Adhd, conviene portarsi lo psichiatra di riferimento alla visita per l'invalidità?

Salve gentili dottori.

La mia ultima diagnosi è questa.


Si attesta che il Sig.
***, nato a *** il ***, è in cura
presso la nostra struttura dal *** per essere affetto da ADHD,
Disturbo Ossessivo-Compulsivo, Disturbo di Personalità misto
(schizoide/evitante) e tratti autistici.

Si specifica che tale condizione, nel suo complesso, compromette molto
gravemente il funzionamento personale, sociale e lavorativo del paziente,
limitandone le possibilità di realizzazione esistenziale.

Si rilascia su richiesta dell’interessato per gli usi consentiti.


Ho letto che l'ADHD negli adulti viene spesso ignorato dalle commissioni di invalidità e che conviene portarsi il proprio psichiatra curante alla visita.

Secondo voi dottori è giusto portarsi il medico psichiatra curante dietro (o in alternativa se questo non fosse disponibile un altro medico competente in ADHD) o quello che ho letto non ha senso?


Grazie anticipate.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
La visita medicolegale avviene sulla documentazione, in questi casi. Certe diagnosi hanno un grado di obiettivabilità basso, e non sono chiaramente riconosciute come motivo di invalidità, se mai di diversa abilità. In altre parole, dire che a causa dell'adhd non si è in grado di lavorare è cosa dubbia, non è come dire che a causa della depressione non lo si è. Hanno rischi e correlati diversi sul piano dell'invalidità. Se si porta un medico dietro, è utile potenzialmente ma è utile specialmente se il medico a monte scrive una relazione e se lo fa raccogliendo evidenze e documenti possibili a supporto del peso dell'adhd nell'invalidità.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore.
Quell'attestato è dello specialista del Policlinico che mi ha seguito per lungo tempo, sono stato anche ricoverato in psichiatria con lui.
Mi sono stati fatti un test per l'ADHD di cui non ricordo il nome dagli specializzandi, poi il RAADS dallo psicoterapeuta specializzando della struttura che mi segue, AQ ed EQ "self-adminirested" e consegnati allo psicoterapeuta specializzando che li ha visti tutti con lo psichiatra.
Poi per poter avere il Metilfenidato sono passato in mano ad uno psichiatra, psicoterapeuta, medico delle dipendenze, privato ed esperto di ADHD (anche lo psichiatra del Policlinico è esperto di ADHD ma non può dare il Metilfenidato).
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Un medico privato che prescrive il metilfenidato in autonomia ? Questo non mi torna tecnicamente. Comunque non era questo il discorso: la diagnosi ha i suoi riscontri, ma io parlavo dell'evidenza che la sua diagnosi compromette la sua capacità lavorativa.

Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#4]
dopo
Utente
Utente
Ho capito meglio ora.
Guardi mi hanno fatto colloqui al Policlinico e sono stato seguito dagli psicoterapeuti specializzandi settimanalmente (prima una dottoressa e poi quando specializzata da un nuovo dottore).
Quello che le posso dire di concreto è che se io leggo una cosa devo quasi sempre rileggerla anche 10 volte perché la mia attenzione si sposta da sola su altro, devo mettere un allarme per ogni cosa e spesso quando suona l'allarme mi distraggo pure e non faccio quello che devo fare.
In campo lavorativo, per 8 mesi (3 gratis) ho fatto il programmatore ma mi perdevo continuamente, non riuscivo a mettere insieme le cose insieme, sempre quella maledetta disattenzione non voluta, mi impegnavo oltremisura e arrivavo a casa distrutto.
E non è bastato, mandato via e il mio stipendio era pagato da finanziamenti regionali, a loro non costavo nulla, altrimenti mi avrebbero mandato via subito temo.
Quindi forse, tutta questa capacità lavorativa non c'è, in altri lavori pure non ho combinato niente, il programmatore è la cosa che è riuscita meglio nel suo disastro.
Ho estremamente condensato.
Comunque se Lei ha detto quel che ha detto è perché evidentemente non c'è un nesso forte fra diagnosi e capacità lavorativa in campo psichiatrico e sa Lei il perché sicuramente, io non sono competente, posso solo dire quello che mi succede.
Grazie mille.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Semplicemente il nesso è vago e indefinito, ovvio sulle malattie gravi e psicotiche, ma niente affatto ovvio nelle altre, men che meno lavoro per lavoro. Quindi tutto questo discorso del valutare le capacità lavorative è molto nebuloso per come è posto. Le diagnosi nuove o riguardanti deficit settoriali ancora meno sono interpretabili in termini di capacità lavorativa.
In altre parole: esistono soggetti con anamnesi di disturbi psichiatrici che hanno ricoperto cariche importantissime o fanno lavori altamente remunerativi, ed è quindi un insieme di fattori che determina ad un certo punto la condizione rispetto al lavoro. Attualmente l'orientamento sull'adhd è che può essere oggettivato (anzi più di altre cose) ma non è chiaro cosa comprometta, se lo faccia ab initio e se in maniera permanente.

Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#6]
dopo
Utente
Utente
Capito perfettamente.
Grazie ancora.
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