Non riesco a separarmi da chi mi fa male

salve, 30 anni in cura per ansia con risultati alterni da due mesi. da un mese e mezzo mi sono lasciata con il mio ex un anno di relazione, però con molti alti e bassi l'ho lasciato i quell'anno innumerevoli volte poi però torno indietro. avendolo lasciato per comportamenti suoi molto sbagliati (tradimenti presunti, mancanze di rispetto, egoismo, mancanza d coinvolgimento nella sua vita con amici ad esempio) in quanto la storia non mi soddisfaceva però sono sempre tornata indietro per nostalgia, non maore bensì incapacità di romere il legame e separarmi. adesso da un mese mi ha lasciata lui, l'ho richiamato due settimane fa. ci siamo visti, mi ha presa ingiro e addirittura mi ha detto che non mi ama. ho deciso di chiudere perchè non ci sono le basi però già sono tentata di richiamarlo perchè SO che se lo richiamo lui mi accoglie a braccia aperte ma in un modo meschino, senza amore, solo perchè gli piaccio fisiccamente e per opportunismo. eppure non riesco a staccarmi. è sempre stato così in tutte le mie storie. un altro mio ex con cui mi sono lasciata da due anni, non voleva mai più vedermi, non lo amo più, è stato cattivo con me e a pure messo brutte voci in giro sul mio conto. non l'ho sentito per più di un anno e ora penso sia una persona tremenda per quello che mi ha fatto eppire ogni tanto lo chiamo e lui mi risponde e mi parla come se niente fosse. insomma non mi stacco mai veramente dagli ex non per affetto bensì perchè l'idea di non vederli e sentirlo più mi fa stare troppo male...non so. ora mi sto facendo del male perchè se richiamo il mio ex mi riprende, lo so già, ma non in una bella storia costruttiva e d'amopre ma in una situazione di estremo dolore per me e non voglio ma d'latra parte non riesco a dirgli addio definitivamente e ogni tanto lo chiamo, come chiamo tutti i miei ex. cosa significa? da cosa dipende il mio comportamento?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
ho letto le sue precedenti richieste ma non saremmo dei professionisti se ci sostituissimo a lei nelle sue scelte, tuttavia ora non è chiaro se abbia iniziato una terapia farmacologica o una psicoterapia.
In ogni caso due mesi non sono un arco di tempo sufficientemente ampio (almeno sei mesi) per fare un bilancio della situazione, ma l'ansia e la confusione sono ancora molto presenti e condizionano le sue scelte.
La psicoterapia può offrirle uno spazio "protetto" all'interno del quale esprimere i suoi vissuti ed individuare i loro significati, le decisioni e le relative scelte avverranno di conseguenza e sarà lei ad assumerne la responsabilità.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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dopo
Attivo dal 2008 al 2019
Ex utente
solo psicoterapia e ansilitico all'occorrenza..che fin'ora non ho mai preso perchè non più avuto attacchi di panico o ansia...la mia ansia in questo momento è evitante nel senso che evito le situazioni ansiogene come prendere i mezzi pubblici ma non per fortuna avendo la macchina non li ho più dovuti prendere o altre situazioni che al momento preferisco evitare. l'ansia qella che mi faceva stare male anche inc asa è sparita perchè parlarne con un professionista almeno per ora con cadenza settimanal emi sta dando una serenità quotidiana.con lui sto affrontando anche il prblema dell'autostima e abbiamo individuato ceh forse dipende dal fatto che alla mia età ancora non ho trovato una mia strada e non ho ancora dei punti di riferimento lavorativi o relazionali stabili e quindi sto lavorando per "obiettivi" concreti sia nell'ambito dell'esposizione con l'ansia sia per l'ambito lavorativo.

per quanto riguarda le questioni amorose non ne parlo spesso perchè per il mio psicologo in questo momento l'ansia e la mia insicurezza condizionano tutto il resto e devo secondo lui prima far chiarezza dentro me stessa e poi potrò concentrarmi su un'altra persona.mi dice che abbiamo 50 minuti e dobbiamo avere delle priorità d'intervento. che in futuro affronteremo anche il discorso fidanzato xò a suo tempo.

