Mente confusa

Gentili esperti,

vi scrivo perchè ho un problema legato alla mente/psiche.
Sono una ragazza di 31 anni,con laurea ed esperienze lavorative, ma attualmente sono ferma perchè non riesco a capire che tipo di lavoro posso fare.
O meglio il mio problema è legato alle persone,se prima ero brillante allegra e spiritosa, ora sono molto chiusa, diffidente e soprattutto timida e vergognosa,quasi non lo fossi mai stata prima.
Non mi fido più di me stessa, e quando sono sola ho sempre angoscia perchè non so cosa devo fare.Non riesco più a scegliere i vestiti, a cucinarmi o fare la spesa..e quando ci provo ci metto sempre le ore perdendomi via.
Questo mi succede con tutto mi perdo via, vengo distratta da tutto e non riesco a pormi mai degli obiettivi, anche piccoli.
Sto svolgendo una vita passiva, non oso, non propongo e spero che ci sia sempre qualcuno che mi protegga o che mi trascini, perchè se io so che ho qualcuno su cui contare poi riprendo il mio modo di essere pro-attivo.
Non sto mai bene e troppi sbalzi di umore, ho provato diverse terapie e anche psicoterapia, ma non mi sono servite granchè.Sono legata a un gruppo di amici con cui sono cresciuta negli ultimi anni,ma mi vergogno spesso a uscire persino con loro perchè mi sento una nullità,non provo nessuno nessun e non ho la minima iniziativa,se non la nostalgia di qualche anno fa quando avevo una vita in comune con i miei amici, avendo un fidanzato in compagnia insieme con cui ho convissuto per 1 anno e mezzo.Ora loro sono tutti conviventi e sposati e si ritrovano in tante cose, mentre io da sola, senza aver ancora messo dei paletti fissi nella mia vita mi sento una bandieruola e a 30 anni mi sento come una 15enne perchè anche se vivo da sola (in realtà sopra i miei)non sono autosufficiente.Il risultato è che non riesco ad avere la costanza in niente, nè nello sport, nè sul lavoro che ora non ho e conclusoa anche per questa mia sensazione di inadegutezza e imbranataggine in tutto.iL RISULTATO FISICO DI QUESTO MI COMPORTA AD AVERE PENSIERI SUL PASSATO E ANGOSCE SUL PRESENTE, NON CAPISCO PIù NIENTE, NON RIESCO A FARE NULLA IN CASA, SPENGO PC E TV PER GIORNI PERCHè HO PAURA DEL MONDO ESERNO, PERCHè VA AVANTI E IO SONO FERMA.Come mi sforzo, duro 1 giorno-2, poi crollo e per non pensare e tento di evdere sdraiandomi e riposando, come mi rialzo sto peggio di prima e ho crisi perchè non trovo la soluzione, ne ho parlato con amici stretti e genitori, ma nemmeno loro capiscono e con i miei genitori l'ansia mi aumenta.In mezzo a loro mi sento sola.Io, incapace di gestirmi.Le ho provate tutte, vorrei tanto riprendere il carattere coraggioso che avevo prima e per cui piacevo a me e a tutti...io, nullità e non è sottovalutazione è la conferma dei fatti.Ora non so se avete capito quanto scritto,vorrei delle risposte, ma non so quali potreste darmi essendo il mio caso molto contorto.Eppure mi basterebbe così poco...attendo un vostro cenno...sarà difficile, però!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara ragazza,
la psicoterapia affinchè funzioni, necessita di tempo, fatica ed impegno, riprovi, mi sembra un'ottima strada per fare chiarezza dentro di sè.
Auguri

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2011
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Ragazza,
metter speranza in battaglie perse è pericoloso perchè si hanno alte probabilità di insuccesso con ripercussioni negative sulla propria autostima: se lei spera di cambiare da sola in uno-due giorni una situazione che da tempo le crea disagio è logico poi che crolli esausta e sconfitta. Le serve un alleato che la sostenga nel suo percorso di "riordino e recupero", uno psicoterapeuta valutando la situazione individuerebbe gli ambiti su cui lavorare e con quali modalità farlo.

