Relazione di 4 anni finita, colpa mia?

Salve, scrivo per chiedere un consulto riguardo la mia situazione che trovo molto invalidante per lo svolgimento della mia normale quotidianità.

Da un po di tempo mi sto trovando di fronte a problemi di tipo ansioso e forse addirittura depressivo probabilmente anche a causa di problemi tiroidei che mi trascino da qualche anno, a tal punto che tutti questi pensieri e ansie mi ostacolano dal svolgere le attività che magari prima riuscivo a completare normalmente come andare a tirocinio, studiare per un esame, uscire con gli amici (che adesso sta diventando sempre più difficile visto che mi sento sempre più propensa a non uscire per paure che non comprendo e che non ho mai avuto).
Invece da un po di tempo la relazione con il mio ragazzo di 4 anni è andata piano piano a rotoli e non capisco se sia del tutto colpa della mia confusione mentale oppure c'era veramente un problema relazionale tra noi.
Lui è una persona chiusa emotivamente, fredda nell'esprimere le sue emozioni (le poche volte che lo ha fatto) e non si è mai sbilanciato nel fare magari o anche solo pensare a progetti futuri insieme visto che a breve ci saremmo laureati tutti e due, mentre io anche se non concretamente mi sono sempre immaginata un futuro insieme magari.
Lui è fermo sui suoi obiettivi di carriera e di studio mentre io mi sento trascurata visto che passiamo veramente poco tempo insieme a causa degli impegni di entrambi, ultimamente non ci sono stati momenti di intimità di coppia o semplicemente lo scherzare, ridere e lo stare bene insieme ma solo contrasti su conversazioni semplici, il non andare mai d'accordo su niente e così via, quando prima era totalmente il contrario.
Lui è rimasto fermo sui suoi obiettivi di vita senza neanche prendermi minimamente in considerazione e dicendo di non poter cambiare fino a quando non ha raggiunto la meta ma io mi sento come se stessi mettendo in pausa la mia vita per aspettare una sua realizzazione.
Avrei preferito non un suo cambiamento ma magari anche uno "smussare gli angoli" del suo carattere e cercare dei compromessi in modo da far funzionare la relazione ma da recenti conversazioni siamo arrivati alla conclusione di prenderci una pausa per vedere se realmente ci sentiamo utili l'uno per l'altro ed io sto malissimo come penso di non essermi mai sentita prima aggravando tutte le mie problematiche spiegate precedentemente.

Vorrei un parere per riuscire ad orientarmi o per capire se realmente il problema è di coppia o solamente un mio problema da risolvere prima di poter continuare a stare con una persona.

Grazie in anticipo
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Gentile utente,
lei ci parla di "problemi di tipo ansioso e forse addirittura depressivo" che imputa a problemi tiroidei; ci descrive le resistenze a compiere gesti un tempo usuali, sia nella sfera delle attività di studio che di svago, e giustamente definisce tutto questo "molto invalidante per lo svolgimento della mia normale quotidianità".
Sembra però che alle spalle di quella che lei definisce "confusione" e "depressione" ci sia il deteriorarsi di un rapporto di coppia che dalle sue parole non appare felice, rasserenante e "utile", per usare un suo efficace aggettivo.
Che negli ultimi tempi si siano enfatizzate le differenze tra voi fino a provocare scontri e diverbi potrebbe anche essere frutto della tensione di tutti e due per la laurea ormai prossima, come anche dei suoi disturbi e delle sue preoccupazioni, forse fastidiosi per un partner che da come ce lo descrive sembra concentrato unicamente su sé stesso.
Sorge però anche un'altra ipotesi: che i suoi stessi disturbi, sostenuti o meno da cause metaboliche, e soprattutto la sua stessa depressione e confusione, siano frutto di un lungo e frustrante rapporto di coppia come lei ce lo descrive.
"Lui è una persona chiusa emotivamente, fredda nell'esprimere le sue emozioni", che non fa mai alcun progetto con lei.
Inoltre "ultimamente non ci sono stati momenti di intimità di coppia o semplicemente lo scherzare, ridere e lo stare bene insieme ma solo contrasti su conversazioni semplici, il non andare mai d'accordo su niente".
Concludendo lei scrive: "io mi sento come se stessi mettendo in pausa la mia vita per aspettare una sua realizzazione".
Infatti non si può vivere al rimorchio di un uomo freddo, egocentrico, che non vede altro che sé e le proprie mete, senza pagare il prezzo di una crescente sofferenza, fino alla malattia.
Quando poi finalmente prendete atto che così non si può andare avanti, "io sto malissimo come penso di non essermi mai sentita prima aggravando tutte le mie problematiche spiegate precedentemente".
Ovvero, finalmente è scoppiato il bubbone infetto che covava dentro di lei e che ha nascosto ferocemente per anni probabilmente dicendosi: "Lui è fatto così, è il suo carattere"; "Mi vuole bene ma non lo sa dimostrare" e insomma tutta la serie di falsificazioni che gli innamorati, specie se donne, costruiscono a copertura del gelo emotivo dell'altro, del suo disamore.
Provi ad occuparsi di sé, adesso, a curarsi, a volersi bene. Non si soffermi a pensare di avere delle colpe: non è questo il momento di riflettere su questo, perché non può essere serena.
Si faccia invece supportare dagli amici, dai familiari, da chi le vuole bene.
Ci scriva ancora. Auguri di cuore.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie infinitamente per aver speso delle parole per me molto utili riguardo la mia problematica, ci rifletterò su
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Lieta di esserle stata utile; grazie per la valutazione positiva.
Auguri infiniti. Noi siamo qui.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com