Con l'insorgenza delle crisi adolescieziali della figlia

Ho 49 anni, sono sposata da 14 con un uomo che ha 17 anni piu' di me, e abbiamo una figlia di 15 anni.
I rapporti con mio marito si sono deteriorati negli ultimi 2-3 ani, con l'insorgenza delle crisi adolescieziali della figlia.
Non che prima fossero idilliaci, ma riuscivamo anche a farci qualche risata insieme. oggi non piu'.
Mia figlia ha avuto fino a pochi mesi fa (circa 6-8) crisi di autolesionismo, che ogi sebran superato. Ma, ovviamente, siamo sempre con le orecchia dritte.
Oggi e' come se fossi andata in corto ciruito: gia' nell'ultimo anno io e mio marito non abbiamo fatto che litigare per l'educazione della figlia o passare da un silenzio all'alro, cosi' che ho preferito chiudermi nel silenzio e rifuggire ogni occasione di contatto.
Anche con i suoi familiari i rapporti si sono acuiti, forse perche'li vedevo come una longa manus di mio marito. Per mio marito i suoi familiari sono qualcosa di assolutamente sacro, intangibile ed incorruttibile.
Cosi' ad un certo momento, dopo l'ennesima lite, ho preso la palla al balzo e gli ho fatto notare che ormai la tensione durava da troppo tempo e che forse esiteva la possibilita' della separazione.E' stato come avere usato la falce fienaia ed avere stroncato la vita di mio marito: invece che chiedersi se esistono possibilita' di salvare il ns matrimonio e' arrivato subito alla conclusione che non c'e' piu' niente da fare e che non sono una bambina, per cui dovevo prevedere le conseguenze delle mie parole.
E da allora (sono ormai 15 giorni) ha iniziato a vivere dentro casa, da separat, rivolgendomi la paola solo per l'essenziale e con notevole risentimento.
Devo precisare che in questo anno tutte le sue manifestazioni nei miei confronti erano di intolleranza, insofferenza, comunque estremamente ritiche e tendenti alla imposiizone del suo punto di vista, tutte le volte che dissentivo.
Adesso mi sento spiazzta, perche' non vedo via d'uscita e non capisco quale grave comportamento ho tenuto per provocare una reazione cosi' forte, sicuremente diversa da quella che cercavo.
Inutile dire che onn crede nella psicoterapia ed e' assolutamente conrario da un percorso psicoterapico insieme

Dedidererei fare un po' di chiarezza dentro di me, perche' mi sento estremamente confusa e fragile. Grazie
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile utente,
l'adolescenza dei figli è un evento critico del ciclo vitale della famiglia che chiede il raggiungimento di nuovi equilibri.
A volte succede che la famiglia intera entri in crisi e che non riesca a mettere in gioco le risorse necessarie ad affrontarla e superarla.

Nel suo caso lei riferisce particolari difficoltà
di sua figlia, che possono fare pensare ad un delicato equilibrio famigliare precedente, così come altri elementi che ha aggiunto.

Lei dice "Così ad un certo momento....forse esisteva la possibilità della separazione... è arrivato subito alla conclusione" evidenzia ancora di più le vostre difficoltà di comunicazione e relazione che andrebbero affrontate una volta per tutte, chiedendo proprio quell'aiuto di cui suo marito non vuole sentire parlare(ne avevate già discusso?).

A mio parere sembrerebbe opportuno riflettere oltre che sulla vostra coppia, sui riverberi che questa delicata situazione può avere su vostra figlia.

Comprendo la sua necessità di fare chiarezza, la confusione e la fragilità che lei sente dentro di sé date le difficoltà della sua vita famigliare, ma la questione andrebbe affrontata in sede specialistica.

Cordialmente






Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51

Gentile Utente,

Penso che nell'ambito della sua famiglia ci siano dei rapporti bloccati. Le manifestazioni di sua figlia sono una specie di campanello d'allarme.
Opterei per una psicoterapia di famiglia. Tutti tre da un bravo psicoterapeuta specializzato in terapia familiare.
Se non va provi lei ad andare da uno psicoterapeuta e inizi un percorso singolo per vedere di capire prima di tutto se stessa e poi per cercare di rimettere a posto tutti gli altri, marito compreso.
Per sua figlia però, considerati gli episodi di cui lei fa cenno e che sono sempre in agguato, tant'è che state tutti sul chi vive, ritengo sia necessario che la ragazza venga esaminata da uno psicologo e che poi intraprenda una psicoterapia individuale.

Soltanto così potrà rimettere in sesto tutte le dinamiche attualmente bloccate che governano gli elementi di contatto e di relazione tra i vari soggetti.

Con tanti auguri.
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