La prima ad aver piacere se dopo 40 anni, mi andassero via certe insicurezze/paranoie

Buongiorno, le scrivo perché passo giorni un pó difficili, con pessimo umore, come in questo momento... e le spiego perché:
sono mamma di una bimba di 9 mesi che mi sento di amare in un modo che non sapevo neanche esistesse, peró, ho alti e bassi, dovuti alla mia grande insicurezza.
Io e mia madre abbiamo un brutto rapporto, non riusciamo (davvero, mai) a parlare senza arrivare a discutere.
Provai anche a rompere del tutto il rapporto, ma avevo sensi di colpa, cosi, ci sentiamo solo (poco) e quando vado in Italia (vivo all’estero) la vedo, senza mio marito peró, perché non voglio che lo conosca (per certi sui comportamenti che non mi sono piaciuti in passato).
Ho ricordi non piacevoli di com’é stata quando ero bimba e ragazzina (non di violenza, ma di indifferenza, rabbia, nervosismo, assenza) e quando rimasi incinta, non nascondo che avrei voluto un maschio (purtroppo anche mio marito voleva un maschio, e quando ci dissero che era femmina, c’é stata una seria tensione, con frasi di mio marito che non mi hanno certo aiutata) per la paura di avere con mia figlia il brutto rapporto che io ho con mia madre, (purtroppo mi sento anche dire spesso: “la femmina padrizza” e soffro, quando sento questa frase!) e perché io preferisco gli uomini alle donne. E mi é sempre sembrato, che, anche se le cose un pó stanno cambiando, un ragazzo ha meno problemi nella vita. La donna puó essere sottovalutata, sottomessa, violentata, usata....
Vivo all’estero e non ho amici, sono molto introversa, molto. Stó in casa (lavoro anche in casa) e vivemo ormai per mio marito (cucinando, etc.). Adesso, naturalmente vivo anche per mia figlia che tra l’altro non é certo la bimba che mangia e dorme... anzi. É impegnativa e praticamente da quando é nata, non ho un attimo solo per me, vado anche in bagno con lei, perché da sola sembra non voglia starci (anche se piano piano, stó provando a lasciarla piangere un pochino, per poi andare da lei).
Ci sono giorni, come oggi (ed é giá il 4º giorno consecutivo) in cui, non mi sento all’altezza di niente, mi chiedo se ho fatto bene a diventare mamma, se saró, per cosi dire “all’altezza”.
Poi, il fatto che ti dicono di stare attenti, perché i bambini sentono tutto, nel senso che hanno dei sentori, che capiscono cosa provi, cosa senti.
E io non só cosa fare. Perché sarei la prima ad aver piacere se dopo 40 anni, mi andassero via certe insicurezze/paranoie. Ma non é cosi facile.
A volte, Sara (la mia piccola) mi guarda, con uno sguardo come se mi leggesse dentro e io mi sento in imbarazzo.
Mi dá fastidio pensare che da grande potrá soffrire (lo só che é normale e fá anche crescere), probabilmente é abbastanza normale per una mamma.
Pensare a se un giorno vorrá solo suo padre, mi si rompe il cuore.
Ho tanti pensieri, negativi, tristi e... ho paura di non essere una buona madre.
I miei sono alti e bassi. Ho anche i momenti in cui mi sento bene e disfrutto con mia figlia. Senza peró pensare al futuro, perché mi spaventa.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le sig.ra,
quella che riferisce è una situazione molto delicata che coinvolge credo quasi tutte le persone significative nella sua vita e le relazioni con loro.
La condizione di semi-isolamento che si è creata di certo non l'aiuta, sarebbe opportuno che iniziasse una psicoterapia per elaborare questi vissuti ed affrontare la sua vita più serenamente.
Non ha specificato in quale paese vive ma non è da escludere che possa trovare anche lì psicologi-psicoterapeuti italiani in grado di aiutarla.
Ci faccia sapere se ha bisogno di ulteriori informazioni.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente, quando si sta troppo da soli con i propri pensieri, può capitare che questi comincino ad "avvitarsi su sè stessi": in pratica, è come se si cominciasse a "pensare ai propri pensieri" come fatti.

