Bimba di 5 anni troppo insicura

gent.mi medicitalia
mia figlia ha 5 anni e frequenta l'ultimo anno della scuola dell'infanzia. E' una bambina fondamentalmente tranquilla anche se un pò dispettosa abituata com'è ad essere sempre al centro dell'attenzione visto che fino alla nascita del fratellino (5 mesi) è stata l'unica nipotina. L'aspetto che più mi preoccupa della sua formazione riguarda la relazione con gli adulti ma soprattutto con i coetanei. Si dimostra chiusa, paurosa, tutte le situazioni nuove la impauriscono a tal punto da improntare atteggiamenti di rifiuto completo anche se le situazioni stesse la allettano e la interesserebbero.
Gli unici ambienti che la rilassano sono la propria casa e la scuola nella quale però inizialmente ha faticato ad ambientarsi.
Premetto che sono cosciente del fatto che i bambini sono, oltre la naturale componente caratteriale, soprattutto il risultato dei nostri interventi educativi e formativi, diretti ed indiretti. Loro imparano a conoscere il mondo attraverso l'elaborazione dei genitori e dell'ambiente che li circonda ed io so che su molti aspetti della sua formazione tanti sono stati gli errori sia di intervento che di valutazione. Ma è inutile piangere sul latte versato e vorrei tanto sapere come fare per intervenire. Da alcune ricerche su internet ho scoperto che tra i vari modelli di attaccamento alla madre mia figlia appartiene al modello insicuro/ambivalente e mi chiedo con forza : quale è il modo migliore di trasformare questo attaccamento in sicuro?
So che il consiglio più immediato è di rivolgersi ad uno psicologo dell'età evolutiva ma non so davvero a chi rivolgermi e andare per tentativi non mi sembra opportuno soprattutto per la piccola.
Se possono essere utili fornisco alcuni esempi su come si manifesta la sua insicurezza emotiva: al veglioncino vestita in maschera dove erano presenti anche i suoi compagni di scuola è rimasta appartata per tutto il tempo e non ha giocato con nessuno anche se ci teneva tantissimo ad andarci. L'ho iscritta con il suo consenso in una scuola dove imparano balli di gruppo: l'inserimento è stato faticosissimo ed in più ha preteso in questi due mesi che qualcuno rimanesse con lei durante la lezione e non è riuscita a fare amicizia con nessuno. In vacanza in montagna ci ha fatto sudare e ricorrere in tutti i modi affinchè lei provasse senza obbligo ad utilizzare le opportunità che il recidence offriva: piscina, miniclub, sci, slittino. Alla fine è rimasta entusiasta di tutte le esperienze ma di instaurare rapporti con gli altri nemmeno l'ombra e so che di questo lei ci soffre tanto.
Concludo dicendo che in fondo l'ho sempre giustificata perchè anch'io ho difficoltà ad instaurare relazioni con gli altri e purtroppo lei non ha bambini vicini alla famiglia in quanto unica nipotina e i nostri amici non hanno avuto figli.E' chiaro che il quadro non aiuta ma è pur vero che altri bambini nelle analoghe condizioni non sono così restii alle relazioni, anzi. Ne deduco che i problemi sono altri.Aiutatemi
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Concludo dicendo che in fondo l'ho sempre giustificata perchè anch'io ho difficoltà ad instaurare relazioni con gli altri
>>>

Gentile signora, la cosa più opportuna da fare non è portare la bambina da uno psicologo, ma andarci lei. Visto che è già così ben cosciente che i genitori condizionano i figli con i loro atteggiamenti, la cosa migliore è sfruttare questa consapevolezza per rafforzare sua figlia rafforzando innanzitutto lei.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie per aver risposto alla richiesta di consulto e continuo dicendo che mi aspettavo un pò una risposta di questo tipo.
Io, pigra per timore di affrontare le nuove situazioni, ho chiesto supporto a un familiare stretto e all'insaputa anche di mio marito mi sono rivolta ad una psicologa cognitivo-comportamentale che ha aiutato una mia collega. Risultato? Ho abbandonato dopo alcune sedute (peccato perchè economicamente stiamo bene ma non benissimo)perchè non era scattato alcun transfert e i suoi interventi mi sembravano alquanto inconcludenti e frammentari...
Ecco forse la vera difficoltà: trovare la persona giusta nella giusta specialità. Nessuno parla delle proprie esperienze ed io non so a chi rivolgermi e su internet c'è una tale confusione!
Chiedo a tal proposito se possiate aiutarmi comunque e se possiate darmi delle linee guida per trovare e riconoscere la persona giusta senza un enorme dispendio economico.
Inoltre chiedo un parere. Uno psicologo dell'età evolutiva può essermi di aiuto? Grazie dell'interessamento
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Ecco forse la vera difficoltà: trovare la persona giusta nella giusta specialità.
>>>

Effettivamente le cose stanno così.

Legga questi articoli per informarsi un po' meglio, poi magari potrà aggiungere altro, se crede:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm

Cordiali saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le sig.ra,
in questo sito può trovare un elenco di psicoterapeuti della sua città inoltre le consiglio la lettura di questo articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it