Comportamento immaturo nella relazione di coppia.

Buongiorno, sono un ragazzo di 26 anni. Dai 20 ai 24 anni ho
> avuto una relazione con una ragazza di 5 anni più grande di me di cui però
> non ero innamorato (o meglio non so ma sicuramente non era la ragazza
> della mia vita). Ora da circa 6 mesi frequento una ragazza più grande di
> me di 3 anni la quale è uscita da circa un anno da una storia che l'ha
> ferita molto (stavano per sposarsi e lui ha mollato tutto). Inizialmente
> c'era la fase dell'innamoramento quindi tutte rose e fiori ora che questa
> fase sta finendo comincio ad avere mille dubbi del tipo "è quella giusta
> per me?", "sono quello giusto per lei?", "vivrei tutta la vita con lei?"
> ed onestamente non so dare una risposta ma ho paura di perderla. Mi sembra
> di avere un comportamento infantile e non so cosa fare per vivere
> serenamente questa storia, ho anche paura a parlarne con lei. Ha 26 anni
> credo che una persona dovrebbe avere le idee un po' chiare ed io per
> nulla. Come mai? Come devo comportarmi? Sto anche cercando lavoro quindi
> passo le giornate in un continuo stato d'ansia ovvero o penso al lavoro o
> alla mia relazione ma mai serenamente. Ringrazio chiunque possa aiutarmi.
[#1]
Dr.ssa Annalisa De Filippo Psicologo, Psicoterapeuta 113 4 18
Gent.le ragazzo,

forse si tratta di capire come mai vive questi dubbi importanti dopo 6 mesi di relazione, invece di, ad esempio, vivere e costruire il rapporto con il tempo comprendendo insieme se state bene ed è possibile pensare ad un futuro.
In merito dice "credo che una persona dovrebbe avere le idee più chiare", come se si sentisse in colpa avendo "paura a parlarne con lei" (forse influenzato dalla sua storia precedente); il dialogo nella coppia è fondamentale.
Inoltre potrebbe riflettere sull'eventuale collegamento tra la sensazione di immaturità nella relazione di coppia e il frequentare ragazze più grandi.

Saluti.

Dr.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta
www.centropianetapsicologia.com
www.psicologasestosangiovanni.com

[#2]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
la parte finale della mail secondo me è la chiave di lettura più vicina a quello che Lei sta provando in questo periodo:

"Sto anche cercando lavoro quindi
> passo le giornate in un continuo stato d'ansia "

Lei sta pensando continuamente ad un futuro stabile, con un lavoro, una sicurezza economica ed una tranquillità relazionale. Tutto quello che ora le manca.

Ma il fatto di concentrarsi su ciò che le manca (ovvero sulla "mancanza") non le permette di pensare obiettivamente a quali risorse mettere in gioco per raggiungere questo fantomatico futuro, un futuro fatto di "maturità" (le persone mature dovrebbero avere un lavoro stabile, una relazione stabile, ecc.).

Troppi pensieri quindi, a scapito delle azioni.

Esempio: un'azione concreta che potrebbe fare per vivere in modo maturo questa relazione quale potrebbe essere? Si è fatto questa domanda negli ultimi due mesi?

Se ci pensa, infatti, l'unico modo per sapere se questa ragazza sia o meno "quella giusta" è quello di vivere profondamente ed oggettivamente la relazione, proprio "come se" fosse una relazione matura.

Un consiglio: si guardi intorno, provi a vedere cosa fanno i Suoi amici, quelli che hanno relazioni mature.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#3]
dopo
Utente
Utente
Nel rileggere mi sono accorto che ho scritto in maniera un po' confusionaria e non del tutto esplicativa...