Le faccio un esempio: lei ci dice che, riferendosi a sua figlia, "pensare a se un giorno vorrá solo suo padre, mi si rompe il cuore".

E' possibile che lei pensi qualcosa del tipo :"Ecco, un giorno vorrà solo suo padre, io non sarò più importante per lei, e sarò sola". Questo pensiero, ammesso che lei lo riconosca come possibile, si accompagna ad un senso di abbandono e di tristezza, ma, a pensarci bene, è solo un pensiero. Se anche sua figlia mostrasse grande attaccamento a suo marito, come spesso accade alle femminucce, ciò non implicherebbe automaticamente un rifiuto o un abbandono di lei come mamma e come persona importante nella sua vita.

Mettere criticamente in discussione i propri pensieri, le proprie paure, i propri bisogni è un processo stimolante, ma faticoso, che richiede la presenza di un "altro" che la aiuti in un compito che, da soli, è molto più difficile e complesso: per aggiustarci i vestiti, è di uno "specchio" che abbiamo bisogno!

Mi associo alle indicazioni della Collega, rompa gli indugi, laceri questo bozzolo di isolamento che lentamente le si è costruito intorno e si rivolga ad un/una Collega per intraprendere un percorso che la "alleggerisca"

Un saluto ad una mamma, moglie, figlia, donna.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2011
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Signora,
"Poi, il fatto che ti dicono di stare attenti, perché i bambini sentono tutto, nel senso che hanno dei sentori, che capiscono cosa provi, cosa senti...A volte, Sara (la mia piccola) mi guarda, con uno sguardo come se mi leggesse dentro e io mi sento in imbarazzo."
sembra quasi percepisca sua figlia come giudicante nel suo ruolo di madre che è un ruolo complesso e lo è ancor di più se non si hanno sostegni come amiche con cui confrontare le esperienze di maternità o familiari che aiutano e insegnano quello che a loro volta hanno imparato del rapporto coi figli.
Non si nasce "madri",lo avrà sentito dire tante volte ma è vero...si impara a diventarlo strada facendo. Probabilmente parlando col suo pediatra potrà ottenere informazioni utili per l'accudimento di Sara e parlando con uno psicoterapeuta potrà invece elaborare le difficoltà del momento, le paure per il fututo oltre alle sofferenze del passato nella misura in cui queste le creano sofferenze nel presente.
Cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> non ho amici, sono molto introversa, molto.
>>>

Gentile signora, questo era abbastanza evidente da tutto il resto delle cose che ha detto.

È come se, a causa delle sue ansie, fino ad ora avesse vissuto molto all'interno di se stessa e poco nel mondo esterno. Di conseguenza, non è riuscita a completare il suo processo di sviluppo e maturazione, e riversa ora le sue paure su ciò che ha di più caro: la sua bambina.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#5]
dopo
Utente
Utente
Voglio ringraziarvi, tutti, davvero di cuore, per avermi risposto e anche subito!
Le vostre parole, che stó leggendo e rileggendo.. mi fanno bene e mi fanno pensare.
Andare da uno psicologo-psicoterapeuta.. no, e per vari motivi. Oggi come oggi, anche per una questione finanziaria, poi a mio marito di questi miei alti e bassi io non parlo e andare di nascosto, non riuscirei.. in piú, qui siamo solo io e lui e la bimba, la tengo io, con piacere (anche se con altrettanto grande impegno) 24h al giorno.
É proprio vero, vivo molto all'interno di me stessa e poco nel mondo esterno e non capisco perché quando esco e ho contatti, non mi vá bene niente e nessuno.
Posso sforzarmi chissá, ad uscire di piú, sopratutto anche quando sará bene portare Sara ai parchetti, e vedró di farmi piacere un pó di piú la gente....
Sí, confido nella psicologia e sono certa che con un percorso (probabilmente non corto) da uno specialista, potrei arrivare a vivere meglio. Ma non ho neanche voglia, sinceramente di rivangare vecchie cose.
Quando penso a mia madre, adesso che sono madre anche io, la capisco ancora meno e mi fá ancora piú male ripensare a com'é stata.
Devo pensare, che adesso ho un motivo in piú e molto importante per essere forte: Sara.
Vi ringrazio ancora e accetterei con tanto piacere altri vostri commenti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> vivo molto all'interno di me stessa e poco nel mondo esterno e non capisco perché quando esco e ho contatti, non mi vá bene niente e nessuno.
>>>

