Tanta rabbia e tristezza per la cattiveria di mia madre
Mia madre è riuscita a mandarmi in depressione e non sto riuscendo a reagire.
Io non voglio accettare che una madre umilia, critica e parla male della propria figlia, distorcendo la realtà.
Lei mi ha picchiato fino a 18 anni, fino all' ultimo giorno vissuto a casa loro ma se riprendo il discorso lei nega e dice che sono pazza e che la odio.
Io ho dei ricordi ben precisi di tutto ma lei nega facendomi sentire una pazza.
Tutt' ora.
Amo i bambini ma ho avuto sempre paura di farne e sono single da una vita.
Non lo so.
Forse ho qualcosa che non va
Io non voglio accettare che una madre umilia, critica e parla male della propria figlia, distorcendo la realtà.
Lei mi ha picchiato fino a 18 anni, fino all' ultimo giorno vissuto a casa loro ma se riprendo il discorso lei nega e dice che sono pazza e che la odio.
Io ho dei ricordi ben precisi di tutto ma lei nega facendomi sentire una pazza.
Tutt' ora.
Amo i bambini ma ho avuto sempre paura di farne e sono single da una vita.
Non lo so.
Forse ho qualcosa che non va
Gentile utente, innanzitutto, vorrei esprimerle la mia più profonda comprensione per il dolore che sta vivendo. Quello che descrive è un vissuto estremamente complesso e doloroso, che può avere un impatto profondo sulla sua autostima e sulla sua percezione della realtà. È importante riconoscere che ciò che sta attraversando non è qualcosa che "non va" in lei, ma piuttosto una risposta naturale a un'esperienza di profonda sofferenza e abuso ripetuto nel tempo.
Il comportamento di sua madre, come lei lo descrive, sembra riflettere dinamiche di attaccamento disfunzionale, in cui la figura materna, anziché fornire protezione e sicurezza, diventa fonte di dolore e confusione. L'abuso fisico e la negazione delle sue esperienze, con l'accusa di "pazzia", sono purtroppo strategie comuni in situazioni di abuso emotivo e manipolazione. Questo tipo di dinamiche può far sì che una persona dubiti di sé stessa, delle proprie percezioni e dei propri ricordi, portando a sentimenti di depressione e insicurezza.
È assolutamente comprensibile che, con un passato così difficile, lei possa avere paura di avere figli o di intraprendere relazioni intime. La paura che descrive è una reazione naturale a un'infanzia in cui l'amore e la cura sono stati associati al dolore e al rifiuto. Tuttavia, è importante sapere che questi schemi non devono necessariamente definire il suo futuro.
Vorrei incoraggiarla a considerare la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia, preferibilmente con un professionista esperto in teoria dell'attaccamento e traumi. Questo percorso può offrirle uno spazio sicuro in cui esplorare e rielaborare le sue esperienze, comprendere meglio le dinamiche che hanno caratterizzato la sua relazione con sua madre e, soprattutto, iniziare a costruire un nuovo rapporto con sé stessa basato su amore e accettazione. La psicoterapia, anche online, può aiutarla a ritrovare uno stato di benessere e a riscoprire la forza e il valore che risiedono in lei, indipendentemente da ciò che ha subito.
Lei non è "pazza" come insinua sua madre e neppure è "sbagliata". Sta semplicemente cercando di sopravvivere a una storia di dolore che merita di essere ascoltata e compresa. Riconoscere il bisogno di aiuto e aprirsi a un percorso di guarigione è il primo passo verso una vita più serena e appagante. Resto a sua disposizione,
Il comportamento di sua madre, come lei lo descrive, sembra riflettere dinamiche di attaccamento disfunzionale, in cui la figura materna, anziché fornire protezione e sicurezza, diventa fonte di dolore e confusione. L'abuso fisico e la negazione delle sue esperienze, con l'accusa di "pazzia", sono purtroppo strategie comuni in situazioni di abuso emotivo e manipolazione. Questo tipo di dinamiche può far sì che una persona dubiti di sé stessa, delle proprie percezioni e dei propri ricordi, portando a sentimenti di depressione e insicurezza.
È assolutamente comprensibile che, con un passato così difficile, lei possa avere paura di avere figli o di intraprendere relazioni intime. La paura che descrive è una reazione naturale a un'infanzia in cui l'amore e la cura sono stati associati al dolore e al rifiuto. Tuttavia, è importante sapere che questi schemi non devono necessariamente definire il suo futuro.
Vorrei incoraggiarla a considerare la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia, preferibilmente con un professionista esperto in teoria dell'attaccamento e traumi. Questo percorso può offrirle uno spazio sicuro in cui esplorare e rielaborare le sue esperienze, comprendere meglio le dinamiche che hanno caratterizzato la sua relazione con sua madre e, soprattutto, iniziare a costruire un nuovo rapporto con sé stessa basato su amore e accettazione. La psicoterapia, anche online, può aiutarla a ritrovare uno stato di benessere e a riscoprire la forza e il valore che risiedono in lei, indipendentemente da ciò che ha subito.
Lei non è "pazza" come insinua sua madre e neppure è "sbagliata". Sta semplicemente cercando di sopravvivere a una storia di dolore che merita di essere ascoltata e compresa. Riconoscere il bisogno di aiuto e aprirsi a un percorso di guarigione è il primo passo verso una vita più serena e appagante. Resto a sua disposizione,
Dr.ssa Antonella Petrella Psicologa Psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.5k visite dal 20/08/2024.
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