per quanto riguarda la mia domanda. cosa significa non riuscire a staccarsi dalle persone anche quando la storia e chiusa e la persona non ci suscita più emozioni? io ci sto male e ho l'impulso irrefrenabile di setire e riallaccira ei rapporti, tanto più che dopo un pò di tempo i ragazzi di solito vogliono anche loro rivedermi...ma solo a livello superficiale. se io a desempio col mio ex voglio ridermi, posso farlo anche stasera, se invece come in realtà voglio e cerco chiedessi una storia "seria" otterrei un nuovo rifiuto e allontanamento, con devastante senso di abbandono e "sconfitta"...e tuttavia so che anche quesata volta sono sul punto di ricascarci eppur non voglio...
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
in psicoterapia gli obiettivi e le priorità andrebbero concordati insieme e non stabiliti dal terapeuta.
Infatti lei sente il bisogno di parlare di queste cose e non potendo farlo con lui si è rivolta a noi, come se la consulenza on line potesse sostituire un colloquio, ma non è così ed mio dovere ricordarglielo.

"se invece come in realtà voglio e cerco chiedessi una storia "seria" otterrei un nuovo rifiuto e allontanamento"

le relazioni interpersonali non sono polizze d'assicurazione che si possono stabilire "a tavolino": se io ti do A tu ti impegni a darmi B, non trova che se fosse così sarebbe aberrante?
Saluti
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dopo
Attivo dal 2008 al 2019
Ex utente
le relazioni interpersonali non sono polizze d'assicurazione che si possono stabilire "a tavolino": se io ti do A tu ti impegni a darmi B, non trova che se fosse così sarebbe aberrante?
in verità dentro di me non lo trovo affatto...lo trovo giusto, prudente e saggio.forse pensarla così è ulteriore sintomo della mia malattia però io ragiono davvero così. cioè se ti dico cosa volgio, cosa cerco e tu in tutta sincerità accetti sai cosa mi aspetto da te se non me lo dai sei un bastardo!(eh ehe scusi dottoressa quel pensiero è rivolto ai miei ex perchè è proprio questa la parola che mi viene in mente quando faccio questi pensieri)...insomma io penso sia sincerità e infatti quando mi metto insieme a qualcuno inizio a fare quel che i piace ovvero la fidanzata e loro scappano eppure io penso di essere dolce e amabile e ppure davvero non sono in grado di suscitare vero amore...mi sento un'handicappata sentimnetale.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
avere la consapevolezza dei propri bisogni affettivi e delle proprie aspettative non significa "vincolare" le reazioni dell'altro perché questo priverebbe la relazione di autenticità e spontaneità e significherebbe ignorare il reciproco fluire dell'esperienza di ciascun partner e decidere a priori quale tipo di coppia diventerete come se fosse un vestito su un catalogo.
E' sempre doloroso confrontarsi con il rifiuto da parte dell'altro, ma se questo deriva dall'assenza di coinvolgimento perché ostinarsi a chiedere?
"La luna si specchia nel mare, non nell'acqua dei pozzi"
Cordialmente
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente, forse, se i suoi ex le hanno lasciato così tanto amaro in bocca, è perché le sue richieste appaiono troppo esigenti.

Lei, affettivamente parlando, si definirebbe più una persona esigente, o più una persona bisognosa?

Cordiali saluti
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dopo
Attivo dal 2008 al 2019
Ex utente
Lei, affettivamente parlando, si definirebbe più una persona esigente, o più una persona bisognosa?

sinceramente se ci penso istntivamente e riflettendo sul mio comportamento passato e i miei pensieri mi sento moltissimo entrambe le cose: molto bisognosa di rassicurazioni, di un ragazzo "buono" e forte che mi comprenda e contenga la mia ansia, sia molto esigente perchè ci sono cose su cui proprio non trasigo, come tradimenti mancanza di attenzioni ecc.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Infatti, chi è molto bisognoso, tende di solito a essere anche molto esigente.

Purtroppo, però, il bisogno primario che si domanda a un fidanzato non può essere il contenimento della propria ansia.

Per ottenere questo le ci vuole un terapeuta, che sappia farlo, e che le insegni il modo d'imparare a farlo da sola. Se lei chiede questo a un fidanzato, è quasi certo che prima o poi troverà il modo di deluderla.

Quindi, dovrebbe forse interpretare il fallimento delle sue storie passate riflettendo sul fatto che ha chiesto cose che non erano da chiedere, o almeno non in maniera così forte.

