Depressione confusione

Salve, sono un ragazzo di 26 anni , ho ripreso un vecchio post(da un altro forum) che spigava a grandi linee la mia situazione/storia scusate la lunghezza

I miei avevano un azienda ,che col tempo comicio`ad andar male,mio padre che e`sempre stato folle,lo divento`del tutto,
inizio ad accusare tutti di averlo derubato,che avrebe duvuto essere miliardario,la segretaria mio fratello mia madre,li accuso`di aver complottato contro di lui
litigarono pesantemente e mio fratello se ne adno`di casa..(fu un brutto colpo,poiche`data la differenza di eta`(14 anni,e il rappoto che c era tra noi
,era il mio unico punto di riferimento)..ma cio che mi face soffrire tremendamente e impazzire,fu il fatto che mia madre, pur litigando non fece niente
per evitarlo,e sopratutto nonostante le gravi accuse infondate e sentirsi dire quotidianamente che era una stupida,(per mio padre tutti erano stupidi,e lui si sentiva un dio),continuava a starci insieme, e quindi anche io e tutto l`odio che nutrivo, fui costretto a starci (avevo circa 13 anni),
la ditta poi quasi sul fallimento venne venduta,e mio padre senza il nostro consenso decise che dovevamo andare in germania,quando cercavo spiegazioni
si infuriava mi diceva che doveva scappare perche`lo avrebbero ucciso altrimenti,la notte mi svegliava anche la notte per dirmelo,

una volta in germania,finalmente i miei si separarono
arriando a me mi portarono in una scuola per imparare la lingua, per l`avviamento professionale,non ci volevo andare,avrei voluto frequentare un liceo,una scuola superiore,ma nessuno si interesseva per sapere che strada dovevo prendere..
dopo qualche anno volevo scappare,con la scusa delle vacanze,tornai in italia, e li poi rimasi mi prese in casa mio fratello il maggiore,e iniziai a lavorare.(nel frattempo mia madre torno`con mio padre,e li comiciai a non capirci piu`niente davvero).il desiderio di studiare pero`era sempre presente ,decisi quindi con il consenso di mio fratello di tornare a scuola all eta di 17 anni,senza contare i pregiudizi della gente(guarda quello a17 anni in prima superiore ecc..)in eta`adolescienziale anche quelle cose ti fanno soffrire,anche se riuscivo a sbattermene e,pur esendo molto chiuso, a non emarginarmi,
nonostante cio`superai il primo anno con buoni voti..stavo inziando ad avere una mezza stabilita,e anche un pizzico di serenita`..ed ecco
che arriva una altra mazzata..
mi arrivo`la lettera del militare e secondo quei geni,data l`eta` mi ero iscritto a scuola,per saltare il militare,quindi pretendevano che fossi iscritto almeno al terzo anno..fu l inizio di un altro calvario l´unica alternativa era un scuola privata di quelle per il recupero anni,
ma erano molto costose,quindi mi trovai un lavoro cominciai a frequentarle la sera,pensando che fossero un minimo serie,ma chi le conosce sa che tipo di scuole sono,di certo non ti preparano,semmai ti passano perche`paghi,questa cosa mi addolorava molto(la vivevo come un umiliazione,e lo era),nonostante cio`, pur non frequentando quasi mai,anche per il lavoro..arrivai agli esami(maturita`),senza la minima preparazione,diploma regalato con 60..li entrai definitivamente in depressione,mio fra non poteva piu`starmi dietro,quindi tornai da mia madre in germania.li mi rinchiusi in casa e no volevo piu`uscire..inizia ad andare da una psicologa italiana,poi da uno psichiatra..per tre anni
ho preso farmaci(paroxetina e poi altri di cui non ricordo il nome)
con lapsicologa le cose non migliorarono anzi,quindi mollai dopo pochi mesi,con lo psichiatra non c´era un gran dialogo causa anche la lingua,
qua ho fatto vari lavori ,dalla fabbrica alle pulizie
ma ad oggi non so se ho fatto dei passi indietro e sono rientrato in depressione,
fatto`sta,che mi ritrovo a 24 anni con un pugno di mosche in mano, che mi sento deturbato di qualche cosa,che non so definire,
e come un circolo vizioso da ui non riesco ad uscire..
aggiorno:
ad oggi è passato più di un anno da questo post,ora ho quasi 26 anni,la situazione non è cambiata molto vivo sempre in germania,mi sono iscritto all università (lettere)ed ho frequentato solo un semestre,sembravo un pazzo a giro per il mondo,non avevo un obbiettivo,qualcosa dentro di me mi diceva che non dovevo farlo,ma mi sono costretto a farlo, e poi stvo malissimo,mi sono lasciato influenzare in particolare da un amica che mi ripeteva sempre che avevo delle qualità, che avrei dovuto dedicarmi alla scrittura(benchè lei sia competente in materia non capisco cosa vedesse),
fatto sta che ho mollato,adesso sono al punto di partenza.confusione,depressione ,isolamento..mancanza di stimoli..
mancanza di voglia di vivere e conseguenti sensi di colpa.non so bene chi sono cosa voglio,se ho delle qualità se non ne ho.quali sono i mie limiti. .da dove devo cominciare per miglioare qualcosa?
[#1]
Dr.ssa Rosa Riccio Psicologo, Psicoterapeuta 247 5 14
Gentile utente,
da dove deve cominciare?
Deve cominciare da Lei.
E da quel pezzetto di Lei che stasera ha deciso di chiedere aiuto perchè sente che un modo per stare meglio c'è.

