cervello provochi questi sintomi che le ho descritto? Tutti i giorni? Fino ad arrivare a non sopportare più profumi/odori che possano creare nausea, eruttazione molto frequente? Una stanchezza fisica che va avanti da tre anni? Faccio fatica a crederci anzi purtroppo non riesco proprio a credere alla cosa. Purtroppo pur non essendo esperto gli psicofarmaci nn hanno fatto effetto purtroppo da profano quale sono ad avallare l mia tesi illogica ma persistente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
In che senso crederci ? Non è che sia importante che ci creda. Anche perché non è che ci sia niente di particolare a cui credere. C'è un cervello, la funzione del cervello è tra le altre la mente.

Noi stiamo parlando di diagnosi ipotetiche, ma se focalizziamo sulla ipocondria, il cervello non crea sintomi, il cervello crea la preoccupazione, e se io esprimo un dolore al piede in maniera preoccupata, diventa un sintomo, così come un prurito, una vista meno nitida di cui però non c'è riscontro strumentale, una defecazione troppo frequente che però non ha caratteristiche patologiche etc etc
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Utente
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La ringrazio. Capisco allora che non è il cervello a generare questi sintomi così invalidanti, e da cosa sono causati se gli organi dopo gli esami strumentali al tempo non riportavano cause organiche? È così (mi passi il termine) "anormale" preoccuparsi molto vista la portata di questi sintomi visto che nn passano e portano ad una vita difficile e totalmente inibita dagli stessi? Penso sia "umano" preoccuparsi anche in modo parossistico visto lo sconvolgimento totale che arrecano alla mia persona. E da qui la paura di riaffrontare nuovi esami per appunto scoprire qualcosa "non presente" al tempo degli esami fatti 2 anni fa.
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Utente
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Aggiungo e concludo la domanda chiedendo perché non riesco ad affrontare altri esami strumentali?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
E chi li ha prescritti questi esami ? Non mi pare abbia detto questo.

PS. Qui il punto è farsi indicare una terapia dallo psichiatra, una sindrome ossessiva ha dei trattamenti standard, senza dover aspettare chissà cosa.
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Utente
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Infatti nel 2016 mi è stata prescritta la paroxetina e l'ho assunta per almeno 4 mesi senza il minimo cambiamento a livello sintomatologico come le avevo già scritto sopra, mi chiedevo come mai non avesse fatto effetto essendo un farmaco anti-ossessivo molto efficace(così mi dissero).
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Utente
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Scusi rispondo alla sua domanda "E chi li ha prescritti questi esami?" Il medico di base me li ha prescritti vedendo che i sintomi non passano. Al tempo (2 anni fa) il gastroenterologo disse che bastavano quelli che le ho scritto.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Il medico invece ha prescritto ulteriori accertamenti su un parere specialistico che invece diceva che bastava così ? Mi pare strano. Quali poi ?

Non tutti rispondono ad un trattamento. La cosa da sapere è dopo quanto valutare se cambiarlo, in caso di non-risposta. Giustamente, dopo 4 mesi senza il minimo cambiamento, lo si cambia. Bisogna vedere anche la dose utilizzata, perché le dosi basse tendenzialmente sono meno efficaci.
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Utente
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La ringrazio per la risposta. Esami ematochimici completi e per "tagliare la testa al toro" (cit) una tac addominale. Ovviamente Dottore non riesco ad affrontare neanche un semplice prelievo del sangue completamente paralizzato dalla paura di un esito nefasto. Il non affrontare gli esami lo vedo come un problema psicologico mentre personalmente, da profano, credo che i sintomi fisici da me descritti purtroppo abbiano origine diverrsa. Due anni fa affrontai con gran angoscia le indagini strumentali ma il reiterarsi dei sintomi e la "potenza" degli stessi mi hanno e mi fanno pensare sempre: sono malato fisicamente. Più di tre anni con astenia e quasi tre di nausea praticamente continua sono difficili da tollerare. Dovrei affrontare gli esami in qualche modo e forse se fosse negativo l'esito iniziare a sciogliere questo atroce dubbio dell' origine di questo stato.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Non esistono esami "completi", gli esami si fanno a blocchi se si vuole esplorare determinate cose.
E' chiaro che se insiste il medico le dirà di fare 1000 esami.


