Non riesco più a provare sentimenti
Salve a tutti,
Vorrei raccontare in breve la mia situazione per capirci qualcosa...
Da sempre ho avuto un buon cuore e spesso reagivo anche esageratamente alle delusioni (in amicizia) nel 2021 ho conosciuto questa ragazza con cui abbiamo instaurato un rapporto d’amicizia diventata subito una relazione, siamo andate a convivere, andava tutto bene (comunicavamo molto) dopo 1 anno mi dice che non provava più nulla da almeno 4 mesi...da li in poi la disperazione tanto da restarle amica per un altro anno finché non ho deciso che non volevo più avere rapporti con lei, il problema sorge quando da quel momento io non riesco più a provare sentimenti a livello amoroso, non provo paura ma solo tanta strafottenza perdonatemi il linguaggio, il ciclo è sempre quello conosco una persona, mi viene una cotta, ci provo e dopo un paio di mesi boom, fine dei sentimenti...
Vorrei tornare alla me che ero prima, piena di sogni e amore da dare, vorrei trovare una soluzione ma sembra quasi impossibile!
Ovviamente sono stata da una psicologa ma non era molto propensa alle relazioni omosessuali, adesso ho prenotato un altro psicologo ma se ne parla a marzo del prossimo anno e sinceramente dopo 2 anni in questa situazione vorrei che tutto finisse o quantomeno tornasse alla normalità
Grazie di avermi letto
Spero in una vostra cordiale risposta
Vorrei raccontare in breve la mia situazione per capirci qualcosa...
Da sempre ho avuto un buon cuore e spesso reagivo anche esageratamente alle delusioni (in amicizia) nel 2021 ho conosciuto questa ragazza con cui abbiamo instaurato un rapporto d’amicizia diventata subito una relazione, siamo andate a convivere, andava tutto bene (comunicavamo molto) dopo 1 anno mi dice che non provava più nulla da almeno 4 mesi...da li in poi la disperazione tanto da restarle amica per un altro anno finché non ho deciso che non volevo più avere rapporti con lei, il problema sorge quando da quel momento io non riesco più a provare sentimenti a livello amoroso, non provo paura ma solo tanta strafottenza perdonatemi il linguaggio, il ciclo è sempre quello conosco una persona, mi viene una cotta, ci provo e dopo un paio di mesi boom, fine dei sentimenti...
Vorrei tornare alla me che ero prima, piena di sogni e amore da dare, vorrei trovare una soluzione ma sembra quasi impossibile!
Ovviamente sono stata da una psicologa ma non era molto propensa alle relazioni omosessuali, adesso ho prenotato un altro psicologo ma se ne parla a marzo del prossimo anno e sinceramente dopo 2 anni in questa situazione vorrei che tutto finisse o quantomeno tornasse alla normalità
Grazie di avermi letto
Spero in una vostra cordiale risposta
[#1]
Buongiorno.
Ho letto con interesse il suo breve racconto. Si intuisce che è molto denso di vissuti emotivo-affettivi intensi. Da parte sua coglie la possibile presenza di uno schema che tende a ripetersi.
In generale, quando viviamo una relazione sentimentale, tendono a riattivarsi le nostre interiorizzate modalità di attaccamento. È per questo che si riavvia sovente 'uno schema'. Non siamo solo noi a portarlo avanti; esiste un attore che svolge un ruolo complementare, affinché lo schema possa svilupparsi. E quell' attore, che diventa il nostro partner, consciamente e più spesso inconsciamente lo abbiamo scelto proprio noi.
Può cogliere questo difficile momento per lavorare su di sé, come peraltro risulta nelle sue intenzioni.
Intanto le chiedo se la strafottenza con cui si trova a che fare è un suo vissuto (magari di tipo difensivo) o un qualcosa che sta subendo in quanto la riscontra negli altri.
Le invio nel frattempo una gioviale saluto.
Ho letto con interesse il suo breve racconto. Si intuisce che è molto denso di vissuti emotivo-affettivi intensi. Da parte sua coglie la possibile presenza di uno schema che tende a ripetersi.