In effetti fino alla fine della mia precedente storia vivevo una vita tranquilla, con alti e bassi ovviamente, ma comunque tranquilla e abbastanza "alla giornata". Tra la fine del 2008 e, specialmente, l'inizio del 2009 ho vissuto un bruttissimo periodo in cui ho rivalutato, in peggio, tutta la mia vita. E' difficile spiegare tutto per scritto però proverò a fare un breve riassunto. In pratica ho intravisto la fine del mio percorso di studi (mi sono poi laureato a fine 2009), e quindi un grande cambiamento, e beh.. non ho trovato molte cose positive... la mia relazione non mi soddisfaceva e il mio percorso di studi men che meno. Ho interrotto la relazione e iniziato un periodo di circa 5/6 mesi bruttissimo (anche a causa di una grave malattia di mia madre) in cui ho perso completamente il sonno e l'appetito e caratterizzato da depressione e, soprattutto, ansia. La causa principale era il percorso di studi. Da gennaio sto facendo una collaborazione/stage in un settore parzialmente affine al mio percorso di laurea e questo mi ha parzialmente aiutato facendomi capire che il mondo del lavoro non è come l'università e che il percorso di studi conta tutto sommato "relativamente". Ciononostante sono continuamente tormentato dai dubbi e ora questi dubbi (che ritengo legittimi ma decisamente troppo "condizionanti") si sono rivolti anche verso la mia relazione impedendomi di viverla serenamente. A rendere ancora più fastidioso tutto ciò c'è il fatto che sono arrivati di colpo, praticamente da un giorno con l'altro mi son svegliato pensando "non mi piace più" e "non va bene per me", e questa "illogicità" mi da ancora più fastidio in quanto per me incomprensibile. In pratica e come se mi fossi fatto dei "blocchi psicologici" prima nei confronti del lavoro ora nei confronti della ragazza con problemi del sonno (mi sveglio più volte e comunque non dormo più di 5/6 ore)e scarso appetito e vorrei capire come uscirne...intanto grazie per le risposte.
[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente, quando dice "dubbi", intende dire che sente di non essere soddisfatto delle scelte sinora fatte, oppure indeciso su quelle che sente di dover fare?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#5]
dopo
Utente
Utente
In entrambi i casi ovvero se ho fatto bene a far quello che ho fatto (specialmente nel lavoro/studio) e specialmente in quelle da fare.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Da ciò che descrive sembrerebbe trattarsi di una tendenza ossessiva, che si esprime con dubbi sulle scelte importanti: lo studio, il lavoro, la relazione con la sua ragazza.

È indicativo però il fatto che in tutte e tre queste aree è comunque riuscito a produrre dei risultati: si è laureato, ha trovato uno stage lavorativo, ha una ragazza.

Dunque, questi dubbi stanno certamente su un piano diverso rispetto, poniamo, a chi ha dubbi sull'università che sta ancora facendo, sul lavoro che deve ancora trovare, oppure sulla ragazza che non riesce ad avere.

Anche il dubbio ossessivo è una forma d'ansia, e meriterebbe attenzione specialistica. Ha già fatto qualche passo, in questo senso?

Cordiali saluti
[#7]
dopo
Utente
Utente
Già da piccolo ho avuto qualche problema psicologico (insonnia a seguito di un film horror) e ai miei genitori avevano consigliato un neuropsichiatra che si occupa anche di psicologia quindi sono andato da lui anche perchè nel frattempo si è instaurato un rapporto di amicizia. Sono andato regolarmente dal gennaio all'agosto 2009 prima due poi una volta a settimana poi ho smesso. Però con lui non mi trovo benissimo.. innanzi tutto lo fa gratuitamente a titolo di favore personale e questo mi da un po' fastidio poi mi sembra che non ci sia un "percorso" non so se mi spiego...

Tornando ai miei "problemi" e come se non riesca a godermi quello che ho perchè mi concentro su quello che non ho anche con la ragazza da quando ho avuto questa crisi mi concentro molto sui difetti (alcuni inventandoli) e tendo a tralasciare i moltissimi pregi...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> mi sembra che non ci sia un "percorso" non so se mi spiego...
>>>

Si spiega benissimo. Più che analizzare il contenuto di ogni singola preoccupazione, sarebbe necessario stroncare il meccanismo alla base che la porta a preoccuparsi. Quindi dovrebbe rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta che utilizzi un approccio focalizzato e concreto, in grado di fornirle proprio quel "percorso" di cui ha bisogno, per mettere a punto insieme al collega un piano d'azione con obiettivi terapeutici condivisi. Terapeuti a indirizzo comportamentale o strategico potrebbero essere i più adatti al suo caso.

Cordiali saluti

[#9]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille, io vorrei capire a cosa è dovuto questo mio comportamento.. qual è la causa di tutto insomma forse però questo fa parte del mio approccio di voler trattare tutto con "logica".

Comunque vorrei sapere se questo mio concentrarmi sui difetti sia indice di qualcosa nel rapporto...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> fa parte del mio approccio di voler trattare tutto con "logica".
>>>

È proprio questo che la frega, se mi consente la battuta.

Trattare tutto con logica può portare a farsi la convinzione - erronea - che tutto davvero possa essere trattato con la logica. Ma quando ci sono di mezzo emozioni e sensazioni, la logica non è quella razionale ma di altro tipo. Quindi, ciò che deve acquisire è una maggior flessibilità ed espandere il significato che attualmente attribuisce alla parola "logica", per non restarne intrappolato.

Un altro luogo comune, illusorio, che va in questa direzione è che per cambiare bisogna prima capire. Ma ciò non è vero. Per risolvere molti problemi psicologici non è necessario capire da dove vengano.

