Convivenza e genitori

Bunonasera o meglio notte, è l'una di notte e non riesco a dormire...
Ieri io e il mio fidanzato abbiamo deciso di convivere a casa sua da questa primavera.
Sono divisa in due...
Una parte di me è felice è da un anno che abbiamo intenzione di vivere insieme ma aspettavamodi vendere la casa vecchia
Dall'altra sono triste, non avendo venduto la vecchia casa dovrò trsferirmi a 20 km da casa mia (ovvero 30 min di macchina) e qui sorge il mio problema.
Sono legatissima alla mia famiglia nonostante causa turni di lavoro li veda poco...
So che probabilmente li vedrò come adesso se non di più ma la mia paura più grande è di non riuscire a staccarmi da loro.
Quest'anno farò 22 anni e ho paura che loro soffriranno molto senza di me soprattutto mia mamma che mi considera una sua amica.
Non vorrei che pensassero di perdermi dato che sarò lontana o che lo faccio per far torto a loro.
Ieri ho provato a parlargliene ma non di persona perchè ho paura di vedere mia mamma piangere e non lovoglio.
Non voglio che il mio sogno diventi un loro incubo.
Io so di poter superare la difficoltà compensando con la gioia di stare con il mio fidanzato...
Ma loro??? avranno solo parte "brutta" ovvero la tristezza..
Mi chiedo solo come potermene andare senza causare troppo dolore.
So già che il giorno che me ne andrò scorreranno fiumi di lacrime...come quellache ora scende a me.
Vorrei solo poterli proteggere...
[#1]
Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza, nella sua richiesta di consulto si intrecciano molti temi delicati, che riguardano il suo rapporto con i suoi genitori.

Lei si esprime in modo ambivalente: da una parte sembra voler vivere "da adulta", dall'altra afferma di voler proteggere i suoi genitori da un dolore eccessivo, temendo di allontanarsi di 20 km da casa loro.

Potrebbe essere utile per lei elaborare tutte le aspettative catastrofiche che ci ha illustrato (come quella di provocare "troppo dolore" ai suoi genitori), le sue confusioni rispetto al suo ruolo (ad esempio, l'idea che lei e sua mamma siate "amiche"), le sue paure (ad esempio, la paura di non potersi staccare dai suoi genitori), i "doveri" eccessivi che si è attribuita (ad esempio, l'idea di dover proteggere i suoi genitori dal dolore emotivo della sua crescita).

Tutti questi pensieri possono affollarsi nella sua mente, e "coprire" la bellezza e l'importanza di questo momento, che pure lei ed il suo ragazzo avete desiderato ed atteso a lungo.

Ha pensato di richiedere un aiuto specialistico? E' possibile affrontare queste sue difficoltà, e magari potrebbe riuscire a sbloccare la sua situazione in tempi ragionevoli.

Cordiali saluti ed auguri per le sue scelte importanti, ma non imponenti
[#2]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, l'ordine naturale delle cose è che i figli si stacchino dai genitori. Se vuole può rimandare questo momento, continuando a sentirsi più figlia che donna. Oppure può cogliere l'occasione che le si presenta e lasciare che le cose seguano il suo corso. Andare a convivere non significa perdere i genitori, se non è questo che vuole.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com