Mamma con psicosi schizzoaffettiva cronica, figlio con problemi di aggressività

Buongiorno, vi scrivo perché vorrei un aiuto su come comportarmi in questa difficile situazione che si é creata, mia madre soffre di Psicosi cronica da anni, iniziarono a fare diagnosi su di lei, già all età di 19 anni, fu ricoverata in diverse cliniche psichiatrice, con lunghe degenze, le diagnosi furono molte, dalla sindrome dissociativa, a tante altre cose brutte, fino ad arrivare a diagnosi certa di schizofrenia, che alcuni specialisti chiamavano psicosi schizzoaffettiva, altri direttamente schizofrenia... Non ho mai capito la differenza, fatto che i sintomi quelli sono, allucinazioni deliranti, crisi mistiche aggressività depressione panico, quindi curata con elettroshoc, psicofarmaci e alla fine veniva legata pure al letto poverina, in certe cliniche anche trattata male pure a livello fisico.
Lei con noi non era cattiva ci ha sempre voluto bene, purtroppo quando aveva le fasi acute non ci riconosceva granché, e quando andavamo a trovarla molto volte scappava oppure ci ignorava, poi per brevi momenti tornava in se.
Io mi rendevo conto che stava male anche se ero una bambina e ho continuato ad andare a trovarla, mio fratello no, dopo poche volte non è più venuto, e passava del tempo con la Mamma solo quando lei tornava a stare bene, quindi quando veniva dimessa.
Fino alla maggiore età è stato così, ora mia madre sono circa di dieci anni che non ha più brutte ricadute fortunatamente, ora mia Mamma è stabile, anche molto empatica, purtroppo ha dei momenti che si butta in depressione, ma poi cerca di tirarsi su.
Prende 8 diversi psicofarmaci, ha subito danni fisici permanenti, ed ora non potrebbe vivere senza l'assistenza di una persona, in questo caso é fortunata, perché mio padre le é sempre stato accanto, con amore e devozione.
Sono una bella coppia, purtroppo lei è invalida, ma ha l'amore di tutti noi.
Mio fratello in tutto ciò è cresciuto in modo strano, da un po' di anni a questa parte, ha iniziato a manifestare una grande rabbia anche per piccole cose, con sbalzi di umore repentini, da i pugni al muro per niente, una volta si è rotto pure una nocca, dice sempre che imparerà a controllarsi invece non lo fa mai, insulta pesantemente mio padre, senza una giusta causa, lui vive con loro, io no, ma ogni volta che vengo a trovarli, mi vivo tutto l'ambaradam, mi dispiace, perché gli voglio bene.
Un giorno parlando, stavo piangendo per una signora a cui voglio molto bene e che ora si é ammalata, e mi disse che ero fortunata a provare certe emozioni, che lui purtroppo non riusciva a provare ne gioia ne dispiacere, o che comunque non riusciva ad esternare, ma semplicemente appagamento quando si va ad allenare il fisico, e rabbia quando é nervoso.
Lui bellissimo ragazzo, ci tiene tanto alla sua apparenza, e le litigate con mio padre accadono anche per quello.
Ora non lavora, ha avuto problemi con i colleghi e lo ha perso.
Mio padre che é pure diabetico, non può chiedergli nulla se lui deve allenarsi, che diventa aggresivo.
Aiutateci vi prego.
Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Suo fratello può rivolgersi di sua iniziativa ai centri psichiatrici di zona per una valutazione.



Dr. F. S. Ruggiero


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dopo
Utente
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Buonasera, la ringrazio per la risposta, ma lui non si rende conto del problema, lo giustifica, dicendo che sfogarsi a livello fisico gli serve e non ne può fare a meno. È convinto di non avere nessun problema con l' autocontrollo, ma non é così, mia madre purtroppo sta soffrendo molto per questa situazione, e lui non ha nessuna intenzione di parlare con nessun specialista, ho chiesto un consulto qui per avere delle indicazioni visto che non sappiamo come muoverci.
Cordialmente
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Non può fare nulla se non ci sono estremi di TSO o volontà a farsi curare.
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dopo
Utente
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Purtroppo ha ragione.. Sto cercando di parlarci, ma devia sempre il problema. Si é danneggiato pesantemente le mani, dopo l'ultimo atto di rabbia incontrollato, crediamo siano rotte, ma lui non curante va a lavorare in queste condizioni, mette i guanti per nascondere il tutto. Ha trovato un lavoro come operaio da qualche giorno e per ora sembra tenere a bada la sua rabbia, ma ho il terrore che sia solo una tregua momentanea. Oggi sono tornata a trovare la mia famiglia, e ho avuto il dispiacere di vederlo con quelle mani tumefatte, e doloranti, sapere che deve lavorare in quelle condizioni mi fa male, gli voglio veramente bene. So bene che nelle sue condizioni il TSO non è praticabile. Vorrei solo un po' di conforto, una speranza che da questa situazione prima o poi ne possa uscire, ho già sofferto molto nel vedere mia madre quando stava male, è morta mia Nonna, tre anni fà, ed è lei che mi ha cresciuto, insieme a mio padre, quindi un dolore infinito per me.. Mio zio ancora prima per un aneurisma cerebrale, viveva con noi, con mia Nonna mio fratello e me.. E ci ha fatto da fratello.. Insomma una serie di lutti che ancora non ho elaborato, soprattutto quello di mia Nonna, e avere la costante paura di perdere anche mio fratello, che mia madre torni in clinica, e che di conseguenza anche mio padre si possa ammalare, mi logora. Ho il terrore che possa succedere qualcosa di brutto, e se dovessi perdere anche lui, credo che non riuscirei ad andare avanti. Ecco perché mi sono rivolta qui, forse dovrò affrontarla io una terapia al posto suo.. Magari riesco a vivermi meglio queste angoscie. Grazie per avermi risposto dottore. Buona serata.