Le storie d'amore che funzionano sono quelle dove non si ha disperatamente bisogno dell'altro.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"e contenga la mia ansia" è proprio da lì che poi nasce la dipendenza, non crede?
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dopo
Attivo dal 2008 al 2019
Ex utente
Purtroppo, però, il bisogno primario che si domanda a un fidanzato non può essere il contenimento della propria ansia.
certo che no, sono conscia di questo. Io ho una paura incredibile di esserre abbandonata, un bisogno molto forte di stabilità. ricordo la frase di un ragazzo con cui ho avuto una breve storia ma di cui mi ero innamorata e che mi lasciò nel peggiore dei modi perchè quando mi resi conto che voleva andarsene da me e non era coinvolto iniziai a tempestarlo di chiamate per non farlo andare via. insomma prima di tutto questo appena iniziata la nostra storia mi disse: sei cambiata, non sei più simpatica come all'inizio...era vero ma all'inizio c'è più leggerezza, mi viene spontaneo ridere, scherzare e mantenere una certa distanza, ma poi credo sia naturale inziare a tua volta crecare l'altro, fargli capire se sta nascendo un sentimento.

nella stessa situazione mi ritrovo adesso col mio ragazzo, oramai ex, con lui non è stata un'avventura nel senso che all'inzio lui ha messo in moto tutti i "meccanismi" di qualità che fanno capire a una donna che lui è ben disposto a una vera storia con te e infatti ero convintache nulla avrebbe scalfito il suo enorme interesse per me. infatti non essendo io allora molto presa mantenevo la mia solita distanza: se mi chiama bene altrimenti lo saluto, non c'ea bisogno di chieddere rispetto. il mio comportamento con lui faceva si che ciò venisse spontaneamente. mille attenzioni, inviti romantici, telefonate, bei regali. poi ho iniziato a innamorarmi e fare a mia volta cose per lui.cuinare per lui, pulirgli casa, acettare che uscisse con gli amici senza di me, chiamarlo di meno perchè troppe chiamate lo infastidivano. Ad un certo punto divento come una cenerentola e il potere passa tutto nelle sue mani perchè mi prende un'enorme paura di essere abbandonata perchè lo sento raffreddarsi. jnizio ad avere sempre meno pretese e lui anzichè avvicinarsi di più a me inizia ad avere meno stima, mi snobba, mi trova difetti, inizia a dare le SUE regole che di solito
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dopo
Attivo dal 2008 al 2019
Ex utente
comprendono una storia puramente fisica senza nessun coinvogimento sentimentale, senza innamoramento. lui diventa freddo e poi vedendo il mio dolore e la mia delusione perchè sono innamorata, mi allontana. lo fanno tutti fase una: corteggiamento dove mi "pregano" di uscire con loro. fase due: prime uscite dove va tutto bene fase tre. mi innamoro e inizio io a fare cose per loro. fase quattro. loro si raffreddano e vogliono chiudere la storia. fase cinque: inzio io a "corteggiarli", li chiamo, sono dolce, con pochissime pretese. fase sei: loro vogliono uscire con me ma mettendo subito in chiaro che è solo una storia fisica perchè non mi amano. fase sette: io non accetto questo, ribadisco che sono innamorata. fase otto: mi allontanano per dicono loro non farmi soffrire, dicono che non mi amano e non volgiono più veermi. Con il mio attuale ragazzo-ex sono arrivata alla fase otto. dice che non mi ha mai amata, non gli è scattata la "molla", che io gli piaccio fisicamente e volentieri continuerebbe con me una storia fisica ma non voule stare con me.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Purtroppo, però, il bisogno primario che si domanda a un fidanzato non può essere il contenimento della propria ansia.
certo che no, sono conscia di questo. Io ho una paura incredibile di esserre abbandonata
>>>

Perché, che differenza c'è, secondo lei? Fra chiedere di farsi contenere la propria ansia, e avere una paura incredibile di essere abbandonata? Si tratta della stessa cosa.

È la sua eccessiva rigidità, che la fa essere diffidente all'inizio, e poi troppo attaccata quando la storia è partita, a far impaurire e scappare i suoi fidanzati. Deve imparare a sentirsi meno in pericolo, affettivamente parlando, e questo, se non riesce a farlo da sola, può avvenire solo attraverso la psicoterapia.

Cordiali saluti
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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