Il senso della vita

Buon giorno, vorrei portare a vostra conoscenza un mio problema, esistenziale direi..Ho 22 anni, vivo con mia madre perchè i miei genitori son separati, lavoro in un ufficio dove vengo pagata a provvigioni, non ho amici, perchè quei pochi che avevo e ho sempre trovato, a mio parere si son rivelati inaffidabili ed oserei dire instabili. Mi son lasciata con il mio ragazzo da ormai 7mesi..ha trovato un'altra ragazza..Dopo qualche mese tornò da me con i migliori propositi (matrimonio, convivenza) ma poi mi lasciò di nuovo, sempre per lei. Il mio grosso rimpianto è di non aver tenuto quel figlio che aspettavo all'età di 19 anni, ma ero, e sono tutt'ora, condizionata da mia madre. Mi pento di non aver costruito con lui la vita che avrei voluto avere..e ora pago a caro prezzo tutto questo, giorno dopo giorno. Sarà un'altra a dargli un figlio, una famiglia..Il problema è sì il mio ex, ma anche me stessa, mia madre, cn la quale ho un rapporto instabile e fatto di rancore. Più e più volte le ho suggerito di andare insieme da uno psicologo ma non vuole saperne..non le interessa salvare il nostro rapporto. Lei è una donna sola, sola con la sua manie per le pulizie.Eppure si è ritagliata dei proprio spazi..il sabato lo dedica interamente e lei, fra parrucchiera, estetista e spesa al supermercato. Mentre la domenica è fatta solo di pulizie.Quel che voglio dire è che ha trovato un senso alla sua vita, mentre io ho sempre vissuto in base alle sue esigenze. Il sabato son sempre vincolata perchè la devo accompagnare a fare la spesa..Prima, quando avevo il fidanzato, ero più sucube, perchè la seguivamo ovunque, senza stare mai da soli. Ora che non ho più lui sto in casa, poi con la bella stagione si muove meglio in bici. Aver fissuto così significa per me aver buttato via 22ani di vita. Ora che vorrei ritagliarmi dei miei spazi non so come e cosa fare, perchè non mi son mai posta il problema. Non ha senso la mia vita, la mia solitudine.Non ho passioni, interessi, brancolo nel buio e sbatto contro qualsiasi cosa.Vivo una vita non mia, fatta di condizionamenti, rimpianti, attaccamento al passato, solitudine. Vorrei che questo dolore mi portasse ad essere migliore ma non ho le basi per farlo.A volte vorrei morire per non assistere al successo degli altri(senza invidia)e confrontarmi cn una realtà dura e troppo lontana da me.Forse dovrei incominciare tutto da capo, in un altro posto, anche perchè la mia città oltre ad offrire poco, mi condiziona, tant'è vero che non esco per non incontrare il mio ex o delle persone ke considero migliori di me e farmi vedere sola..Forse è troppo tardi, oppure no..come primo passo vorrei andare a vivere da sola, per dimostrare a mia madre ed al mio ex che ce la posso fare, ma mio padre dice che è impossibile non avendo un lavoro stabile.E quanto dovrò aspettare?Nel frattempo ke faccio?Ogni fine settim per me è una tortura, poi cn l'arrivo dell'estate....Nn riesco a ricavare il lato positivo da qst, e nn so come finirà..ho paura!Grazie
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente ho letto le sue mail precedenti e credo che
lei si stia pericolosamente avvitando intorno ad una spirale
di autocommiserazione/autolesionismo rinforzata dalla conflittualità con sua madre.
Non saranno né i farmaci, né sua madre, né nuovo amici o un nuovo amore a migliorare la sua autostima e, se ciò accadesse sarebbe l'ennesimo alibi a conferma del suo autoinganno "da sola non posso farcela".
Io temo che lei non abbia elaborato il trauma dell'esperienza relativa all'aborto e si stia negando la possibilità di avere diritto a realizzarsi nella vita.
Fino a quando sarà il miglior nemico di sé stesso, la strada sarà tutta in salita.
Sono d'accordo con i miei colleghi nel ritenere che le sarebbe d'aiuto un percorso di psicoterapia.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr. Willy Murgolo Psicologo, Psicoterapeuta 173 13