Però di tutti gli accertamenti da fare, non ha fatto ancora la visita psichiatrica. E quello era già stato detto.
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Utente
Utente
Come non l'ho fatta? Ho scritto sopra che settimanalmente (a meno che la nausea non me lo impedisca) da un anno e mezzo sono in cura da uno psichiatra/psicanalista della mia città. Il quale dice che è importante che io continui ad andare alle sedute anche se non ce la faccio. Per ora non mi ha prescritto farmaci, ne ha parlato solo quando ho saltato due sedute causa sintomi perché dice che a questo punto se nn riuscissi ad andare per questo ce ne sarebbe bisogno. Proprio ieri sono stato e ho chiesto della diagnosi e lui conferma che non vuole dirmela e non vuole dire che non sia necessaria (sue parole) perché sempre dal suo punto di vista potrebbe essere qualcosa di "statico" per il sottoscritto.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Ovviamente non mi riferivo a questo (chiamiamolo) bizzarro contesto in cui lei una volta la settimana va non si va a svolgere una terapia per una diagnosi che deve rimanere segreta on on c'è (ma stiamo scherzando ?).
Vada da uno psichiatra, che le cure psichiatriche funzionano come nel resto della medicina, e non in maniera esoterica.
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Utente
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Bizzarro contesto? Io mi sono affidato ad uno psichiatra, devo dirgli che sbaglia non avendo le competenze? Non mi sono permesso di dire che le cure psichiatriche non funzionano le ho solo riportato dei dati cronachistici per poter chiedere un parere.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Appunto. La cura psichiatrica si basa su una visita, una diagnosi che si definisce magari nel tempo ma si imposta subito, un percorso che non ha ragione di essere "coperto", se non perché il paziente non si rende conto, ma non mi pare il suo caso. Una volta la settimana da un anno è qualcosa di davvero strano, se non all'interno dell'analisi, ma io mi sposterei su un terreno psichiatrico scientificamente controllabile.
Non è una critica a Lei, però non funziona solitamente così un percorso di cura psichiatrico.
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Utente
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La ringrazio per la delucidazione. Mi avevano consigliato questo psichiatra perchè competente. Io non so che tipo di lavoro stia svolgendo con me "nascondendomi" una diagnosi( al tempo,12 anni fa, la diagnosi fu con un altro psichiatra:disturbo fobico-ossessivo) , per lui è importante che io vada alle sedute per poter capire e cercare di uscire da questa situazione. Anche quando sto male insiste perché io vada. Detto questo Dottore io ho studiato altro nella vita e mi affido ai professionisti da cui vado, purtroppo non so se sia giusto o no quello che fanno. Penso che volendo che io vada a parlare settimanalmente abbia visto qualcosa "che non va"(mi passi la frase) perché spero che essendo un medico psichiatra se tutto ciò non dipendesse da un disturbo psichiatrico avrebbe avuto l'accortezza nel dirmelo che non aveva senso continuare il rapporto terapeutico! Detto questo non so cosa fare, sono pieno di dubbi e anche le sue delucidazioni esaustive, giustamente, me li fanno aumentare, che abbia completamente sbagliato strada? professionista? rischiando che i sintomi che presento abbiano tutt'altra provenienza? Non so cosa fare e a chi rivolgermi perché a questo punto non riesco a trovare un senso a tutto questo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Allora, il disturbo ossessivo ha terapie consolidate, farmacologiche e psicoterapiche, di tipo cognitivo-comportamentale. Non la psicanalisi, che cade anche fuori dalla misurabilità e definizione dei presupposti e degli effetti di un "trattamento".
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Utente
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Ok perfetto. Questo è anche un medico psichiatra, non poteva dirmi quello che mi sta chiarendo Lei? Tutto ciò ha avuto un costo, la persona in questione è un primario ospedaliero oltre che uno psicanalista...perché non mi ha avvisato? Per convenienza? Spero di no essendo lui un professionista. Lo avviserò or ora e interromperò il rapporto perché la situazione si è fatta alquanto surreale. La ringrazio per le spiegazioni esaustive e porterò a voce quanto scritto da lei per avere chiarimenti e chiudere questo rapporto giustamente definito da lei bizzarro. Grazie infinite.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Non ho la minima idea.