Un altro ancora - anche se non l'ha espresso glielo anticipo io - è la convinzione che se devo cambiare, devo farlo da solo. Altrimenti non ha un reale valore.

Il concentrarsi sull'aspetto preoccupante e negativo delle cose fa solo parte della sua ansia. Riferito al suo rapporto, rischia di essere la sua ansia a rovinarlo, non la cattiva qualità del rapporto a farla preoccupare.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Chiedo scusa se mi comporto in maniera insistente (cosa che a me darebbe forse un po' di fastidio fossi in lei :) )ma..

"Per risolvere molti problemi psicologici non è necessario capire da dove vengano."

non c'è il rischio che si trovi un rimedio "temporaneo"?

per dubbi ossessivi intende un DOC? se sì, si può arrivare a una remissione completa?

Tornando al rapporto con la mia ragazza... l'ansia può portarmi addirittura da una situazione in cui pensavo continuamente a lei "positivamente" (spendendo anche notevoli, per me, somme di denaro per farle delle sorprese, ma ero felice di farle) a pensare sempre continuamente a lei ma in maniera "negativa"? E' come se lei mi avesse lasciato (cosa assolutamente falsa e senza segnali che facciano pensare questo) e io non abbia più voglia ne di sentirla ne di vederla, salvo poi stare meglio quando la vedo (anche se i pensieri non mi abbandonano e di conseguenza la tratto con un po' più freddezza e distacco tranne rare vole..). Pensi che una vacanza che ora dobbiamo fare a settembre mi era sempre parso un "sogno" ed ora sembra un incubo... tutto questo in qualche giorno... mi sembra impossibile!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non si preoccupi, l'insistenza è una buona cosa ed è ben accetta, perché è segno di grande motivazione. Se riuscisse ad applicarla anche a un percorso psicoterapeutico ad hoc, sarebbe l'ideale, perché farebbe progressi rapidissimi.

>>> non c'è il rischio che si trovi un rimedio "temporaneo"?
>>>

Se lei ha il problema di andare da Brescia a Firenze, è più importante preoccuparsi di sapere com'è arrivato fino a Brescia, oppure è più importante preoccuparsi dei passi necessari per arrivare a Firenze?

Quello che se non si trovano le "cause" di un disturbo psicologico non si può guarire, è un altro mito che si perpetua immutato nei secoli, ma molte è volte è solo questo: un mito.

>>> per dubbi ossessivi intende un DOC? se sì, si può arrivare a una remissione completa?
>>>

Io ho parlato di tendenza ossessiva, e preferirei non sbilanciarmi oltre, dato che non la conosco e non posso valutarla direttamente. In ogni caso, anche il DOC si può debellare. Ma per sapere se nel suo caso è possibile, deve rivolgersi a un professionista.

>>> tutto questo in qualche giorno... mi sembra impossibile!
>>>

I disturbi mentali, come altri tipi di disturbo, spesso non danno preavvisi. È possibile che la sua tendenza ossessiva fosse presente da tempo, e che si sia rafforzata e strutturata progressivamente, fino a iniziare, apparentemente dal nulla, a darle fastidio.

Se le sue rimuginazioni fossero limitate al rapporto con la sua ragazza, mi verrebbe più da ipotizzare un problema relazionale - cosa che comunque potrebbe starci - ma dato che mi dice che sono generalizzate anche ad altre aree importanti della sua vita, oltre a quella affettiva, propenderei più per un meccanismo altrettanto generalizzato. Quello dell'ossessività a me sembra il più probabile.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Beh come dire... l'oggetto dell'ansia ora è principalmente la ragazza che ha fatto risorgere anche gli altri "problemi"...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
No, probabilmente questa è solo la sua percezione delle cose.

Ciò che probabilmente è successo è che lei è ansioso, ed è l'ansia ad aver fatto sorgere tutti i suoi dubbi.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Sono andato ieri dallo psichiatra amico di famiglia e mi ha detto che tutto ciò è causato dalla mia "paura dei cambiamenti" e di sentirmi vincolato e abbiamo stabilito una serie di sedute... Nel frattempo sono sempre più crisi con la ragazza.. sembra che lei si stia "prendendo di più" e io stia scappando... in pratica si sono invertiti i ruoli.. nel frattempo stanotte ho sognato di fare l'amore con lei... Non ci capisco più nulla!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
La confusione spesso precede la comprensione. Ad ogni modo non è riflettendo insieme a noi che ne uscirà, ma riflettendone con il suo terapeuta.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Chiedo scusa se insisto ancora... vorrei solo una conferma... il mio terapeuta, oltre ad alla terapia mi ha consigliato un medicinale ayurvedico per migliorare il sonno... a me sa molto di placebo... no?
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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