Disabilità e socialità

Salve gentili dottori,
Mi rendo conto che esprimere un giudizio senza che conosciate di persona la mia situazione non sarebbe deontologicamente corretto, perciò Vi ho scritto semplicemente sperando che possiate cogliere questo sfogo o propormi qualche spunto di riflessione. Ho 21 anni. Sono studente universitario.
Al momento della mia nascita sono intervenute determinate complicanze a seguito delle quali sono nato affetto da paralisi cerebrale infantile (anche conosciuta come Morbo di Little). Questo stato mi rende necessario deambulare tramite sedia a rotelle, poiché posso camminare solo per brevi tratti.
Il problema è che spesso non riesco a vivere bene questa situazione di disabilità e soprattutto ciò che comporta.
Faccio parte di una famiglia di 4 persone monoreditto, mamma casalinga e fratello disoccupato: gran parte delle entrate che derivano dalla mia pensione d’invalidità vengono impiegate per il sostentamento della famiglia stessa. Sono seguito da un’assistente sociale, la quale sta cercando di aiutarmi a risolvere, o quantomeno ad attenuare questi disagi economici: tuttavia, risolvere il problema della disoccupazione in questo momento di crisi non è semplice, in più mia madre, avviandosi verso la mezza età, fatica sempre di più in questo, anche a causa di un livello d’istruzione molto basso.
Insomma, al momento attuale non posso permettermi un’auto tutta mia.
Spesso mi trovo ad uscire molto poco di casa, in genere spostandomi in autobus (i quali sono raramente attrezzati delle apposite rampe).
In questi due anni di università sono riuscito a seguire le lezioni rivolgendomi ad un associazione privata (la quale richiede comunque un contributo in denaro), ma in genere esco di casa solo per recarmi a lezione e tornare subito dopo, dal momento che gli orari in cui è disponibile il trasporto non spaziano più di tanto.
Negli ultimi due anni mi accorgo di non aver stretto nessun rapporto d’amicizia significativo, anche per problemi relazionali che sto sviluppando.
Quando anche (raramente) mi trovo in situazioni di gruppo mi trovo a disagio, spesso mi capita di aver paura di sembrare goffo, impacciato..oppure di chiedermi se faccio pena alla gente, o se mi trovino stupido..
Al liceo tutto questo non era così accentuato: non sono mai stato una persona eccessivamente espansiva, ma sento che questi disagi relazionali non erano così pronunciati. A volte ho l’impressione che meno esco di casa e più tendo a “disabituarmi” al contatto con gli altri.. tanto che quando finalmente entro in interazione la cosa mi sembra esageratamente complessa.
Insomma, mi sono affacciato agli anni dell’università con tante aspettative (molte delle quali irrealistiche)..sperando che potesse essere un periodo non solo di studio, ma anche di crescita e maturazione personale..e invece non avevo considerato i grossi problemi logistici che mi sono trovato ad affrontare dopo..e tantomeno quelli relazionali e il senso di solitudine e di vuoto che ne consegue..
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,

"A volte ho l’impressione che meno esco di casa e più tendo a “disabituarmi” al contatto con gli altri.. tanto che quando finalmente entro in interazione la cosa mi sembra esageratamente complessa."

è proprio questo il rischio, non perché interagire con gli altri sia difficile di per sé, ma perché iniziando a pensarlo riduce la sua disponibilità di aprirsi all'altro.

Provi a cercare un'associazione di volontariato (a Bologna ce ne sono tante), tramite le quali magari frequentare corsi gratuiti per coltivare hobby o interessi.
Spesso queste associazioni hanno all'interno del loro staff varie figure professionali e quindi anche psicologi,
qualora sentisse l'esigenza di fare dei colloqui di consulenza.

Socializzare con persone con le quali si ha una passione in comune è molto più piacevole.
Le suggerisco di visitare questo link potrebbe esserle utile
http://www.handybo.it/guida/testi_guida/terzo_settore/volontariato.htm

Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille, vedrò di orientarmi verso una di queste strutture, anche per un eventuale consulto.

Buon lavoro e buona giornata.