è possibile avere sintomi psicotici anche dopo 3 mesi che ho smesso con l’erba?

Salve gentili dottori, chiedo questo consulto perché sono indeciso su un fatto accadutomi a Luglio dello scorso anno, premetto che da Maggio del 2022 fino a fine Febbraio del 2023 ho fatto uso giornaliero di hashish 1 canna alla sera prima di andare a letto e premetto che sempre in quel periodo ho smesso con una cura farmacologica con psicofarmaci che seguivo per una depressione in cura sfociata qualche anno prima.
Ora mi chiedo a Luglio del 2023 ho avuto sintomi psicotici del tipo che avevo paura che le persone in televisione parlassero di me per esempio o avere paura di essere rapito dagli alieni, cose che oggi so essere chiaramente frutto della mia immaginazione dell epoca, grazie anche alla cura che sto seguendo tuttora di amisulpride 50 mg e mirtazapina 30 mg questi sintomi sono scomparsi dopo circa un mese e mezzo del tutto inizialmente prendevo solo amisulpride da 100 poi scalato a 50 dopo 1 mese neanche.
la mia domanda per voi é questa secondo voi quei sintomi di avere paranoie varie sono dovute alla cessazione della marijuana che avevo usato giornalmente oppure dovuta alla sospensione delle medicine per la depressione smesse di botto l’anno prima?
Attendo vostre risposte grazie.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Gentile utente,
online non è possibile rispondere la domanda posta nel titolo:
"è possibile avere sintomi psicotici anche dopo 3 mesi che ho smesso con l’erba?"
Occorre proprio una visita specialistica in presenza.

Due indicazioni importanti, tuttavia.
1.
Dopo aver letto i consulti precedenti, Le rinnovo l'invito a far rivalutare la terapia farmacologica dallo specialista e a rivolgere in quella sede la domanda.
2.
Riguardo alla psicoterapia, gli/le Psicologhe sembrano ripetere le stesse cose quando i/le pazienti non applicano le indicazioni ricevute, siano esse riguardanti l'ideazione, sia i comportamenti.
La psicoterapia non è una magia, tale da funzionare in automatico per il fatto che si trascorrono 50 minuti settimanali seduti su quella poltrona. Il/la paziente è chiamat* ad un compito attivo, nella misura in cui lo può fare in 'quella specifica fase' di vita e di malattia.
Per farLe un esempio: ricordo con apprezzamento e piacere il grande passo che fece una persona fortemente depressa nel presentarsi in seduta non più con il pigiama sotto la tuta! Si era impegnata attivamente - e con fatica - per rispondere ad una richiesta che, per Lei in quel momento, era terapeutica.

Consideri che l'abbinamento di psicoterapia e cura farmacologica risulta la maggiormente efficace nelle depressioni prolungate:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-efficace-farmaci-periodo.html .

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/