Aggressività infantile: come gestire la gelosia post-fratellino?
Salve, chiedo un consiglio.
Sono un' educatrice e sono in difficoltà con un bambino che ha atteggiamenti aggressivi (picchia, spinge, morde ecc) a volte per un motivo, altre volte no.
Alla domanda del perché lo fa, risponde dicendo che non si fa, ma non spiega mai il perché lo fa.
So capisce che è molto geloso, lo fa anche per chiedere attenzione, seppur non è trascurato da nessuno.
So solo che il disturbo è emerso con la nascita del fratellino, quindi il "movente" è sicuramente la gelosia.
Ma come comportarsi per fermare questi momenti di aggressione?
Sono un' educatrice e sono in difficoltà con un bambino che ha atteggiamenti aggressivi (picchia, spinge, morde ecc) a volte per un motivo, altre volte no.
Alla domanda del perché lo fa, risponde dicendo che non si fa, ma non spiega mai il perché lo fa.
So capisce che è molto geloso, lo fa anche per chiedere attenzione, seppur non è trascurato da nessuno.
So solo che il disturbo è emerso con la nascita del fratellino, quindi il "movente" è sicuramente la gelosia.
Ma come comportarsi per fermare questi momenti di aggressione?
Salve,
quello che descrivi è molto comune nei bambini che devono confrontarsi con l’arrivo di un fratellino. Spesso l’aggressività è un modo per esprimere emozioni forti come gelosia, rabbia o frustrazione, soprattutto quando il bambino non ha ancora strumenti per parlarne.
Può aiutare restare calmi e mettere in parole le emozioni: dire al bambino vedo che sei arrabbiato perché tuo fratello ha attenzioni, va bene essere arrabbiati, ma non possiamo picchiare . Offrire alternative sicure per scaricare la rabbia, come battere un cuscino o usare le parole, può dare strumenti concreti.
Rinforzare quando il bambino riesce a chiedere attenzione senza aggressività e osservare i momenti in cui si manifestano i comportamenti aiuta anche a capire i trigger e prevenire gli episodi. Infine, lavorare con i genitori perché ci sia coerenza tra casa e scuola fa sentire il bambino più sicuro e guidato.
In poche parole: calma, parole per le emozioni, alternative all’aggressione, rinforzo dei comportamenti positivi e coerenza tra adulti.
quello che descrivi è molto comune nei bambini che devono confrontarsi con l’arrivo di un fratellino. Spesso l’aggressività è un modo per esprimere emozioni forti come gelosia, rabbia o frustrazione, soprattutto quando il bambino non ha ancora strumenti per parlarne.
Può aiutare restare calmi e mettere in parole le emozioni: dire al bambino vedo che sei arrabbiato perché tuo fratello ha attenzioni, va bene essere arrabbiati, ma non possiamo picchiare . Offrire alternative sicure per scaricare la rabbia, come battere un cuscino o usare le parole, può dare strumenti concreti.
Rinforzare quando il bambino riesce a chiedere attenzione senza aggressività e osservare i momenti in cui si manifestano i comportamenti aiuta anche a capire i trigger e prevenire gli episodi. Infine, lavorare con i genitori perché ci sia coerenza tra casa e scuola fa sentire il bambino più sicuro e guidato.
In poche parole: calma, parole per le emozioni, alternative all’aggressione, rinforzo dei comportamenti positivi e coerenza tra adulti.
Dr. Vincenzo Capretto, psicologo.
Ricevo a Roma e on line.
vincenzocapretto.psy@icloud.com
Utente
Grazie per la risposta!
Proveremo, non è semplice in quanto questa aggressività riguarda ogni ambito di vita e quasi qualsiasi momento, a volte sembra quasi lo faccia in automatico, senza un perché. Ci proveremo comunque, grazie
Proveremo, non è semplice in quanto questa aggressività riguarda ogni ambito di vita e quasi qualsiasi momento, a volte sembra quasi lo faccia in automatico, senza un perché. Ci proveremo comunque, grazie
Capisco quanto possa essere difficile affrontare episodi così frequenti. Quando l’aggressività sembra automatica , spesso non è una scelta del bambino ma una difficoltà nella gestione dell’impulso: la reazione arriva prima del pensiero.
Nel concreto, potete iniziare da due punti semplici:
Routine e regole stabili: poche, chiare e applicate sempre allo stesso modo. I bambini con forte impulsività si regolano meglio quando sanno con precisione cosa aspettarsi.
Piccoli momenti di calma già programmati: anche 3 5 minuti, più volte al giorno, di attività tranquille (respirazioni lente, un disegno ripetitivo, un gioco calmo). Inseriti con continuità aiutano a creare un primo freno interno .
Se l’aggressività è quotidiana in ogni contesto, non significa che stiate sbagliando qualcosa: semplicemente il bambino sta mostrando una difficoltà che richiede un supporto più mirato. Anche solo un paio di incontri di orientamento per i genitori, non un percorso lungo, spesso bastano per capire come intervenire senza aumentare il conflitto.
Aggiornaci.
Nel concreto, potete iniziare da due punti semplici:
Routine e regole stabili: poche, chiare e applicate sempre allo stesso modo. I bambini con forte impulsività si regolano meglio quando sanno con precisione cosa aspettarsi.
Piccoli momenti di calma già programmati: anche 3 5 minuti, più volte al giorno, di attività tranquille (respirazioni lente, un disegno ripetitivo, un gioco calmo). Inseriti con continuità aiutano a creare un primo freno interno .
Se l’aggressività è quotidiana in ogni contesto, non significa che stiate sbagliando qualcosa: semplicemente il bambino sta mostrando una difficoltà che richiede un supporto più mirato. Anche solo un paio di incontri di orientamento per i genitori, non un percorso lungo, spesso bastano per capire come intervenire senza aumentare il conflitto.
Aggiornaci.
Dr. Vincenzo Capretto, psicologo.
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vincenzocapretto.psy@icloud.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 29 visite dal 11/12/2025.
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