Famiglia che ostacola un rapporto, cosa fare?

Salve, vorrei chiedere un consiglio su un problema che si protrae da ormai moltissimo tempo!
Sono una ragazza di quasi 22 anni e da 2 anni e mezzo ho una relazione con un ragazzo della mia stessa età.
Quando ci siamo conosciuti lui era reduce da una convivenza di 3 anni e per questo motivo decise di andare a vivere da solo e di non tornare a casa della madre.
Il problema sta proprio qui, lui vive da solo, e vede la madre circa una volta a settimana, dopo i primi mesi insieme io ho presentato i miei genitori a lui, l'hanno subito adorato e ormai lo considerano un secondo figlio.
Questo mi rende felicissima, ma il problema è un altro.
Lui ha tentato di presentarmi a sua madre, ma lei, senza avermi mai vista ha detto che non mi sopporta e non vuole vedermi.
I primi tempi non mi importava molto, col passare del tempo questo fatto si è fatto pesante, lei mi giudica senza conoscermi, dice che io non amo il figlio, che lo sto solo usando, che sono una persona con solo difetti e soprattutto che non sono adatta a lui perchè non faccio l'università.
questa cosa non mi piace, io ho il massimo rispetto per il mio ragazzo e non mi va giù essere giudicata solo perchè sono diplomata e basta!
ma la cosa non si limita solo a questo purtroppo, ogni tanto accompagno il mio ragazzo dalla madre (lui non ha la patente) perchè magari deve prendere delle buste della spesa o altro, e ogni volta sua madre non vuole che io entri in casa sua, io devo aspettare 1 ora fuori in macchina, al sole, al freddo o alla pioggia.
mi sento trattata come un cane che viene lasciato fuori da un negozio perchè sennò sporca.
Sono 2 anni che io e il mio ragazzo litighiamo per il comportamento della madre, ma lui ha paura di parlarle, perchè pensa che lo rinneghi come figlio!
Adesso si avvicina il periodo natalizio, i miei genitori lavoreranno il giorno di natale e come ogni anno, lui dovrà passare questo giorno con la madre e i nonni, solo che a me dà fastidio, cioè, io sono sola in casa tutto il giorno, il mio pranzo di natale sarà in compagnia del mio cagnolino.
Lui vorrebbe passarlo anche con me, ma ovviamente la madre non vuole! quindi per il 3° anno di seguito mi ritroverò a passare questo giorno sola perchè h paura di dirle che non ci andrà!
noi vorremmo farci una vita insieme ed entro il prossimo anno andare a convivere, ma come posso convivere con una persona che anche il giorno di natale mi lascia sola? o che se deve andare dalla madre mi fà aspettare fuori dal cancello per 1 ora?
lui ha tentato un minimo di parlarle ma lei dice che non mi sopporta perchè sto prendendo tutti in giro, di più non fà perchè ha paura di lei!
vorrei tanto un consiglio su cosa fare, sua madre sta rovinando la nostra relazione!
io vorrei solo essere considerata un essere vivente, e non un oggetto da lasciare fuori nel giardino, vorrei passare una festa con il mio ragazzo (e perchè no, anche con la sua famiglia), non so proprio cosa fare!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
comprendo la sua solitudine, mista a rabbia e dolore, la sitauzione di non accettazione affettiva che sta vivendo, evoca sentimenti di frustrazione e dolori dell'anima.
Forse il suo ragazzo, non è ancora pronto ad un distacco verso un vita adulta, mi sembra, da quello che leggo, molto invischiato nelle dinamiche della sua famiglia d'origine , come se non riuscisse ad integrare le due donne della sua vita.
Gli suggerisca un incontro con uno psicologo, può rappresentare un setting adeguato, per elaborarsi queste emozioni contrastanti ed ambivalenti, con la rabbia, i litigi e le angoscie abbandoniche, non si va molto lontano, con il rischio di rovinare il rapporto di coppia.
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
Gentile ragazza, al di là delle difficoltà di autonomia del suo ragazzo nei confronti della madre (si direbbe che l'andare a vivere da solo sia stata una fuga, ma non abbia risolto il problema), la persona che di fatto soffre e fa le spese della situazione è lei.

La madre, infatti, tutto sommato, sarà contenta, perché conserva il suo potere sul figlio, ed anche il suo fidanzato non sembra poi star male, dato che lei sopporta ogni cosa malgrado si senta trattata quasi come un oggetto.

Si è mai chiesta cosa l'ha portata ad accettare un comportamento così poco rispettoso da parte del suo ragazzo, per ben tre anni?

Malgrado l'amore che sente di provare, di fatto lei si comporta quasi come una seconda mamma, una mamma "buona" che, diversamente dall'altra mamma "cattiva", tutto comprende, tutto sopporta, e non si tira mai indietro quando c'è bisogno di aiuto, anche a costo di esser lasciata fuori dalla porta come un cane.

