Ansia, pressione sociale e senso di impotenza invalidante

Buonasera.
Ringrazio questa preziosa opportunità, anche se non son sicura di avere la forza di riuscire a terminare l'email. Sono costretta a recarmi in un posto nel quale ho subito, in seguito anche a mie erronee scelte di vita -(sentimentale e sociale; ero molto vulnerabile 6 mesi fa, e gente perversa si è approfittata di quelle debolezze per calpestare la mia dignità)- sono costretta e non posso farne a meno. Vorrei tanto un consiglio su come avere la forza di affrontare confronti con questa gente, impatti, sguardi e contatti "fisici" e morali. So che dovrei estirpare il problema alla radice, forse imboccando un percorso d'analisi, ma non ne ho le forze, prendete alla lettera, per favore. Come posso aiutarmi in queste ore che mi separano dall'affrontare questi mostri?
Grazie, ringrazio cordialmente se vorrete dedicarmi un po' del Vostro tempo.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente, non ho ben compreso la sua richiesta di aiuto. Ci dice di aver fatto delle scelte di cui si è pentita, perchè l'hanno messa in condizione di pensare che sarà costretta ad affrontare persone e situazioni con cui sta male.

Puntualizzo il fatto che non mi è possibile fornire un consulto su indicazioni così vaghe, ma comprendo il fatto che lei stia vivendo una situazione in cui si sente "in trappola". La invito a riconsiderare la sua situazione come farebbe se lei fosse una sua cara amica, e "consigliarsi" quello che direbbe ad una persona a cui tiene e che fosse nella stessa situazione.

Se deciderà di fornirci qualche elemento in più per comprendere la sua situazione, o, ancora meglio, rivolgersi ad un professionista che la supporti e le stia accanto per affrontare i cambiamenti che sembra desiderare, potrà trovare una risposta più precisa alle sue richieste.
[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Certo, lo comprendo.
La ringrazio per la sua risposta. Non ho fornito fatti perchè mi sembravano un po' romanzati, e riflettevo sulla possibilità di sbloccare questa dipendenza dalla paura di dover affrontare un mondo che non mi appartiene piu' ma che è pronto a pretendere da me ancora qualcosa. E'la sensazione di dover qualcosa a persone che non possono avere un diritto su di me, quello che mi ha spinto a scrivere. Fornendo fatti, temo di aprire un romanzo e non so se è questa la sede per farlo. Ecco perchè mi son tenuta sul blocco emotivo. La ringrazio dei suoi consigli.
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