Tomofobia

Salve, sono un ragazzo di 20 anni.
4 mesi fa mi sono sottoposto ad un intervento chirurgico urologico in anestesia locale, per prevenire il peggioramento di un varicocele che già cominciava a mostrare delle alterazioni del liquido seminale.
A quest'età è difficile fare progetti riguardo ai figli, io ne vorrei, ma nn posso sapere se come quando succederà. Per paura della sterilità mi sottopongo all'intervento. Al seguito di questo incomincia un post operatorio un po' complesso, che ancora non si è concluso perchè ho ancora fastidi, che mi crea il rimorso profondo di aver messo in gioco la mia salute per migliorare la mia fertilità. Non pratico più attività sportiva perchè prima del prossimo controllo mi è stata vietata, non esco molto di casa perchè ho paura di avere attacchi di dolore. Sento dell'ansia profonda, quando penso a come stavo bene prima di operarmi, non ho più fiducia nei dottori, ho sviluppato una grande paura del bisturi che prima non avevo, e guardo in continuazione la cicatrice come se mi aspettassi che prima o poi sparisca. Il chirurgo che mi ha operato mi ha profondamente deluso, ho dell'odio nei suoi riguardi perchè non mi ha parlato di una possibile risoluzione "non invasiva" esente dai rischi ai quali sono andato incontro. Ho paura dei chirurghi, del bisturi, molta! ed in cuor mio spero di non dover mai più affrontare nessun intervento, e se solo ci penso sono colto da attacchi di panico che si esauriscono solo parlando con i miei genitori che mi sono stati incredibilmente vicini in questo momento.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Buongiorno,

Lei ci descrive la tomofobia a seguito del recente intervento.
Ma qual è la Sua richiesta per un consulto? Come superare gli attacchi di panico?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
vorrei sapere come tranquillizzarmi, accettare quello che è successo ed andare oltre, ho avuto sempre abbastanza coraggio nell'affrontare gli ostacoli. Mi piacerebbe riacquistare la mia lucidità, ed evitare che si ripetano gli attacchi di panico o l'ansia.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Caro ragazzo,

mi spiace sentire la tua amarezza e sfiducia verso i medici che si sono occupati della cura chirurgica del varicocele. Ti è stato spiegato attentamente il rischio dell'intervento e del post operatorio? E' stato un intervento necessario o dettato dalla paura di diventare sterile?

Da ciò che dici mi pare evidente la tua "lucidità". L'ansia e la paura invece è un altro discorso.

Purtroppo la tua richiesta, così formulata, ha un sapore di "aspettativa magica", come se il desiderio di far scomparire dolore, cicatrice, paure ed ansie potesse trasformarsi in realtà nell'immediato.
L'intervento che hai subito (immagino con la legatura retroperitoneale) è da un punto di vista chirurgico molto semplice. Però le conseguenze psicologiche non sono affatto da sottovalutare.
Infatti considera che questo intervento ha toccato aspetti importanti in te: la paternità, con le sue fantasie, il dolore e il confrontarti con il limite (es non poter uscire per paura di provare dolore), ma soprattutto l'idea di compromissione della salute (e qui ancora il limite e la libertà di essere come prima e di stare bene come prima).
E' chiaro che in questo quadro ci sono ragionevolmente elementi per provare ansia e paura.

Tuttavia sono trascorsi quattro mesi e il rischio è che evitando di uscire per paura di avere una crisi d'ansia o semplicemente di dolore legata all'intervento, paura e ansia possano amplificarsi.

Ti suggerisco continuare a cercare il supporto non solo dei tuoi genitori, ma anche di tutte le persone che ti vogliono bene e, compatibilimente con le tue condizioni di salute, di riprendere la vita di prima. Qualora invece notassi la persistenza dei sintomi descritti non esitare a contattare uno psicologo che possa aiutarti a trovare un senso e un significato per ciò che stai vivendo e come gestire l'ansia.

Saluti e in bocca al lupo!

[#4]
dopo
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
grazie mille dottoressa, rispondo alle sue domande:
-non sono stato messo al di fronte dei rischi tranne a qualche raro caso estremo, mi dissero che dopo due settimane non avrei sentito più nulla e che l'operazione era delle più banali.
-L'intervento non era necessario a detta del medico, però lo sarebbe diventato tra breve nel caso avessi continuato ad andare in palestra, che non volevo lasciare, oppure a stare molto tempo in piedi.

Molti uomini si trovano a fare i conti con questa "patologia" quando all'età di 30 35 anni cercano una gravidanza, io invece mi trovo di fronte a questo problema nell'età in cui paradossalmente le gravidanze si cercano di evitare.

Gran parte di quelli che si sottopongono all'intervento non hanno complicanze e non si devono imbottire di antiinfiammatori e antidolorifici, e pensi che un mio amico è tornato a giocare a calcio semiprofessionista a solo 2settimane.

Io sono arrabbiato per questo ma spero di ritrovare presto da solo un equilibrio sia mentale che fisico, che mi permetta di essere sereno e spensierato come prima.

In caso non ci riuscissi credo proprio che ci vedremo di persona, non siamo lontani.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
La tua rabbia mi sembra congrua a ciò che è accaduto (mancanza di informazioni adeguate sull'intervento e sua conseguenze).
Mi sorprenderebbe se affermassi di non essere arrabbiato o almeno seccato per la lunga convalescenza, il dolore, il confronto con chi dopo poco tempo è tornato alla vita di sempre.
Però ribadisco che in questo momento ha poco senso e soprattutto non ti fa bene rimuginare su quello che è successo. Dobbiamo, a volte, anche se non è facile, accettare di essere sfortunati in alcune circostanze o magari di non aver fatto la scelta giusta. Ma è necessario andare avanti. Pertanto, se ancora non lo hai fatto, scegli un medico di tua fiducia che possa seguirti e attieniti alle sue prescrizioni (sarà facile aderire alle prescrizioni mediche solo se la relazione medico-paziente sarà basata sulla fiducia e sul rispetto).
Poi, se adesso non puoi andare in palestra o fare ciò che ti piace fare non significa che tu non possa approfittare della situazione scoprendo qualche altro interesse che fino ad ora non avevi considerato. E mi raccomando, non da solo, non rinunciare al piacere di stare con chi ti vuole bene.

Coraggio!
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