Come superare la paura di essere usati da un ragazzo?
allora io ho questo problema: negli anni sono sempre stata usata dai ragazzi per il mio corpo e nessuno mi ha mai vista come ero realmente di carattere e io per sentirmi meglio con me stessa mi facevo usareda loro.
questo fino a quando non mi sono stufata e ho deciso che non mi andava più bene e che merito di più.
Beh io ho comunque paura che possano solo usarmi i ragazzi e ció si ripercuote sulla mia "relazione".
Mi sento con questo ragazzo da un mese pero ho comunque paura di essere usata e lui lo sa.
il fatto è che oggi ci ho litigato perché dice che non è vero che mi usa (infatti poi mi ha detto "eh se ti usavo non penso che ti volevo vedere cosí spesso e stare sempre con te ecc...) e che si è stufato di ripetermelo il che ci puó pure stare però mi infastidisce molto che si è arrabbiato molto per questo, non ha voluto chiarire la cosa e mi ha detto che mi parlerà quando vorrà chiarire perchè ora deve sbollire la rabbia che ha.
Io sinceramente so che forse sono pesante con questa paura ma vorrei comunque qualcuno che ci tenga a me e lotti per me.
Ceh penso che sarebbe dovuto stare con me e chiarire, poi ha detto anche che non ho io tutti i problemi del mondo e che non devo essere capita solo io quando io gli chiedo sempre di dirmi come sta ecc... e dopo gli ho promesso che se lo fa arrabbiare cercherò di non dirgli più che mi usa solo e che gli dimostrerò di più che ci tengo (anche se già gliel'ho dimostrato perché mi sono aperta con lui e raccontato di cose mie private importanti che non sanno in molti)
come faccio a superare questa paura di essere usata e tornare a fidarmi?
e come devo comportarmi con lui?
questo fino a quando non mi sono stufata e ho deciso che non mi andava più bene e che merito di più.
Beh io ho comunque paura che possano solo usarmi i ragazzi e ció si ripercuote sulla mia "relazione".
Mi sento con questo ragazzo da un mese pero ho comunque paura di essere usata e lui lo sa.
il fatto è che oggi ci ho litigato perché dice che non è vero che mi usa (infatti poi mi ha detto "eh se ti usavo non penso che ti volevo vedere cosí spesso e stare sempre con te ecc...) e che si è stufato di ripetermelo il che ci puó pure stare però mi infastidisce molto che si è arrabbiato molto per questo, non ha voluto chiarire la cosa e mi ha detto che mi parlerà quando vorrà chiarire perchè ora deve sbollire la rabbia che ha.
Io sinceramente so che forse sono pesante con questa paura ma vorrei comunque qualcuno che ci tenga a me e lotti per me.
Ceh penso che sarebbe dovuto stare con me e chiarire, poi ha detto anche che non ho io tutti i problemi del mondo e che non devo essere capita solo io quando io gli chiedo sempre di dirmi come sta ecc... e dopo gli ho promesso che se lo fa arrabbiare cercherò di non dirgli più che mi usa solo e che gli dimostrerò di più che ci tengo (anche se già gliel'ho dimostrato perché mi sono aperta con lui e raccontato di cose mie private importanti che non sanno in molti)
come faccio a superare questa paura di essere usata e tornare a fidarmi?
e come devo comportarmi con lui?
[#1]
Gentile utente,
un tempo tutte le donne sapevano benissimo come non farsi "usare": non avevano rapporti sessuali se non li desideravano loro stesse intensamente.
Solo in questo caso, anche se dall'altra parte c'è una fruizione interessata e priva di sentimento, il piacere è reciproco, qundi si dà ma anche si prende nella stessa misura.
Le donne più degli uomini, però, non trovano sufficiente l'attrazione sessuale, e vorrebbero l'amore.
Anche in questo caso occorre amare per essere amate, e soprattutto occorre permettere all'uomo di sviluppare un interesse per la persona intera, che nel caso di rapporti precoci già dai primi incontri si smonta subito.