Si sente come se avesse un pugno di mosche in mano e null'altro, ma io le chiedo è davvero così?
La vita le ha regalato tante prove e lei le ha affrontate come poteva, facendo a volte anche scelte coraggiose.
Tutta questa "vita" oggi è il suo bagaglio ed è molto di più di un "pugno di mosche".
La tristezza, la confusione, la mancanza di stimoli che prova oggi possono passare ma lavorare per farli passare dipende da lei.
E' stato seguito da due professionisti diversi ma qualcosa non ha funzionato, mi pare di capire.
Provi a ragionare su cosa non ha funzionato e decida di affidarsi a qualcun altro. Non sempre il primo professionista al quale ci si rivolge è quello che fa al caso nostro.
Ci provi ancora e non molli, si ricordi che una strada c'è.

Un grande in bocca al lupo

Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr.ssa, inanzi tutto grazie per la risposta;
mollare no,vorrei imparare a reagire nel modo giusto,
adesso mi sento come su un pavimento bagnato,sdrucciolevole,mi alzo e cado,mi alzo e cado e forse ,cosa più grave (a mio avviso),è l'idea stessa di stare in piedi che mi terrorizza,o dovrei solo lasciarmi aiutare,
ho continuo bisogno di affetto e rassicurazione,
e non riesco più a fidarmi delle mie scelte,forse rientra nella depressione non saprei..
[#3]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
Lei in passato ha sofferto di depressione, ed ha intrapreso una cura psichiatrica e psicoterapeutica. La seconda finita perchè non riusciva ad ottenere miglioramenti, la prima per problemi linguistici, giusto?

Ma ad oggi Lei si percepisce ancora fermo allo stesso punto, nonostante sia passato un anno. Nel frattempo però la sua comprensione della lingua dovrebbe essere migliorata: questo le potrebbe permettere di ricontattare uno psicoterapeuta, magari un nuovo professionista, con il quale riprovare a cercare il Senso di tutta questa sofferenza.

Da solo, come si è già accorto, è molto difficile: si continua a scivolare, ci si sente in balia degli eventi.

Riprovi la strada psicologica, dia a se stesso una seconda opportunità, non sia così severo e deluso.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#4]
dopo
Utente
Utente
grazie ancora per la disponibilità, si la cura psichiatrica è andata avanti 2 anni(che poi ho interrotto pensando di stare meglio),si limitava ad una prescrizione di farmaci,ma cmq dei risultati ci sono stati,il periodo più buio credo sia passato.
adesso vorrei porre un ultima domanda,
parlando di depressione, è normale che ci siano dei momenti in cui si sta "bene" per poi tornare ad altri più critici?
ad esempio a me capita di dirmi,nei momenti in cui sto meglio,che non ho niente che devo solo reagire..ma per poi in fondo tornare al punto di partenza,non riuscire ad applicare i buoni propositi.
[#5]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
direi di si, in generale questo è vero per tutte le persone: ognuno di noi è esposto quotidianamente a situazioni sia positive che negative, e questo è corelato alla presenza di oscillazioni più o meno marcate del tono dell'umore.

E' chiaro che il soggetto con problemi relativi all'umore risente in modo significativo di tali oscillazioni.