Psichiatra

Buongiorno Dottori
Innanzitutto Buon Anno.

Ho 52 anni e da due anni sono in cura presso un csm della mia città per una grave depressione che mi ha portato ad un passo dal ricovero in clinica, evitato solo per la presenza continuativa al mio fianco dei miei familiari, che non mi lasciavano mai sola.

Solo Anafranil mi ha aiutato.
Ad oggi ne dovrei prendere ancora due al giorno da 75 e Brintellix che mi crea però nausea.

Vi scrivo per un altro motivo per il quale però prego siate molto obiettivi.

Sono stata presa in carico 2 anni fa da una dottoressa con la quale ho instaurato un ottimo rapporto.
Ho faticato tanto ad aprirmi, ma é diventato il mio "porto sicuro".
Conosce tutto di me.

Purtroppo però ho sviluppato un fortissimo transfert, per cui ammetto di avere ripetutamente chiesto una maggiore vicinanza.
Al logico rifiuto ho chiesto di allontanarmi, tornando però sempre indietro.
Ho letto che di norma i medici dovrebbero aiutare i pazienti ad elaborare questo transfert fino ad elaborare il lutto del distacco.

Invece da un giorno all'altro sono stata presa in carico dal responsabile del csm.
Il primo colloquio é andato così cosi, ma subito dopo ho realizzato il fatto che non era la stessa cosa.
Che avevo bisogno della dottoressa e del rapporto che avevo con lei, della confidenza, della facilità con cui riuscivo ad aprirmi dopo due anni di lavoro.
Questo medico non mi conosce, gli appuntamenti con lui sono molto diradati (ogni due settimane con la dottoressa, ogni mese con lui), mi sento imbarazzata, angosciata.
Sono tornata indietro di due anni, mi sento sola, rifiutata, mi chiedo dove posso avere sbagliato.
Quando ho chiesto spiegazioni mi é stato detto che quella era la scelta clinica per il mio bene.
Ma non ci credo molto dato che quando ho pregato di tornare indietro, mi é stato detto chiaramente che il servizio sanitario offre quello e che se non mi sta bene posso andarnene DA UN PRIVATO.
La risposta mi gettato nello sconforto totale.
Non mi posso permettere la sanità privata in un ambito di cura così lungo, e ho un bagaglio di medicinali che non so come gestire.
Da sola.
Confesso di avere smesso di prenderli in questi giorni e di sentirmi ora molto male.

Perché non mi vengono date ulteriori spiegazioni... Non posso più vedere né sentire la dottoressa.
Immagino si possa supporre che io mi sia comportata male o abbia detto qualcosa di offensivo.
In realtà assolutamente no, mai.
Se non chiedere la maggiore vicinanza.
E allora perché allontanarmi senza potere almeno chiarire?
È corretto questo atteggiamento?
Ora mi sento come due anni fa.
Ma non ho più l'aiuto della dottoressa.
E al mattino, in cui sono sola in casa, ho paura di me... Allora prendo l'Alprazolam.
Mi sento una brutta persona, non degna di esistere... Ho provato a scrivere le mie sensazioni al csm (scrivere mi riesce più facile che parlare, perché spesso mi viene da piangere e si bloccano le parole), ma non ho avuto alcun riscontro...
Non so che fare...
Grazie per l'attenzione.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
La scelta clinica fatta può essere condivisibile sulla base di ciò che lei ha richiesto rispetto al rapporto terapeutico.



Dr. F. S. Ruggiero


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[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la celere risposta.
Mi sono resa conto dell'assurdità della mia richiesta alla dottoressa.
Ho ammesso il mio errore e chiesto scusa. Lei pensa che io possa davvero avere condizionato il lavoro di uno psichiatra? Possa averlo turbato al punto da non volere nemmeno offrirmi la possibilità di un chiarimento? Non abbiamo mai avuto una discussione! I nostri toni sono sempre stati molto pacati, anzi, la dottoressa mi ha sempre fatto notare la mia mancanza di grinta.
L'ultima volta che ci siamo viste
le ho chiesto io di allontanarmi, e lei mi ha chiesto cosa ne sarebbe stato dei sentimenti e delle emozioni che provavo. Rimango quindi con l'ansia, l'inquietudine, la tristezza di avere perso l'unico possibile aiuto.
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
E' una logica variazione dell'andamento della terapia senza per forza dover colpevolizzare nessuno

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[#4]
dopo
Utente
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Capisco. Grazie comunque.