Gli psicofarmaci presi per molto tempo possono indurre apatia?

Buonasera, gentilissimi dottori.
Soffro molto d'ansia e dismorfofobia da maggio 2014.
Ho cambiato diversi psicologi e psichiatri, ma da un po' di tempo ne ho trovato uno con il quale mi trovo bene.
Prendo: Depakin 500 mg 1 cpr dopo colazione e cena; Depakin 200 mg, 1 cpr dopo pranzo; Control 2, 5 mg, 1 cpr ore 8-14 e prima di dormire; Largactil, 1 cpr ore 14-20; Citalopram, 5 gocce di mattina; Entumin, 3 gocce prima di dormire; Nozinan, 1 cpr prima di dormire.
Sto un pochino meglio, ma sto avvertendo apatia: ho solo voglia di camminare molto e di guardare la tv, ma non mi interessa nulla e non mi piace quasi nulla.
Vi chiedo: questa apatia che sto provando può essere causata dai farmaci?
Vi ringrazio in anticipo per le risposte.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
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Utente
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Grazie mille, dottore. Solo che ho letto da qualche parte che gli psicofarmaci possano causare danni cerebrali. Mica sarebbe necessario fare una tac o un elettroencefalogramma?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
La terapia però non corrisponde al tipo di diagnosi che riporta, sembra la terapia per una psicosi bipolare.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Egregio dott. Panini, mi è sempre stata fatta la diagnosi di dismorfofobia. Lo psichiatra precedente, cui sono andato, mi ha diagnosticato un disturbo dell'adattamento. Prendo neurolettici, perchè per la mia faccia, che percepisco orribile (nonostante parecchi mi hanno detto che io non solo non sia brutto, ma anche carino), ho avuto anche dei deliri.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
"(nonostante parecchi mi hanno detto che io non solo non sia brutto, ma anche carino)"

Questo certamente, se fosse una questione di sentirsi dire il contrario non saremmo qui a parlare di dismorfofobia. Se c'è delirio la diagnosi è in realtà diversa.

E' significativo che dica "per la mia faccia", cioè attribuisce il problema alla sua faccia come fonte della questione. Anziché al cervello, che è fonte della percezione, o del pensiero, questo è difficile da chiarire, perché comunque non riesce a non dire che la sua faccia è brutta. Quindi non si capisce se la vede brutta, o teme che lo sia, o le sembra che lo possa essere, o la percepisce lei brutta nonostante oggettivamente non vi sia niente che non va.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Egregio dottore, la percepisco io brutt.a.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
In tal caso, non sembrerebbe un delirio. Nella DMF il rischio maggiore è che ci si infili nella via degli interventi su di sé, il condizionamento passivo (evitamento) ma soprattutto attivo (modificazione).

Dr.Matteo Pacini
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