"attualmente sono ferma perchè non riesco a capire che tipo di lavoro posso fare" il primo disagio di cui ci ha parlato riguarda l'ambito professionale, sembra che l'indecisione lavorativa dia luogo a una percezione di staticità esistenziale che a sua volta provochi una serie di conseguenze a cascata su umore e relazioni interpersonali.
Potrebbe consultare uno specialista dell'orientamento, si è già rivolta al centro per l'impiego della sua città?

Buona giornata.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, lei menziona solo di sfuggita di avere un fidanzato. Definirebbe la sua vita affettiva con questa persona come "a posto", oppure anche lì combatte con l'insoddisfazione?
In senso più generale, ritiene che la sua sofferenza derivi più dal versante affettivo/relazionale, oppure da quello professionale?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
dopo
Utente
Utente
Intanto grazie delle vostre risposte in tempi così brevi,

Mi rivolgo al dr. Santonocito che forse ha centrato il cuore del mio problema.
In effetti, la vita affettiva che avevo prima per me era a posto e tutto il resto veniva da sè, mi sentivo forte e sicura e decisa a qualsiasi cambiamento, purchè questa persona fosse sempre stata con me.Mi sentivo libera di mettermi in gioco, perhè il mio posto sicuro finalmente ero riuscita a trovarlo, l'aspetto lavorativo veniva da sè, con tutti i problemi del caso.

Non so se la mia era una "dipendenza" affettiva,ma certo ora sono uno zoombie davanti a quello che mi succede e NON RIESCO A DECIDERE.

Lo so che guardare il passato non ha senso,e in effetti io parlo di "prima2 cosa facevo "prima"...tutto relativo alla mia massima espressione di quando sono stata con questa persona.

Ora da sola, anche se fra tante persone, amici e famiglia, mi sento una bambina di 14 anni, quasi come non avessi nessuna esperienza e devo sempre chidere a qualcuno
cosa devo fare o dove devo andare...prendendo come rierimento quello che i miei modelli di riferimento potrebbero fare.
In questo modo non vivo la mia vita.

Noto che qualsiasi cosa faccia sento il bisogno forte di parlarne con qualcuno, qualcuno però su cui contare e che viva con me le mie esperienze.
Il risultato è che io ora ne parlo un pò a casa un pò ad amici, ma non ho un punto di riferimento fisso e non lo sono io per qualcun altro.

Questa è quella che individo come causa...poi a cascata tutti i problemi fisici/psicologici/psichici che derivano da questo mio essere dappurtutto e in niente.Questa non definizione di obiettivi e paletti che siano miei e non imposti da altri.

La quotidianità non la vivo e davvero non so più come risolverla.

Noto che se devo preparare qualcosa 2 giorni o una settimana prima mi faccio prendere dall'ansia, dalle decisioni che non prendo e faccio passare solo tempo, mentre se c'è un avvenimento straordinario e questa cosa o la faccio o non ne avrò più la possibilità di farla, d'impulso mi getto e la vivo, sentendomi parte di questo avvenimento.
Certo è che non posso affrontare le situazioni sempre di petto e a "kamikaze" perchè com ho notato, funziona per 2 giorni poi ho il crollo, perchè non ho metodo, solo impulso e istinto.

Cosa èpotrei fare?accettarmi così?e sforzarmi quelle volte che riesco?...questo lo sto facendo da troppo tempo..senza un orientamento, un punto fisso, mi muovo, ma in raltà sono sempre a capo.

Grazie a chi mi risponde e grazie al dott.Santonocito.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Quindi, se non capisco male, ora non siete più fidanzati, e lei è rimasta sola. In questo caso potrebbe trattarsi di una perdita che non è riuscita ancora a superare. Il suo passato non è nel passato, dove dovrebbe stare, ma le ingombra la strada impedendole di andare avanti, nel presente.

Se è vero che parla spesso con le altre persone dei suoi problemi, forse finora non ne ha parlato con la persona più di tutte in grado d'aiutarla: uno psicologo. Questa è la cosa che secondo me dovrebbe fare.

Cordiali saluti
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2011
Psicologo, Psicoterapeuta
Capire ciò a cui molto del suo disagio risale è già un buon inizio ma le sconsiglio di continuare a fare sforzi che lei stessa definisce "senza orientamento e punto fisso". Uno psicoterapeuta potrebbe aiutarla a indirizzare meglio i suoi sforzi nella direzione che le consente di tornare a esprimersi al massimo ma questa volta indipendentemente dalla presenza di un partner.

Cordiali saluti.