Aiutare persone care a superare gli attacchi di panico

Salve,ho 18 anni e da 3 sono fidanzata ad un ragazzo di 21 anni. Dopo 3 mesi insieme ho scoperto che soffriva di attacchi di panico da ben 13 anni,e che non era mai riuscito a risolvere il problema definitivamente. La sua adolescenza è stata condizionata solo ed esclusivamente da questo suo problema, che tornava e scompariva a periodi. Quando l'ho conosciuto,aveva intrapeso una cura omeopatica,che poi ha interrotto perchè si,lo faceva star bene,ma non andava a risolvere il problema alla radice. Da lì ha iniziato a farsi seguire da uno psichiatra molto bravo(apparentemente) che lo seguiva 2 volte alla settimana. Questa storia è andata avanti per un anno, in cui seguiva una cura di psicofarmaci a base di seroxat e tavor quando il primo non bastasse. Appurata l'inefficienza di questo psichiatra, ha abbandonato (tenendo conto il fatto che nel frattempo era peggiorato,perchè se prima conduceva una vita normale,ossia, usciva,andava a ballare ecc. ora non poteva più nemmeno andare a scuola)e ha iniziato a farsi da una psicologa che tuttìora lo tiene in cura. In questo anno è riuscito a scoprire la causa del suo malessere: sin da piccolo è sempre stato un "birichino", ma la rigidità dei genitori e delle suore a scuola, lo hanno represso. Ogni volta che fa qualcosa ha dentro di lui queste 2 personalità che si scontrano (credo che sigmund freud li chiamasse ES e SUPER IO). C'è da dire che i genitori non lo hanno mai aiutato, nel senso che essendo bigotti,credenti e molto scrupolosi,gli hanno messo addosso una paura infernale di qualsiasi cosa..giudizio degli altri..quello divino..la morte la fede...i preti gli esorcisti. Io per tre anni ho cercato di stargli vicino aiutandolo,ma capisco che quello che sto facendo non è giusto, xkè stando completamente dalla sua parte si sente adagiato sugli allori. A me va bene anche così,ma lui soffre..e è l'opposto della sua reale identità. Ovviamente è un ragazzo molto intelligente, e questo lo porge a farsi domande assurde..è morboso,maniacale...scrupoloso...io vorrei soltanto sapere come comportarmi.

cordiali saluti
Francesca
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Buon girno Francesca,
lei può solo stargli vicino, ma se lui non desidera farsi aiutare, nessuno può farlo al posto suo.
Solitamente nei casi di attacchi di panico, così importanti e severi, il trattamento principe è quello combinato: farmacologico e psicoterapico, il primo toglie i sintomi, il secondo analizza e decondiziona le cause, che lo hanno portato fino a lì.
Auguri

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr.ssa Sara Ginanneschi Psicologo, Psicoterapeuta 12 1
Cara Francesca,
mi trova d'accordo con la dr.ssa Randone.
L'unica cosa che si può fare in certi casi è stare vicino alla persona senza "forzarla" in nessuna direzione e giudicarla, anche inconsapevolmente per quello che sta vivendo.
Gli attacchi di panico generano un'ansia tale, che talvolta fa meno paura convivere con il disturbo che andarlo a trattare, soprattutto dopo fallimenti terapeutici! Quindi se può sembrare che una persona "voglia restare malata" questo è certamente un giudizio negativo che spessissimo non ha alcun fondamento!
In tal senso anche consigliare può indurre il suo ragazzo a sentirsi incompreso e forzato ad andare in una direzione che non "riesce a prendere" in questo momento.
Lo ascolti!! In questi casi è sempre la cosa migliore e, una volta ascoltato, se vuole un consiglio, lo indirizzi verso la psicoterapia combinata al farmaco.
Lavorando da anni con i disturbi di panico ed essendoci diversi studi di efficacia alla base, le consiglio un trattamento cognitivo comportamentale che si è rilevato particolarmente efficace con questo genere di disturbi. Esistono comunque anche altri indirizzi teorici validi.
A presto

Dr.ssa Sara Ginanneschi
Psicologa - Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale Terapeuta EMDR
www.ambulatoriodipsicologia.it

[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, le forme di psicoterapia più adatte ai disturbi di panico sono quelle attive, che danno indicazioni precise su cosa fare e che si focalizzano fin da subito sul ridurre la sofferenza, lasciando eventualmente a dopo le interpretazioni e la ricerca di "cause".

Forse finora il suo ragazzo non è migliorato non perché non si è impegnato abbastanza, ma perché non è stato seguito nella maniera più adatta.

Cordialli saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
vi ringrazio a tutti per avermi risposto...siete stati utilissimi.


cordiali saluti francesca
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