E se il terapeuta ti bacia.

Ho già scritto qui, parlando del mio transfert per lo psicoterapeuta che mi aveva in cura fino a qualche mese fa.
Poi problemi, fondamentalmente sono andata via da lui perchè non mi trovavo bene ( tra transfert e piccoli problemi di empatia tra me e lui ho deciso che fosse meglio chiudere).
Oltretutto dovevo anche trasferirmi. E così, detto fatto. Adesso vivo a Roma, mi sto inventando una vita nuova, con una dottoressa nuova ecc.
Qualche giorno fa sono salita a Milano per recuperare alcune cose dimenticate dal trasloco e siccome il vecchio psicologo mi aveva cercata ho pensato di chiamarlo per sapere cosa volesse.
Ve la faccio breve, gli ho detto che ero a Milano e lui ha voluto vedermi per salutarmi, perché ci eravamo lasciati un po' bruscamente e voleva concludere bene il rapporto terapeutico. Ok.
Vado da lui, quattro chiacchiere ridicole sul nulla e all'improvviso un bacio.

Torno a Roma, piena di pensieri e suoi sms in cui chiede scusa. Non rispondo a nulla, non so cosa rispondere.
Credo che la sua preoccupazione principale sia che vada a denunciarlo o similia.
Io non so cosa pensare, dire, fare.
è stato un bel momento, momento desiderato, ma strano, che mi fa sentire strana.
Non riesco a parlarne con la mia dottoressa.
Ho paura di aver combinato un pasticcio.
Vabbè, d'altro canto non è più il mio medico da mesi. Non ho fatto nulla di male, spero.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
scrive che non riesce a parlarne con la psicologa che la segue ora, ma desidererebbe farlo?
Da che punto di vista ritiene di aver potuto "combinare un pasticcio" o aver fatto qualcosa di male?

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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dopo
Utente
Utente
Non so, forse dovrei dirle di questo fatto accaduto, le ho parlato del transfert e ne abbiamo parlato molto, quindi sarebbe il caso, credo, ma mi vergogno.

Io tendo sempre a darmi colpe per tutto, dovevo non rendermi disponibile, o al massimo potevo dire di no, mica mi ha forzata. Ci ho messo anche io del mio.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Beh, certamente eravate in due, ma tra i due di sicuro Lei si trovava in una posizione più fragile e "a carte scoperte".
Io credo ne debba davvero parlare con la Collega che la segue, senza timore di giudizi da parte sua (non consiste in ciò il nostro lavoro!), per comprendere meglio se stessa e le sue modalità di funzionamento: avrebbe potuto dire no, invece ha risposto affermativamente alla richiesta di incontrarvi, così come avrebbe potuto rifiutare il bacio, ma non lo ha fatto.
Non stabilire chi ha colpe, ma comprendere quali motivazioni e quali emozioni l'hanno spinta a fare ciò può esserle d'aiuto nel suo cammino di conoscenza di se stessa e del suo modo di stare al mondo e costruire dei legami.
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Utente
Utente
Si ma nel frattempo ho tutta una serie di domande per la testa, e anche di fantasticherie, inevitabilmente è stata una cosa piacevole alla quale è difficile non pensare.
Vorrei rispondere agli sms che mi arrivano, ma non so come. Che faccio, non sono sua amica, non sono sua conoscente, non sono niente, come posso scegliere che tono usare e cosa dire?
Mi mette solo tristezza tutto questo e ancora malessere.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Mi mette solo tristezza tutto questo e ancora malessere.>>

Ancora di più, anche in virtù di quanto esprime, ritengo necessario che ne parli nel corso dell'attuale terapia.


<< non sono sua amica, non sono sua conoscente, non sono niente>>

E io aggiungerei soprattutto che non è nemmeno più una sua paziente.
Ma se le cose stanno così, perché lui la cerca?
I vostri rapporti erano già poco chiari durante la terapia con lui, tanto da portarla ad interromperla: come mai avete continuato a sentirvi?
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Utente
Utente
All'inizio mi ha cercata perchè diceva di intuire che il mio malessere nella chiusura del rapporto terapeutico era molto profondo e lui ammetteva di aver avuto delle mancanze come dottore, nel senso che anche in supervisione non era stato capace di gestire il rapporto che si era instaurato tra noi. ( Rapporto che è stato SEMPRE molto freddo e distaccato, era più una questione di sensazioni miei nei suoi confronti.)
Io ci ho messo molto tempo ad aprirmi sulla mia attrazione e lui prima mi ha "rassicurata"sulla questione, ma pian piano è diventato...non saprei come definirlo. ostile, sarcastico.
Quando gli dissi che volevo chiudere mi rispose " Vabbè. Un giorno a mente fredda le offro una cena, tanto la cena se la è praticamente pagata da sola " Questa è solo una delle battutine del piffero che mi fece durante le ultime sedute ( Lui sapeva benissimo quanta fatica facessi economicamente per sostenere i costi della terapia). E questa è solo per dirne una.

Al che io me ne sono andata da lui con un certo rancore che pensavo di aver celato, e lui mi cercò per chiedermi se ero turbata dalle ultime sedute.
Io sinceramente volevo solo chiudere, dovevo trasferirmi a Roma e non avevo voglia di discuterci ed ho bypassato dicendo che ero serena.