Forse questo è stato il suo modo per dimostrare al suo ragazzo e sopratutto a sua madre che non è vero che "sta prendendo in giro tutti"; forse è così che cerca di colmare quella sensazione di "non andare bene" che le hanno appiccicato addosso e che forse, inconsciamente, la condiziona.
Ma le sembra giusto che gli altri, senza motivo, la mettano in condizione di dover dimostrare qualcosa?

In tutto questo, il rischio è che lei stia prendendo in giro se stessa, illudendosi di sopportare qualcosa che dentro di sé sente non giusto sopportare, e che alla lunga non sopporterà più. Difatti, già si chiede come potrà mai convivere con una persona così.

Le coppie nelle quali una persona si carica di tutto, mentre l'altra non si assume le proprie responsabilità si basano su dinamiche precarie e poco sane: il partner "caricato" prima o poi crollerà con strascichi di tipo ansioso/depressivo, o si stuferà grazie ad un'impennata salutare di autostima; il partner passivo invece rischia, da parte sua, di non crescere mai, finché la situazione dura.

Forse la cosa migliore per voi, se entrambi tenete davvero a salvare il rapporto, è una consulenza psicologica di coppia che vi aiuti a modificare l'attuale equilibrio disfunzionale con uno più sano, e nel modo meno traumatico possibile per la coppia stessa.

Ma è fondamentale che il suo ragazzo sia disposto davvero ad impegnarsi, per la vostra storia.
Diversamente, a che pro andare avanti?

Ci rifletta bene.

Cordialmente,




Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org

[#3]
dopo
Utente
Utente
io non so più dove sbattere la testa, il mio ragazzo ha parlato diverse volte con sua madre, ma lei si innervosisce subito e taglia corto dicendo "non posso farmela star simpatica per forza" e lui non ha il coraggio di arrabbiarsi un minimo con lei!
lui è fatto così, non solo con la madre, con tutti, anche se c'è un problema con qualche amico lui tende ad evitare il dialogo, forse per paura di rimanere solo!
Il desiderio di questa donna sarebbe che il figlio si trovasse una ragazza benestante e che passi le sue giornate a fare da mamma a questo ragazzo, infatti una volta lui mi disse una frase detta dalla madre che mi fece rabbrividire "lei non è adatta a te perchè non ti sprona ad andare a scuola, io non sono stata una buona madre, quindi deve pensarci lei".
Io non capisco, con tutto il bene che gli voglio, ma io voglio essere la sua fidanzata, e non sua madre, se lui non vuole terminare gli studi, io posso dirgli qualcosa una, due, tre volte, ma se è convinto di non volerlo fare non posso metterlo in punizione e costringerlo a farlo!

Entrambi abbiamo pensato ad una consulenza di coppia, ma resta il fatto di come convincere questa donna!
lei è impuntata che io sia l'incarnazione del male e non sembra voler cambiare idea....
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
La consulenza di coppia, non le offrirà strategie per vincere questa donna, ma aiuterà la coppia a transitare verso una dimensione adulta del rapporto di coppia.
Sempre auguri
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
(..) lui è fatto così, non solo con la madre, con tutti, anche se c'è un problema con qualche amico lui tende ad evitare il dialogo, forse per paura di rimanere solo! (..)

In ogni caso, tale comportamento poco assertivo da parte del suo ragazzo ha esiti in una passività di cui fa le spese non solo lui, ma lei stessa.

In primis, è opportuno non confondere la simpatia con il rispetto. La prima è soggettiva, ma il secondo, anche solo per educazione, sarebbe dovuto.

Si chieda quindi, e chieda anche al suo ragazzo, se le sembrano comportamenti improntati al rispetto:

- lasciar fuori di casa la fidanzata del proprio figlio, peraltro dopo che lei si è prodigata ad accompagnarlo;

- intromettersi nella vita di un figlio maggiorenne (che saprà pur pensare con la sua testa) e nel suo rapporto di coppia, tentando di suggerirgli continuamente che tipo di ragazza sarebbe adatta a lui;

- tentare di imporre ad un figlio ormai indipendente ed economicamente autonomo di finire gli studi, delegando eventualmente alla sua fidanzata tale compito, dato che lei non ci riesce.

Il nodo centrale della situazione, se ne renderà conto, è nel rapporto fra il suo fidanzato e sua madre. Sta a lui farsi rispettare dalla madre, far rispettare i suoi spazi, la sua autonomia, il suo rapporto di coppia e la sua fidanzata.

Lei può solo decidere di sopportare ancora (fino a quando?), o di non sopportare più.

La consulenza di coppia vi aiuterà a fare una maggior chiarezza e vi supporterà nelle decisioni che maturerete, e mi auguro aiuterà anche il suo ragazzo a capire che è indispensabile, da parte sua, un atteggiamento più assertivo, se vuole salvare la coppia dagli "attacchi" di oggi e da quelli che arriveranno anche in futuro, se la situazione non cambia.