In generale, quando viviamo una relazione sentimentale, tendono a riattivarsi le nostre interiorizzate modalità di attaccamento. È per questo che si riavvia sovente 'uno schema'. Non siamo solo noi a portarlo avanti; esiste un attore che svolge un ruolo complementare, affinché lo schema possa svilupparsi. E quell' attore, che diventa il nostro partner, consciamente e più spesso inconsciamente lo abbiamo scelto proprio noi.
Può cogliere questo difficile momento per lavorare su di sé, come peraltro risulta nelle sue intenzioni.
Intanto le chiedo se la strafottenza con cui si trova a che fare è un suo vissuto (magari di tipo difensivo) o un qualcosa che sta subendo in quanto la riscontra negli altri.
Le invio nel frattempo una gioviale saluto.
Dr Emanuele Oscar Crestani
Psicologo-Psicoterapeuta
Specialista in psicologia clinica
[#2]
Utente
Buongiorno,
La ringrazio innanzitutto dell’attenzione, per rispondere alla sua domanda direi di sì, su tante cose ancora oggi sono menefreghista, sulle persone l’unica cosa è che dopo svariati drammi, pianti ecc quando il mio cuore si mette in pace e decide che non devo starci male è come sé quella persona non fosse stata nella mia vita, non so come spiegarmi, ricordo tutto, ricordo il dolore, ricordo le cose belle e non, ma averli poi vicino, parlarci o altro non mi fa né caldo né freddo, come se fossimo sempre stati amici
La ringrazio innanzitutto dell’attenzione, per rispondere alla sua domanda direi di sì, su tante cose ancora oggi sono menefreghista, sulle persone l’unica cosa è che dopo svariati drammi, pianti ecc quando il mio cuore si mette in pace e decide che non devo starci male è come sé quella persona non fosse stata nella mia vita, non so come spiegarmi, ricordo tutto, ricordo il dolore, ricordo le cose belle e non, ma averli poi vicino, parlarci o altro non mi fa né caldo né freddo, come se fossimo sempre stati amici
[#3]
Gentilissima.
Mi limito in questo contesto a suggerirle qualche spunto di riflessione.
La risposta di indifferenza emotiva o come l'ha definita lei di 'strafottenza' è pur sempre una modalità impiegata per proteggersi affettivamente. La specifica parola scelta ci può fare intuire che via sia una dimensione di risentimento profonda; forse la ferita emotiva che si porta dentro pre-esiste rispetto alle dinamiche relazionali che hanno preso forma nella sua vita adulta.
In questa sede non è possibile addentrarsi ulteriormente in tali aspetti che richiedono un setting terapeutico.
Lei ha già spontaneamente sviluppato la consapevolezza che probabilmente esiste uno schema sottostante. E mi creda, è uno step fondamentale per chi desidera comprendersi meglio ed evolvere. Le faccio i miei complimenti.
Nell'eventualità lei intraprendesse un percorso psicoterapeutico a mio avviso ci sono i presupposti perché esso si riveli assai proficuo.
Le auguro il meglio.
Mi limito in questo contesto a suggerirle qualche spunto di riflessione.
La risposta di indifferenza emotiva o come l'ha definita lei di 'strafottenza' è pur sempre una modalità impiegata per proteggersi affettivamente. La specifica parola scelta ci può fare intuire che via sia una dimensione di risentimento profonda; forse la ferita emotiva che si porta dentro pre-esiste rispetto alle dinamiche relazionali che hanno preso forma nella sua vita adulta.
In questa sede non è possibile addentrarsi ulteriormente in tali aspetti che richiedono un setting terapeutico.
Lei ha già spontaneamente sviluppato la consapevolezza che probabilmente esiste uno schema sottostante. E mi creda, è uno step fondamentale per chi desidera comprendersi meglio ed evolvere. Le faccio i miei complimenti.
Nell'eventualità lei intraprendesse un percorso psicoterapeutico a mio avviso ci sono i presupposti perché esso si riveli assai proficuo.
Le auguro il meglio.
Dr Emanuele Oscar Crestani
Psicologo-Psicoterapeuta
Specialista in psicologia clinica
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 507 visite dal 13/11/2024.
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