Gentile preoccupata,

La Sua storia non é dissimile da tante altre. una incapacità a reagire e riprendere la vita nelle proprie mani. Ma Lei ha una carta importante da giocare. La Sua gioventù. Lei può sbagliare mille volte, ma ha sempre davanti a Lei tutto il tempo che Le serve per rimediare a ciò che Lei non considera ottimale. Pur tuttavia, difficilmente questi obiettivi possono essere raggiunti attendendo che qualcosa accada, rimanendo in attesa. Bisogna reagire. Mi rendo conto che forse starà pensando che io faccio presto a parlare non essendo stato travolto da quelle stesse esperienze che in Lei hanno invece lasciato un segno.

Ciò premesso, mi viene da dirLe che non c'é niente di non rimediabile al mondo. Con un preciso distinguo. ci sono circostanze problematiche che da sola riesce ad affrontare e superare, mentre ci sono altre verso le quali é meglio evitare il fai da te. A me pare che se veramente vuole uscire da questa trappola deve darsi uno scossone e muoversi secondo la sindrome della lavatrice.

Sorrida pure, ma in altre parole il riferimento alla lavatrice assume un significato decisamente comprensibile se Lei riflette su che cosa fa prima di mettere i panni dentro la medesima. Sicuramente dividerà i capi colorati e delicati da quelli che richiedono un lavaggio più energico.

Dovrebbe agire allo stesso modo verso i Suoi problemi. Dividerli in due tronconi. quelli alla cui soluzione può provvedere Lei stessa, da quelli che invece richiedono un intervento più complesso che da sola difficilmente potrebbe mettere in cantiere. Avrà capito che in questo secondo caso, senza ulteriori perdite di tempo, dovrebbe rivolgersi ad uno Specialista, preferibilmente in Psicologia con il quale progettare il percorso da farsi.

Nell'eventualità sorgessero interrogativi circa la non sostenibilità della spesa, sappia che può trovare la soluzione anche in ambito pubblico, assolutamente gratuito.

Nel frattempo mi consenta di dedicarLe questo pensiero di Tagore.

"Credevo che il mio viaggio fosse giunto alla fine, all'estremo delle mie forze, che la via davanti a me fosse sbarrata, che le provviste fossero finite e che fosse giunta l'ora di ritirarmi nel silenzio e nell'oscurità. Ma ho scoperto che la tua volontà non conosce fine per me. E quando le vecchie parole sono morte, nuove melodie sgorgano dal cuore. Dove i vecchi sentieri sono perduti, appare un nuovo paese meraviglioso.



Cordialmente.

Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia

[#3]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie per i consigli, soprattutto al Dott Murogolo.
Le sue parole mi hanno toccata molto.
Dice che nella vita si può sempre rimediare a tutto, ma io purtoppo non riesco a vederla così. Sembra che per me non arrivi mai l'ora del "riscatto".
Ormai mi rendo conto di non aver nessun senso della vita. Vivo nel passato, mi sveglio già con un peso allo stomaco, insofferente, pessimista. C'è stato un periodo un cui credevo che ce l'avrei fatta, ma evidentemente mi iludevo. Avevo impostato la mia "forza" su basi inesistenti. Poi non riesco a superare il doppio abbandono da parte del mio ex. Lo sogno ormai ogni notte, ho dei brutti presentimenti..Mi rimprovero il fatto di non essere in grado come gli altri di non farne un dramma..Era lui il mio senso della vita, ed andandosene (per giunta con un'altra) mi ha buttato in un enorme sconforto..quasi smisurato visti i 7mesi ormai trascorsi. E' come se la mia vita si fosse fermata. Mi rend conto che l'aiuto necessatio non lo posso trovare su questo sito. Appena decido di farmi aiutare ecco che mi tiro indietro. E' come se temessi qualcosa. Oppure è solo "pigrizia" o troppa riservatezza.
Vedo che anche assumendo i fiori di bach la situazione non cambia.Mi sento in gabbia. Forse oltre al essere la miglior nemica di me stessa sono anche schiava.
Grazie ancora
Buona giornata