Paura di essere sè stessi in una relazione

Buongiorno. Sono un ragazzo di 27 anni, sono insieme ad una ragazza della mia stessa età da circa sei mesi, e apparentemente sta andando tutto bene. E' la mia prima storia d'amore, e nonostante la mia profonda timidezza, con lei riesco ad aprirmi, ad essere comunicativo, allegro, propositivo. Lei fa lo stesso con me, e mi parla spesso delle sue paure e delle sue incertezze, ed io riesco ad incoraggiarla e a farle sentire che di me si può fidare, che le sono vicino. Ieri sera però lei mi ha detto che quando siamo insieme “parla solo lei”, e mi ha chiesto se con il tempo “parlerò sempre di più anch'io”. Quando le ho chiesto se ci fosse qualcosa che non andava, ha esitato prima di dirmi che andava tutto benne. Ci sono rimasto molto male, anche perché in realtà insieme parliamo di tutto, ridiamo spesso, ci divertiamo sempre. E ho ripensato a un discorso fatto qualche giorno fa, quando mi ha detto che lei cerca un uomo forte di carattere, "con le palle", per usare la sue espressione. E io so di essere forte, ma allo stesso tempo sono fragile e un po' insicuro, nonostante faccia tutto il possibile per non darlo a vedere. Da quando siamo insieme soffro molto, sono emerse paure che quando ero single e rassegnato ad esserlo non sentivo più. Purtroppo ho ripreso a fumare, e da poco ho iniziato una terapia psicologica, anche perché vivo un periodo piuttosto difficile, ho perso il mi posto di lavoro e sono disoccupato da alcuni mesi. Tornando al discorso iniziale, la mia ragazza, forse involontariamente, mi ha ferito, e vorrei parlargliene. Vorrei dirle che per lei posso migliorare, posso dare il meglio di me, ma che non posso essere ciò che non sono. Sono più bravo ad ascoltare, non mi perdo troppo in chiacchiere e preferisco parlare quando ho davvero qualcosa da dire. Vorrei dirle che non sarò mai “simpatico” come i ragazzi nella mia compagnia, che lei sembra tanto ammirare (provocando in me una gelosia che per fortuna sono bravo a nascondere), capaci di animare una serata in un pub e di essere sempre spiritosi e al centro dell’attenzione. Ma ho paura di apparire debole, temo di rovinare quello che c'è tra noi. Temo di scoprire che nonostante ciò che mi ha detto poco tempo fa, lei non sia realmente innamorata di me, ma piuttosto di un'idea che si è fatta di me, o che pensi che io possa trasformarmi in ciò che lei vorrebbe. Anche se sono convinto che se il mio dubbio fosse fondato, non varrebbe la pena proseguire con la nostra storia. Non so che fare, non so che parole usare e se sia il caso di usarle. E in parte, ho paura di perderla per qualcosa che forse esiste solo nella mia testa, visto che anche ieri siamo rimasti insieme fino alle quattro di notte, e lei mi ha detto che mi vuole bene, ecc...
[#1]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
capisco la sua paura di perdere questa persona, ma credo che la soluzione migliore sia affrontare questi timori con il suo psicologo, che sicuramente la conosce meglio di noi.

Penso però che Lei faccia bene ad essere se stesso, seppur con tutti questi timori: se la sua ragazza la ama davvero saprà capire ed apprezzare anche le debolezze, non solo i pregi.

Come fa Lei d'altronde, no?

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#2]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazzo, l'unica cosa che mi pare di poter affermare con sufficiente certezza è che lei tiene a questa ragazza, e che tiene anche a mantenere ben celata la sua fragilità, nascondendola dietro una facciata di forza. In questo non ci sarebbe niente di male, non almeno se questa dissonanza non le provocasse la sofferenza che dice.

La forza non ci si può dare, se non la si ha, è inutile nascondersi dietro un dito. Però la si può certamente acquistare attraverso l'esperienza. Ma per arrivarci è necessario riconoscere prima il punto di partenza, e per questo credo che la cosa più saggia sarebbe iniziare con l'ammettere che lei in questo momento non è forte, ma un ragazzo fragile con poca esperienza che però vorrebbe essere forte.

Una volta trovato il coraggio di fare quest'ammissione (ci vuole forza anche in questo), sarà tutto più facile. Potrebbe essere facilitato dal percorso psicologico che sta facendo. Le sta dando buoni frutti?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Ringrazio per le risposte e per i consigli.
Forse il fatto di dover per forza apparire forte ai suoi occhi è una paura soltanto mia, perché quando ci siamo conosciuti mi era molto più difficile parlarle e mascherare la mia timidezza e la mia indecisione, e nonostante questo -con mio grande stupore- lei ha continuato a frequentarmi. Solo che sono bastate queste poche parole per distruggere la tranquillità che mi illudevo di aver trovato. Ne parlerò senz'altro con il mio psicologo, non appena riaprirà lo studio. Sono all'inizio del percorso, ma ho fiducia nella terapia, anche se spesso le seduto sono piuttosto difficili e dolorose da affrontare. Ciò che spero di ottenere, in effetti, è di liberarmi dalla mia ansia eccessiva e dalla mia insicurezza, in modo da trovare l'equilibrio dentro di me, e non in situazioni esterne, come avviene ora.
[#4]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Benissimo, saggia decisione: le consiglio di stamparsi questi nostri scambi, e di portarli in seduta.

Se vuole può anche leggersi un articolo sull'ansia https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Solo che sono bastate queste poche parole per distruggere la tranquillità che mi illudevo di aver trovato.
>>>

Essere forti ed avere esperienza significa, fra le altre cose, avere una pelle sufficientemente sensibile da cogliere le provocazioni, ma allo stesso tempo sufficientemente spessa da non lasciarsene ferire.

Nei rapporti di coppia i "test" sono frequenti, specie all'inizio, per vedere com'è fatto l'altro e come reagisce. È un modo per conoscersi meglio. Ma il suo problema è proprio che lei ha paura di lasciarsi conoscere e quindi questo le provoca disagio.

Quindi, la cosa migliore è continuare a vivere, fare esperienza e continuare a discuterne con il suo terapeuta.

Cordiali saluti