È ovvio: è abituata a vivere sola con se stessa, e quindi non può provare piacere nel fare una cosa alla quale non è abituata.

>>> Sí, confido nella psicologia e sono certa che con un percorso (probabilmente non corto) da uno specialista, potrei arrivare a vivere meglio. Ma non ho neanche voglia, sinceramente di rivangare vecchie cose.
>>>

Questo è un luogo comune. Un aiuto psicologico può essere anche breve. Può leggere quest'articolo divulgativo sulla psicoterapia:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm

Cordiali saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le sig.ra,
in psicoterapia si lavora sul "qui ed ora" ed è lei in base ai vissuti che porta che decide su quali aspetti della sua esperienza orientare il lavoro terapeutico.
Precludersi la possibilità di confidarsi con suo marito finirà per consolidare la solitudine che lei sembra aver scelto per evitare di confrontarsi con le sue emozioni.
Coridalmente
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2011
Psicologo, Psicoterapeuta
"Oggi come oggi, anche per una questione finanziaria"
in italia ci sono servizi psicologici gratuiti, non so nel paese dove vive, perchè non chiede informazioni al pediatra che la segue? o al medico di base?

"poi a mio marito di questi miei alti e bassi io non parlo e andare di nascosto, non riuscirei.. in piú, qui siamo solo io e lui e la bimba, la tengo io, con piacere (anche se con altrettanto grande impegno) 24h al giorno"
deve essere davvero pesante tenersi dentro questi disagi e non parlarne neppure con suo marito...il comportamento che ha verso suo marito nel non far cose di nascosto da lui fa pensare una forma di rispetto che lei ha verso suo marito...pensa che se parlasse dei suoi alti e bassi a suo marito potrebbe ricevere lo stesso trattamento e quindi essere rispettata ossia aiutata da suo marito almeno attraverso l'ascolto? per lei, per il vostro rapporto nonchè per la vostra famiglia condividere i suoi alti e bassi sarebbe un'occasione di maggiore unione.
Cordiali saluti.
[#9]
dopo
Utente
Utente
Si anche qui dove vivo ci sono servizi psicologici gratuiti e lo so perché anni fá ho conosciuto una ragazza che stava aspettando un appuntamento da ben 8 mesi.....
e potrei farlo anche qui in internet, con voi?
[#10]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2011
Psicologo, Psicoterapeuta
capisco che un'attesa di otto mesi non è una prospettiva allettante, magari con il passare degli anni le cose sono cambiate (migliorate) o magari visto il periodo estivo ci sono posti disponibili a breve, provi a informarsi di nuovo

Se ci sta chiedendo se possiamo farle terapia da qua...no, non possiamo farlo: il virtuale, per quanto ci siano da entrambe le parti buone intenzioni, non è equiparabile alla realtà. Il lavoro terapeutico poggia sulla relazione reale tra uno specialista e la persona che a lui si rivolge perchè, al di là del contenuto verbale delle sedute, c'è tutta la parte non verbale che è un importante canale di comunicazione spesso più veritiero di quella verbale proprio perchè più immediata, difficilmente simulabile e a talora inconsapevole.

Cordiali saluti.