Atteggiamento contraddittorio nelle relazioni con l'altro sesso

Salve, sono una ragazza di 24 anni. Sono sempre stata molto timida a partire dall'adolescenza, soprattutto nei confronti dei maschi, e probabilmente il fatto di essermi ritrovata in un ambiente scolastico molto chiuso e interamente femminile non mi ha aiutato. Ho coltivato con passione molti interessi, alcuni dei quali poco comuni per una ragazzina, e ho sviluppato preferenze e idee a volte un po' anticonformiste. La mia famiglia, anch'essa abbastanza anticonformista, ha incoraggiato molto la mia indipendenza. Dai 17 ai 21 anni ho avuto un rapporto molto travagliato e a distanza con un ragazzo più grande di me. Non siamo mai stati insieme e abbiamo passato lunghissimi periodi senza neanche vederci ma nonostante questo io ero profondamente innamorata di lui e pronta a tutto per potergli stare accanto. A causa di questo rapporto, della mia insicurezza, del mio senso di inadeguatezza (nonostante il mio aspetto fisico più che gradevole e i risultati scolastici e non) e della mia timidezza ho attraversato periodi di profondo sconforto e sfiducia, dai quali sono riuscita a venir fuori soltanto grazie ad un'esperienza all'estero. Sono dunque molto più serena e sicura di me oggi. Della "vecchia me" è rimasta però una traccia. Sono single da sempre (e vergine) e sono ovviamente molto desiderosa di sperimentare rapporti amorosi e sessuali con ragazzi, avendo scarsa esperienza nel campo (diciamo due o tre "non-storie" deludenti). Sono anche molto sentimentale, romantica e tenera in genere. Inoltre penso di avere un rapporto "normale" con il sesso, non ho mai avuto pregiudizi o inibizioni particolari, ne sento il bisogno, ho fantasie anche articolate, lo ritengo una cosa sana e divertente e mi masturbo. Tuttavia, mi capita molto raramente di provare interesse per qualcuno e quando un ragazzo ne dimostra nei miei confronti è ancora più raro che io ricambi e tendo a liquidarlo con tatto ma in maniera franca. Non voglio necessariamente un fidanzato, anzi, sarei ben contenta di avere anche relazioni di solo sesso, ma purtroppo non riesco quasi mai a provare attrazione fisica talvolta anche quando provo un interesse sentimentale. La mia residua timidezza e la mia insofferenza per i comportamenti "da civetta" mi rende incapace di corteggiare anche in quelle rarissime occasioni in cui sento un minimo di interesse. In tutto ciò, non ho mai provato attrazione per persone del mio stesso sesso, anche se non escludo che in futuro mi possa accadere, e credo che non avrei grossi problemi ad accettare il fatto. Mi chiedo da cosa dipenda questa contraddizione fra il mio desiderio di contatto amoroso/sessuale e la mia refrattarietà e il mio disinteresse, se denota un "problema" vero e proprio, e se tale problema potrebbe trarre giovamento da un trattamento psicologico.
Grazie.
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Dr. Luca Martis Psicologo, Psicoterapeuta 153 4
Gentile Utente,

un parere espresso tramite questa finestra online permette di cogliere alcuni aspetti dell'interlocutore, e di escluderne altri, anche per questioni di natura deontologica.

Mi sembra comunque di poter segnalare alcuni elementi della Sua narrazione risultati un tantino stridenti con il quadro generale di compostezza e coerenza del discorso:

"...La mia residua timidezza e la mia insofferenza per i comportamenti "da civetta" mi rende incapace di corteggiare anche in quelle rarissime occasioni in cui sento un minimo di interesse..."

Questo elemento la ostacola, facendola sentire ancora quella ragazzina timida che automaticamente si ripresenta nei momenti da Lei citati. Inoltre, troverei una contraddizione con il Suo desiderio di avere rapporti sessuali al di la di una vera relazione sentimentale, non sopportando però, eventuali comportamenti da ragazza intraprendente.
A questo punto sembrerebbe essere in atto un conflitto tra i desideri, le convinzioni personali ed altri elementi di natura un pò meno consapevole.
Oltre l'elemento citato sopra, emerge l'attesa per un uomo speciale, che accenda la passione e l'amore romantico, come in un rapporto da favola, simile a quello vissuto con il Suo ex - ragazzo.
Sembrerebbe che Lei nutra un certa predisposizione per modalità relazionali complesse, difficili, faticose, di rinuncia ed astinenza.

In conclusione, ciò che appare una contraddizione tra vari aspetti del Suo vissuto "potrebbe" essere la manifestazione di un disagio.

Nel caso tutto ciò iniziasse a pesare e volesse chiarire cosa succede dentro di Lei, consiglierei un ciclo di colloqui psicologici.

Cordiali saluti,

Dr. Luca Martis



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dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto per la prontissima risposta. Effettivamente la mia sensazione è che i rilievi che lei ha fatto sono giusti, soprattutto sento una specie di conflitto fra le mie idee e la mia "indipendenza mentale" e la mia capacità di comportarmi con altrettanta "libertà" nel campo sentimentale e sessuale. La cosa non stravolge il mio quadro personale generale, che resta comunque sereno, ma mi pesa perchè non mi consente di vivere quell'ambito con la tranquillità che vorrei. Penso quindi che mi rivolgerò a uno psicologo, se non altro per chiarire questo aspetto della mia personalità.
Grazie ancora, cordiali saluti