Se vogliamo essere amati per il nostro spirito, per i nostri contenuti, per la nostra personalità, non dobbiamo mettere avanti il nostro corpo col rapporto sessuale.
Gli altri ci usano solo se noi ci facciamo usare, e questo nel campo sessuale è evidente.
Lei scrive: "Io per sentirmi meglio con me stessa mi facevo usare da loro".
In che senso ciò che adesso la disturba, precedentemente la faceva sentire meglio?
Ci rifletta.
un tempo tutte le donne sapevano benissimo come non farsi "usare": non avevano rapporti sessuali se non li desideravano loro stesse intensamente.
Solo in questo caso, anche se dall'altra parte c'è una fruizione interessata e priva di sentimento, il piacere è reciproco, qundi si dà ma anche si prende nella stessa misura.
Le donne più degli uomini, però, non trovano sufficiente l'attrazione sessuale, e vorrebbero l'amore.
Anche in questo caso occorre amare per essere amate, e soprattutto occorre permettere all'uomo di sviluppare un interesse per la persona intera, che nel caso di rapporti precoci già dai primi incontri si smonta subito.
Se vogliamo essere amati per il nostro spirito, per i nostri contenuti, per la nostra personalità, non dobbiamo mettere avanti il nostro corpo col rapporto sessuale.
Gli altri ci usano solo se noi ci facciamo usare, e questo nel campo sessuale è evidente.
Lei scrive: "Io per sentirmi meglio con me stessa mi facevo usare da loro".
In che senso ciò che adesso la disturba, precedentemente la faceva sentire meglio?
Ci rifletta.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Lei scrive: "Io per sentirmi meglio con me stessa mi facevo usare da loro".
In che senso ciò che adesso la disturba, precedentemente la faceva sentire meglio?
in risposta a questo le dico che mi facevo usare da loro perchè non mi apprezzavo e non mi piaceva il mio corpo e sentivo che facendo cosí potevo venire amata dalla persona che amavo. Poi ho capito che questa persona non mi avrebbe mai vista come sono veramente e da lí anche se ho desiderio sessuale mi "contengo" perchè non voglio concedermi subito.
In che senso ciò che adesso la disturba, precedentemente la faceva sentire meglio?
in risposta a questo le dico che mi facevo usare da loro perchè non mi apprezzavo e non mi piaceva il mio corpo e sentivo che facendo cosí potevo venire amata dalla persona che amavo. Poi ho capito che questa persona non mi avrebbe mai vista come sono veramente e da lí anche se ho desiderio sessuale mi "contengo" perchè non voglio concedermi subito.
[#3]
Gentile utente,
lei ha guardato dentro di sé con molto acume.
In effetti il motivo per cui oggi gran parte delle donne, nei paesi occidentali, "si concede subito", come lei dice, sembra proprio legato ad un'autosvalutazione che ha varie cause, tra le quali queste:
- non si piacciono fisicamente, forse perché continuamente bombardate da immagini di "bellissime" e sono convinte che il desiderio nasca dalla bellezza anziché dagli ormoni e in ultima analisi dal cervello;
- esperienze infantili precoci (per esempio genitori non approvanti, distratti o incapaci di affetto) le hanno fatte sentire inidonee ad essere amate, per cui la loro fame d'amore prende la via facile della ricerca del contatto sessuale;
- credono che si debba fare l'amore perché così fanno tutte, e se ad un uomo chiedono di aspettare pensano che lui andrà via con un'altra;
- credono (equivoco peggiore di tutti) che l'innamoramento nasca dal rapporto sessuale, mentre gli studiosi (Schopenhauer per primo, Nietzsche, infine Freud) hanno dimostrato che l'amore nasce dalla SUBLIMAZIONE del desiderio sessuale, ossia dal fatto di desiderare qualcuno senza poterlo avere, e per questo idealizzarlo e renderlo unico ai nostri occhi, creando così un intenso sentimento dall'iniziale attrazione.
