Angoscia per il senso del tempo

Buongiorno gentili dottori, sono un giovane di 25 anni. in quest'ultimo periodo mi trovo in una situazione di completa apatia dovuta al trascorrere del tempo. Mi spiego: la sensazione di aver raggiunto i 25 anni mi paralizza, dato che ho la netta impressione che siano passati davvero troppo in fretta. A ciò si coniuga la sensazione, forse paradossale, che mi porta a ritenere che il tempo da vivere in realtà mi passerà in un baleno. A questo devo aggiungere un senso di angoscia per la prospettiva della morte e una sorta di paura dell'eterno, nell'ottica del buio assoluto, che mi stanno creando una situazione emotiva davvero triste.
Vi ringrazio
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
Gentile ragazzo, questa riflessione sul tempo e il conseguente stato di angoscia potrebbe essere l'espressione di un disturbo legato all'umore che dovrebbe essere valutato da uno specialista.
NON si faccia sommergere da questo e cerchi subito aiuto.
le consiglio questa lettura.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile utente,
per capire maglio la situazione vorrei chiederle come trascorre la giornata: ha impegni intensi? Studia o lavora? E' soddisfatto della sua vita attuale?
La percezione che i suoi 25 anni siano passati troppo in fretta fa pensare che lei viva dei rimpianti, o per quello che non ha potuto fare o per quello che non può più fare, e che quindi non stia conducendo un'esistenza particolarmante soddisfacente.
Il timore che anche i molti anni che ha presumibilmente avanti a sè trascorrano in un baleno, come quelli già passati, mi fa pensare che lei sia convinto che la sua vita possa solo proseguire nello stesso modo in cui si è svolta finora. Per questo le chiedo se lavora o studia, o se invece è disoccupato/inoccupato, e se vede di fronte a sè prospettive di miglioramento o meno (in ogni campo).
E' possibile che lei stia attraversando un periodo connotato da sintomi depressivi, segnalato anche dai pensieri di morte, ma è anche possibile che alcune condizioni oggettive la portino a non essere particolarmente fiducioso ed ottimista.
Ha sofferto di ansia o depressione in passato?
E' successo qualcosa di recente che le sta creando stress o preoccupazione?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Attivo dal 2010 al 2017
Ex utente
Gentile dottoressa..sono uno studente che sta per finire l'università, sono agli ultimi esami. Ho sempre lavorato e studiato ed effettivamente penso che la facoltà da me scelta non mi abbia mai convinto del tutto.
Credo di essere una persona piuttosto motivata in un certo senso: mi sono praticamente mantenuto all'università per scelta, lavoro che ho interrotto solo di recente per poter finire con gli studi.
In passato, circa sette anni fa, ho avuto un periodo di un mese o due in cui ero praticamente bloccato da un'idea simile, la paura e l'inspiegabilità della morte.
Non penso di aver particolari fonti di stress, a parte gli esami incombenti.
Il tutto si lega a una ricerca anche filosofica, se così si può chiamare, fatta di letture, ricerche.
Paradossalmente al di fuori di questi momenti di riflessione, sono una persona molto scherzosa, che cercadi aiutare gli altri. Ho però una certa difficoltà in campo sentimentale, che forse maschero con indifferenza o ricerca della persona giusta.
La ringrazio molto
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Quindi un periodo analogo le è capitato quando aveva 18 anni: frequentava l'ultimo anno delle scuole superiori?
Se sì penso che la situazione attuale possa avere in comune con l'episodio precedente il timore per il futuro, dal momento che all'epoca ha dovuto compiere una scelta importante (la facoltà universitaria) e ora sta per terminare gli studi e "mettere alla prova" sia quanto appreso in questi anni sia il titolo che avrà conseguito.
Il fatto di non essere mai stato convinto della sua scelta universitaria dipende dall'aver studiato qualcosa che pensa non le darà un futuro?
E' in ogni caso positivo che lo stato d'animo che lei riferisce sia circoscritto ad alcuni momenti, e che in passato abbia già superato senza particolari difficoltà un analogo periodo.
E' positivo anche che lei non riferisca altre particolari fonti di stress, ma le faccio presente che tutti i cambiamenti sono per definizione fonte di stress, in quanto richiedono capacità d'adattamento.
Lei riferisce 2 importanti cambiamenti: ha lasciato il lavoro che svolgeva per mantenersi durante gli studi (cambiando quindi abitudini e magari anche soffrendone economicamente) e sta per sostenere gli ultimi esami in vista della laurea. Si tratta di 2 cambiamenti che preludono ad altri che la riguarderanno quando si sarà laureato e dovrà trovare la sua strada, quindi possono aver provocato l'emergere degli stessi stati d'animo che ha vissuto prima della maturità.
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dopo
Attivo dal 2010 al 2017
Ex utente
Esattamente, iniziavo l'ultimo anno del Liceo e avevo appena concluso la mia prima estate lavorativa in un hotel.
I pensieri del genere sono magari tornati altre volte ma mai al punto di precludermi nulla o angosciarmi decisamente.
A proposito della facoltà universitaria, la mia preoccupazione non è molto volta verso il futuro, ma piuttosto al fatto che non mi ha mai effettivamente entusisasmato a livello di piacere e passione per lo studio che dovevo fare, nonostante abbia comunque cercato e finora sia riuscito a proseguirlo con un buon profitto.
La mia percezione nei confronti del futuro non mi pare pessimistica tutt'altro, avendo sempre avuto discreti risultati nelle cose di cui mi occupo non ho mai avuto timori.
La sensazione che mi affligge si lega alla finitudine del nostro essere, al fatto di dover andarcene, non sapendo cosa c'è oltre ( se c'è qualcosa) e in contemporanea alla sensazione che durerà tutto troppo poco.
La ringrazio
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Non deve meravigliarsi della possibilità che emergano paure delle quali non è pienamente consapevole: tutti noi sperimentiamo sensazioni, pensieri e a volte disagi fisici ai quali è possibile trovare un senso solo dopo aver considerato elementi che non erano inizialmente così chiari o manifesti.
L'emergere dei pensieri sulla vita, sulla morte e sul tempo in prossimità della maturità e della laurea è sicuramente legato a questi due importanti momenti di passaggio: generano qualche inquietudine a tutti, a livello più o meno consapevole, perchè hanno un valore simbolico importante e portano un cambiamento nella percezione di sè stessi e nella costruzione della propria identità adulta.
E' anzi frequente che questi passaggi provochino malesseri consistenti, il che è testimoniato dal fatto che si possono riscontrare picchi nelle richieste di consulenza psicologica in corrispondenza delle età delle quali stiamo parlando (18-20, 24-25, ma anche 13-14).
Tornando al suo caso, penso che anche questa volta supererà i pensieri che la disturbano quando avrà terminato gli studi.
Può essere che in futuro ritornino in altri momenti di passaggio, quando ad es. si sposerà o avrà dei figli, ma si tratterà di inquietudini perfettamente normali e non penso che avrà difficoltà a superarle se si presenteranno.
[#7]
dopo
Attivo dal 2010 al 2017
Ex utente
La ringrazio molto per la gentilezza e la completezza delle sue risposte.