Ripeto i connotati: un trattamento (presunto tale) che va avanti da oltre un anno con incontri settimanali (una frequenza che solitamente non si utilizza nella psichiatria medica), con una diagnosi che non viene comunicata (non è né un segreto, né è ammissibile che non sia stata fatta, né ci vuole un anno e mezzo per farla, stiamo parlando di una diagnosi anche orientativa - di solito le diagnosi si impostano subito, e poi magari, per carità, si rivedono nei mesi, ma non farle direi di no). Questo dovrebbe configurare una terapia su una diagnosi nota di disturbo ossessivo, fatta prima da un altro. Mettiamo che la diagnosi sia quella, la psicoterapia analitica non è indicata, e come mai la terapia farmacologica non è proposta ? Certo, se siamo all'oscuro della diagnosi, uno potrebbe dire che non si può neanche decidere la terapia, ma allora da un anno e mezzo di preciso che cosa è in corso ?
Una serie di sedute per "capire"... ? Non mi risulta che questo corrisponda a niente, dopo di che, arriviamo all'ultima cosa banale. Se dopo un anno la persona sta uguale, o peggio, evidentemente si cambia terapia (questo anche dopo 3 mesi, o 6 mesi , a seconda del tipo di tipo di disturbo).

Non sto dicendo che sia "strano" sentire questo tipo di situazione, ma sul piano medico questi sono i commenti che si possono fare.

PS_ Il medico che aveva conosciuto prima e che aveva fatto la diagnosi, poi come mai è uscito di scena ?
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Utente
Utente
Perché si è ammalato, e non poteva più praticare. Anche lui psichiatra e psicanalista. Mi sembrava strano a partire dai sintomi che presento,tutt'altro rispetto a quelli di un tempo, cosa potesse c'entrare una nausea molte volte parossistica e un'astenia quasi continua con un disturbo fobico ossessivo.
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dopo
Utente
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Praticamente ho buttato un anno e mezzo via. Se avessi il medico di base( io non ho mai insistito per fare gli esami me li ha prescritti) sarei magari risalito alla causa del malessere senza spendere soldi in una terapia della parola che non ha dato nessun risultato. I sintomi sono i medesimi e la mia vita un disastro totale causa questi. Ma un medico psichiatra seppur analista si renderà conto se quello che presenta un paziente può essere attinente alla la sua specializzazione o di altra origine e indirizzare il soggetto in un altro ambito medico? Questa situazione è paradossale e alquanto vergognosa. Ma se si è profani ci si affida soprattutto quando si sta male. Cercherò di fare qualcosa sperando che non sia tardi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Guardi, qui si fanno commenti. Io le consiglio semplicemente questo. Chieda un secondo parere, ad un medico psichiatra. Tra quelli che conosco io, faccio per dire, nessuno opera così, e al di là delle scuole di pensiero esistono delle terapie di riferimento e delle procedure banali, tipo tracciare una linea sintomi-diagnosi-terapia, che non richiede un anno.
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Utente
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Ringrazio, vedrò come fare.
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Utente
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Mi scusi Dottore, la ringrazio ancora per le esaustive precisazioni. Una domanda ma questi sintomi che presentano come potrebbero centrare con il mio disturbo fobico-ossessivo? Oggi andrò dal mio medico di base per farmi indicare un altro psichiatra per fare quello che mi ha scritto. Distinti saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Nella maniera più semplice, come Lei dice

"la situazione è rimasta tale, malessere continuo ossessionato vista la portata dei sintomi di avere una malattia incurabile e vita completamente annullata. "