Nel suo caso, cara utente, lei ha saputo valutare le sue esperienze, scoprire dove sbagliava e perché gli altri potevano "usarla".
Come la maggior parte degli esseri umani, però, ha generalizzato la sua scoperta, per cui adesso attribuisce a chiunque si accosta a lei con intenzioni sessual-sentimentali l'intenzione di "usarla".
Nel caso del suo attuale ragazzo, lui ha voluto chiarire che il suo interesse va oltre il momento dell'amplesso, dicendo: ""eh se ti usavo non penso che ti volevo vedere cosí spesso e stare sempre con te".
Purtroppo anziché parlare e chiarire fino in fondo, si è arrabbiato e adesso tace, "in attesa di lasciar sbollire la sua rabbia".
In questo si rivela meno maturo di lei e poco comprensivo. Se si è sentito offeso nel sentirsi accusare di "usarla", dovrebbe però capire che lei, che ha avuto esperienze dolorose, di essere usata adesso ha paura.
In ogni caso chiudere il dialogo per rabbia è una modalità disfunzionale di comunicazione; quando questo significa non accogliere il vissuto dell'altro, le sue paure e i suoi desideri, può rendere impossibile la creazione di un legame.
Lei questo lo ha capito bene, infatti scrive: "Io sinceramente so che forse sono pesante con questa paura ma vorrei comunque qualcuno che ci tenga a me e lotti per me".
Esattamente. Chi ha sofferto può apparire "pesante", ma il partner deve aiutarlo a curare le ferite, non sottrarsi al dialogo. Se voi steste insieme da tre anni non parlerei così, ma vi vedete solo da un mese, e da parte sua l'essersi confidata con lui è il segno di un profondo interesse, di una volontà di approfondire il legame.
Alle sue due domande: "come faccio a superare questa paura di essere usata e tornare a fidarmi?" e "come devo comportarmi con lui?" le risposte potrebbero essere:
1) valuti bene se lui -e altri in futuro- manifestano una sincera, affettuosa accoglienza di lei tutta intera, che non vuol dire rendersi ciechi di fronte a suoi eventuali difetti, ma ascoltare con empatia le sue confidenze, avere piacere di fare con lei tante cose, di parlare di quello che entrambi sentite, pensate, progettate, non iniziando la vostra frequentazione con rapporti sessuali;
2) con lui in particolare, osservi se manifesta questo piacere della reciproca compagnia e del dialogo; se troppo spesso cede alla rabbia; se non abbia un fondo intensamente sofferente, per cui al momento non riesce ad accogliere la sofferenza di un'altra, come mi fanno pensare le frasi: "ha detto anche che non ho io tutti i problemi del mondo e che non devo essere capita solo io".
In generale le dirò che mi sembra che lei stia crescendo in consapevolezza e spero in autostima. Continui così.
Noi specialisti siamo qui ad accogliere ogni altra sua perplessità.
Tantissimi auguri.
lei ha guardato dentro di sé con molto acume.
In effetti il motivo per cui oggi gran parte delle donne, nei paesi occidentali, "si concede subito", come lei dice, sembra proprio legato ad un'autosvalutazione che ha varie cause, tra le quali queste:
- non si piacciono fisicamente, forse perché continuamente bombardate da immagini di "bellissime" e sono convinte che il desiderio nasca dalla bellezza anziché dagli ormoni e in ultima analisi dal cervello;
- esperienze infantili precoci (per esempio genitori non approvanti, distratti o incapaci di affetto) le hanno fatte sentire inidonee ad essere amate, per cui la loro fame d'amore prende la via facile della ricerca del contatto sessuale;
- credono che si debba fare l'amore perché così fanno tutte, e se ad un uomo chiedono di aspettare pensano che lui andrà via con un'altra;
- credono (equivoco peggiore di tutti) che l'innamoramento nasca dal rapporto sessuale, mentre gli studiosi (Schopenhauer per primo, Nietzsche, infine Freud) hanno dimostrato che l'amore nasce dalla SUBLIMAZIONE del desiderio sessuale, ossia dal fatto di desiderare qualcuno senza poterlo avere, e per questo idealizzarlo e renderlo unico ai nostri occhi, creando così un intenso sentimento dall'iniziale attrazione.
