Sono felice sola

Convivo con il mio compagno da tre anni circa, da quando è andato a lavorare dopo 4 mesi di disoccupazione mi sento felice perché mi sono libera in una casa tutta mia, canto, ballo, ho un umore euforico, faccio progetti, insomma sono spensierata. Quando lui era a casa ero sempre malinconica, nervosa, ansiosa. Se non organizzavamo qualcosa in giornata mi sembrava di sprecare il tempo, di non riuscire a godermi la sua compagnia. Questo capitava anche quando vivevo sola con mia madre e lei andava a lavorare, o quando vivevo da mio padre (i miei sono divorziati da quando ero piccolissima). Quando sono in compagnia sono un tipo divertente, ma ho bisogno di sensazioni forti e di interagire attivamente altrimenti mi isolo dal gruppo, non riesco a concentrarmi sui loro discorsi e mi taglio fuori automaticamente.
Non capisco il nesso tra questi atteggiamenti, perché sono sempre stata così fin da bambina.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, la cosa le provoca disagio o sofferenza, oppure è solo una curiosità che vorrebbe soddisfare?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
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mi provoca disagio perché ho come la sensazione che la mia euforia tradisca una profonda angoscia interiore.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Beh, questo non è detto. Si può essere legittimamente persone euforiche e vitali, e allo stesso tempo soffrire per altri motivi. Una delle due cose non esclude né implica necessariamente l'altra. Anzi, a maggior ragione, se è sempre stata così fin da bambina, sembra difficile che possa trattarsi di un sintomo di qualcos'altro.

Piuttosto, riguardo alla sua situazione attuale, se quando aveva il suo compagno in giro per la casa era nervosa e irritabile, e ora che lui ha trovato lavoro è serena e spensierata, questo potrebbe indicare la presenza di qualcosa che non va nella vostra relazione. Ma potrebbe anche essersi trattato di una reazione normale e sana, data dall'aspettativa che l'altro trovi un lavoro piuttosto che restare disoccupato.

È difficile darle una risposta in astratto, come vede, bisognerebbe poter parlare con lei direttamente. Ma se ne sente il bisogno, può sempre parlarne con un professionista per fare maggior chiarezza.

Cordiali saluti