Dolore per la perdita di mia moglie

Buonasera,

avrei bisogno di consigli inerente ad una situazione venutasi a creare.

20 giorni fa ho perduto mia moglie per recidiva di carcinoma triplo negativo metastasico dopo solo
8 mesi dall' intervento al seno in controllo mammografia.
Con metastasi al fegato masse n 2. di cm 9x 8 collegato al rene superiore destro molteplici noduli ai polmoni bilateralmente.

60 anni felici di matrimonio.

Io ho 80 anni, mia moglie 77 anni...ho una grandissima sofferenza che aumenta giorno dopo giorno, sento il bisogno di stare solo.

Il mio figlio abita distante dall' altra parte della città e vorrebbero che mi trasferissi vicino a loro.

Però io dico che è molto duro trasferirmi, qui ho i miei 60 anni di ricordi coniugali.

Ora la mia domanda è si placherà mai  questo dolore?

Potrebbe essere meglio o peggio trasferirmi?

Grazie dell' aiuto.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.9k 583 67
Gentile utente,

È veramente dura e dolorosissime la scomparsa della propria compagna di una vita!
L'assenza, il vuoto, vederla in ogni stanza, toccarne gli oggetti personali, tutto richiama gli anni trascorsi insieme e contemporaneamente la privazione.
Si tratta di un lutto tra i più gravi che possano accadere, e quindi il dolore è acuto e pungente.
Seguirà una fase di elaborazione del lutto, un periodo cioè nel quale lei attraverserà vari sentimenti: la rabbia, l'incredulità, la tristezza, la solitudine,
e poi lentamente approderà alla accettazione.

Capisco che i suoi figli vorrebbero averla più vicino, pensando che almeno l'isolamento - ben diverso dalla solitudine - possa essere evitato.
Comprendo però anche che lasciare la dimora di una vita rappresenti un ulteriore sradicamento dei propri ricordi, dalle proprie radici.

Le consiglierei di lavorare sull'elaborazione del lutto prima di prendere qualsiasi decisione; talvolta affrontare questo delicata fase di ristrutturazione della vita assieme ad un* Specialista psicolog* aiuta ad esprimere meglio il proprio dolore, ad avere il coraggio di "guardarlo"; e al contempo a capire meglio come e cosa fare degli anni che verranno.

Se la provincia da cui ci scrive (che non cito per privacy) è quella reale, nella stessa provincia/città esercita una validissima Collega psicologa presente qui sulla piattaforma di Medicitalia, alla quale forse potrebbe rivolgersi.

Se le va, se La aiuta, ci scriva nuovamente; noi qui ci siamo.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno e grazie del prezioso consiglio.

La mia prima esperienza è stata con la morte di mia madre malata di k polmonare.

Entrata in coma il dot. Oncologo disse che non sarebbe vissuta sino al mattino seguente e che se avessimo voluto potevamo farla ricoverare, ma io mi sono opposto ai miei fratelli che dicevano di sì perché doveva morire nel suo letto dove ci aveva dato la vita a tutti noi .

Dopo 10 giorni ha aperto gli occhi e mi ha guardato,  io in quel momento mi sono chinato e abbracciandola è spirata serena.

La seconda esperienza è stata con mia suocera, ci chiamò il marito dicend che mamma non respirava bene. Quando siamo arrivati ioh o cercato di sollevarle il busto abbracciandola e pure lei in quel momento è spirata ( ho sentito chiaramente l'ultimo suo respiro sul mio viso).

In ultimo mia moglie,  da me seguita con grande amore in tutto ciò che comporta un'assistenza ( mangiare, andare in bagno con quello che segue, somministrare farmaci fino alla morfina)

Addormentarla per sopravvenuto blocco renale, 6 ore dopo si sveglia, apre gli occhi e le chiedo se vuol bere. Lei con con cenno della testa dice no, dammi la mano, una carezza, un bacio.

Mi sono messo accanto a lei come sempre abbiamo fatto per tutta la vita 60 anni insieme.

Dopo ho sentito la sua mano fredda, cercavo di riscardarla ma mi sono accorto che stava irrigidendo la dita.
Li ho capito ..... mi.sento tranquillo di aver mantenuto le promesse che le avevo fatto che non l'avrei fatta morire da sola in un letto. in ospedale.

Grazie di avermi ascoltato.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.9k 583 67
Gentile signore,

Lei è un uomo molto coraggioso; e molto etico. Accompagnare le persone nella fase terminale della vita non è semplice e in ogni caso provoca ripercussioni importanti dentro di noi. E al contempo dà una forza di vivere che prima non si aveva.

Sono certa che Lei saprà trovare la sua strada per i prossimi decenni; senza Sua moglie, ma non da solo, considerato che ha figli, e che la presenza della sua compagna è dentro di Lei.

Carissimi saluti.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
La ringrazio della sua gentilezza e disponibilità. Seguiro il suo consiglio . Di farmi aiutare . Pure perché o patologie personali importanti che la stessa commissione medica inps definiscono ;invalidita grave 100/100 handicap in situazione di gravità legge 3 com. 3 , questo dice tutto. Le posso dire che tutto inizia nel 1992 con un intervento di aneurisma bulbo aortico aorta ascendente mm 60 ricostruzione in dacron mm 32 , seguito negli anni da altre le trascrivo verbale ; recidiva aneurismatica in radice e in aorta scendete distale e pos protesica in pregressa sostituzione dell"aorta ascendente 1992 . Cardiopatia,ischemica. Fac . Portatore di PMK eventi sincopali. BPCO. Artrosi polidistrettuale .s sjogren .diplopia . Ipoacusia neurosensoriale bilaterale. CEREBROPATIA VASCOLARE ISCHEMICA CRONICA .STATO ANSIOSO DEPRESSIVA .ora questa grande mancanza che aumenta giorno dopo giorno. Secondo lei posso farcela . Una promessa che le dicevo era 1 non avrei voluto sopravvivere a lei .e che secosi non fosse stato voglio raggiungerla presto .
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.9k 583 67
Gentile signore,

è trascorso quasi un mese dal grave lutto che l'ha colpita. Ha individuato uno specialista che la possa seguire nell'elaborazione del lutto?
Questa è la risposta alla sua domanda "secondo lei posso farcela?". Se aiutato potrebbe farcela meglio.

Tenga conto che il primo periodo dopo la perdita del/la partner è il più duro, non si vedono vie di uscita, non si vede futuro. Si può giungere ad esprimere il desiderio di "raggiungerla presto".
Ma forse i suoi figli non desiderano altrettanto di perdere il padre, oltre che la madre.
Forse questo è il motivo per il quale auspicano che lei viva più vicino a loro, in modo da poterla aiutare nelle varie patologie che ci ha puntualmente riportato. E in ogni caso interpreti questo loro consiglio come un'attestazione di amore e di attenzione nei suoi confronti.

Saluti cari.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
La ringrazio del suo tempo dedicato a me. Grazie
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.9k 583 67
Lo ho fatto con piacere.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/