Nel suo caso, cara utente, lei ha saputo valutare le sue esperienze, scoprire dove sbagliava e perché gli altri potevano "usarla".
Come la maggior parte degli esseri umani, però, ha generalizzato la sua scoperta, per cui adesso attribuisce a chiunque si accosta a lei con intenzioni sessual-sentimentali l'intenzione di "usarla".
Nel caso del suo attuale ragazzo, lui ha voluto chiarire che il suo interesse va oltre il momento dell'amplesso, dicendo: ""eh se ti usavo non penso che ti volevo vedere cosí spesso e stare sempre con te".
Purtroppo anziché parlare e chiarire fino in fondo, si è arrabbiato e adesso tace, "in attesa di lasciar sbollire la sua rabbia".
In questo si rivela meno maturo di lei e poco comprensivo. Se si è sentito offeso nel sentirsi accusare di "usarla", dovrebbe però capire che lei, che ha avuto esperienze dolorose, di essere usata adesso ha paura.
In ogni caso chiudere il dialogo per rabbia è una modalità disfunzionale di comunicazione; quando questo significa non accogliere il vissuto dell'altro, le sue paure e i suoi desideri, può rendere impossibile la creazione di un legame.
Lei questo lo ha capito bene, infatti scrive: "Io sinceramente so che forse sono pesante con questa paura ma vorrei comunque qualcuno che ci tenga a me e lotti per me".
Esattamente. Chi ha sofferto può apparire "pesante", ma il partner deve aiutarlo a curare le ferite, non sottrarsi al dialogo. Se voi steste insieme da tre anni non parlerei così, ma vi vedete solo da un mese, e da parte sua l'essersi confidata con lui è il segno di un profondo interesse, di una volontà di approfondire il legame.
Alle sue due domande: "come faccio a superare questa paura di essere usata e tornare a fidarmi?" e "come devo comportarmi con lui?" le risposte potrebbero essere:
1) valuti bene se lui -e altri in futuro- manifestano una sincera, affettuosa accoglienza di lei tutta intera, che non vuol dire rendersi ciechi di fronte a suoi eventuali difetti, ma ascoltare con empatia le sue confidenze, avere piacere di fare con lei tante cose, di parlare di quello che entrambi sentite, pensate, progettate, non iniziando la vostra frequentazione con rapporti sessuali;
2) con lui in particolare, osservi se manifesta questo piacere della reciproca compagnia e del dialogo; se troppo spesso cede alla rabbia; se non abbia un fondo intensamente sofferente, per cui al momento non riesce ad accogliere la sofferenza di un'altra, come mi fanno pensare le frasi: "ha detto anche che non ho io tutti i problemi del mondo e che non devo essere capita solo io".
In generale le dirò che mi sembra che lei stia crescendo in consapevolezza e spero in autostima. Continui così.
Noi specialisti siamo qui ad accogliere ogni altra sua perplessità.
Tantissimi auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#4]
Utente
Grazie mille dottoressa per i suoi consigli, un giorno spero di poter diventare una psicologa anche io capace di aiutare gli altri come lei ha fatto con me.
Ora sto aspettando che lui capisca cosa vuole da me perché ancora me lo dice. In ogni caso gli diró che mi dispiace di averlo fatto arrabbiare ma che in realtà non ho colpe e che vorrei che lui mi aiutasse a superare le mie paure anziché darmi contro.
Ora sto aspettando che lui capisca cosa vuole da me perché ancora me lo dice. In ogni caso gli diró che mi dispiace di averlo fatto arrabbiare ma che in realtà non ho colpe e che vorrei che lui mi aiutasse a superare le mie paure anziché darmi contro.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 446 visite dal 13/11/2024.
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