La diagnosi di partenza è disturbo ossessivo, questo è quello che dice... mi pare coerente.
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La ringrazio innanzitutto. Ma chi non si preoccuperebbe Dottore con dei sintomi così invalidanti? Quando arrivano gli attacchi di nausea sono completamente inibito, per quanto riguarda l'astenia resisto. Da quanto ho capito quindi l'ossessione per il sintomo è una cosa ma non è questa a provocarlo...e allora il sintomo da dove viene? Il disturbo fobico ossessivo potrebbe essere "accessorio" di una patologia organica...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Il sintomo è qualcosa che lei dichiara, quindi è inscidibile dal suo stato mentale. I riscontri verificano ipotesi. L'ossessione consiste nell'impossibilità di scartare determinati pensieri, e il pensiero può riguardare una malattia. Se riguarda una malattia, la persona cercherà elementi per verificare se può averla, e li riporterà, spesso come sintomi, perché non sa più se sono normali o meno, oppure perchè esistono se sono preoccupanti, altrimenti no, ma vuole saperlo dal medico etc.
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dopo
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Ok inizio a capire... ma dopo quasi tre anni di nausea con attacchi forti e no è così illogico secondo lei di avere una malattia mortale? Perché credo che sia umano che se i sintomi si reiterano nel tempo preoccupino la persona. Al tempo ho fatto esami del sangue un ecografia addome (ma quando mi informarono che per lo studio del pancreas non basta ci vorrebbe la tac e quando ho saputo che ad una persona che conoscevo l'ecografia era negativa ma la diagnosi della tac fu di un tumore al pancreas purtroppo fatale in poco tempo mi sono spaventato tantissimo essendo tutti i giorni sottomesso a questi sintomi...la mia ecografia addominale al tempo diceva testa e corpo del pancreas niente da segnalare..coda non pervenuta. Il problema adesso è che non riesco ad affrontare un altra ecografia/tac perché credo che quella fatta due anni e mezzo fa "non sia bastata) e gastroscopia ma niente di segnalato...se non una gamma-gt lievemente mossa e un colesterolo a detta dell'esperto poligenico. Ah sì poi elettro/eco cardiogramma tutto ok. Sono spaventato perchè sintomi così forti credo spaventerebbero chiunque. Non so come affrontare esami strumentali che credo mi aiuterebbero,se fossero negativi, ad abbassare la soglia dell'angoscia.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
No, non è illogico, è se mai iperlogico.

" ma dopo quasi tre anni di nausea con attacchi forti e no è così illogico secondo lei di avere una malattia mortale? Perché credo che sia umano che se i sintomi si reiterano nel tempo preoccupino la persona. "

Sta ponendo due domande completamente diverse, e cioè se è illogico pensarlo, e poi se è umano preoccuparsi. L'ossessione è umana, è logicisissima, ed è allo stesso tempo una condizione disfunzionale.
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Utente
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Non so più cosa fare Dottore, devo andare avanti stando così e non riesco ad affrontare altri esami strumentali, è un paradosso. Corro il rischio di avere qualcosa di grave e di non riuscire a scoprirlo. Ogni giorno è un supplizio. In passato ho sofferto ma mai per così tanto tempo..ho paura che il mio passato da "fobico" scii quello che mi accade ora. In famiglia o mi dicono di affrontare le analisi e non rompere o che "sono sempre le solite cose". Dottore devo capire come fare ad affrontare questi esami e nn so come farlo.
[#39]
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Utente
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Le chiedo un parere su come fare a riuscire ad affrontare questi esami. Purtroppo al tempo quelli che affrontai non mi diedero troppa tranquillità perché dopo un giorno i sintomi continuavano. Devo riuscire ad affrontarli Dottore e non so come trovare il coraggio. La ringrazio ancora.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
In ogni caso, mi pare sensato che Lei si faccia curare da uno psichiatra. Il fatto di farlo solo dopo aver fatto gli accertamenti non è un discorso che porta a nulla, probabilmente porterebbe a non andare mai dallo psichiatra.
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Grazie Dottore, ultima domanda come mai dice che "probabilmente porterebbe a non andare mai dallo psichiatra?"