Poi ancora sms per sapere come mi trovavo con la nuova dottoressa e la richiesta di vedersi a Milano se fossi tornata per chiarire questi momenti poco carini che si erano verificati le ultime volte.
Io sono andata abbastanza sicura, anche perché ho sempre detto a me stessa che i miei sentimenti non erano ricambiati e che faceva tutto parte di meccanismi di reazione alla terapia, insomma, che era tutto nella mia testa....
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Onestamente non trovo corretto il modo di comportarsi di cui racconta: si confronti con l'attuale terapeuta e prenda le sue decisioni su come agire in proposito.
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Utente
Utente
Grazie dottoressa.
La verità è che sono un po' in imbarazzo perchè la nuova terapeuta è una sua conoscente..
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Deve pensare prima di tutto al recupero del suo benessere psicologico: Lei si è rivolta ad una professionista per questo, e a lei questo deve richiedere.
Non resti invischiata in questa rete: il fatto che loro si conoscano non deve costituire un ostacolo o un limite alla sua apertura nei confronti della terapeuta, che in quanto tale è tenuta al rispetto del segreto professionale.
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Utente
Utente
Gentile dottoressa, ringraziandola per i consigli che mi ha gentilmente dato ieri, mi permetto di aggiornare la situazione.
Ho parlato con la mia terapeuta oggi: è stata abbastanza perentoria sull'argomento, mi ha detto che non devo in nessun modo ritenere che sussista una colpa da parte mia, anzi, si è abbastanza sbilanciata sul vecchio dottore, ha detto che lui non si è comportato affatto in maniera corretta e che adesso a me ( insieme a lei) sta elaborare bene l'accaduto e capire cosa mi ha provocato.

Io sinceramente non sento nessuna rabbia o frustrazione, durante la terapia si è sempre comportato in maniera irreprensibile, non abbiamo mai avuto contatti fisici o inappropriati, la terapia era abbastanza fredda, al di fuori delle sedute non ci sentivamo mai ed avevamo un normale rapporto dottore-paziente.
Tutto è cambiato al mio voler abbandonare la terapia e dopo, quando ha iniziato a cercarmi a rapporto terapeutico concluso.
Vorrei sentirlo, adesso. Chiedergli cose. Chiedergli perché.
Penso che potrei farlo, penso che potrei ottenere risposte, ma che me ne farei?
Forse mi sono solo illusa che, detto banalmente, potesse nascere qualcosa, l'amore a cui avevo anelato tanto.
Ma che amore sarebbe con un uomo che sa tutto di me mentre io non so nulla di lui?

La mia dottoressa mi ha rassicurata sul fatto che io non sono colpevole, che non l'ho provocato io, che lui è perfettamente in grado di intendere la questione ed ha strumenti migliori rispetto ai miei per interpretarla.
Mi ha rassicurato anche sulla sua posizione, non si sogna minimamente di andare a dirgli qualcosa, ma vuole insieme a me sviscerare bene la questione nella sua interezza perché è molto molto perplessa riguardo all'accaduto.

Lui oggi pomeriggio mi ha chiesto di rispondergli agli sms perché vuole scusarsi.
Io non so che fare.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Sa bene che non sono certo io a poterle dire che cosa fare o non fare.
Anche in funzione della ricerca di una risposta, la invito però a rileggersi la sua replica n°26 della sua richiesta di consulto sul transfert, di alcuni mesi orsono: faceva osservazioni che ritengo importanti su di sé e su certi suoi "meccanismi di funzionamento". Secondo me sarebbe un ottimo spunto di lavoro nella terapia attuale, per cercare di superare schemi relazionali rigidi e ripetitivi.
Potrebbe stamparla e portarla alla prossima seduta......
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile ragazza, nel momento in cui NON esiste più alcuna relazione terapeutica tra lei e il suo ex terapeuta, personalmente, non vedrei nulla di sbagliato nella formazione di un rapporto, corrispondenza sms ecc.

Se non c'è più una relazione terapeutica (all'interna della quale un coinvolgimento emotivo sarebbe deontologicamente scorretto per il terapeuta)

siete solo un uomo e una donna che , in qualche modo, si stanno relazionando.

Dal mio punto di vista dovrebbe rispondere agli sms e fare ciò che le va di fare.
L'importante è che ogni forma di relazione terapeutica venga esplicitamente considerata conclusa.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
A mio avviso questo potrebbe valere in linea teorica per un discorso generico, ma in questa particolare situazione ritengo che la questione all'interno della terapia non sia stata affrontata adeguatamente, né tanto meno risolta, ma bruscamente evitata e lasciata in sospeso.
Io non credo che voi due siate una coppia "qualunque" che sta flirtando, sebbene la relazione terapeutica si sia formalmente conclusa. Penso che le vostre reciproche posizioni non si trovino al medesimo livello e che questo possa essere d'intralcio alla vita nuova che sta cercando di costruirsi a Roma.

Questo ovviamente è solo un mio parere che non significa che Lei non debba proseguire a sentirlo o vederlo se è ciò che le va di fare.

Cordiali saluti.
[#14]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa Scalco, ho seguito un suo suggerimento, ed ho riletto il consulto che avevo domandato qualche mese fa.
è così strano trovarsi a questo punto dopo sei mesi, dopo quanta fatica ho fatto per troncare il rapporto terapeutico ecc.
La mia terapeuta mi ha consigliato di evitare frequentazioni / chiamate / messaggi se mi mettono a disagio. Io le ho dato ragione.
Ci tengo a far notare che i messaggi e le chiamate ricevute sono state relativamente poche, non mi ha assillata o che.

Oggi però mi è montata rabbia.
Insomma, io ero andata da lui per un motivo preciso. Non ha funzionato, ok, errare umano. Non m'interessa nulla della terapia, non me ne frega niente, mi interessa solo sapere perché mi cerca ora.
E allora l'ho chiamato io. Ho fatto l'isterica, gli ho chiesto se lui durante la terapia si fosse reso conto che non andava, perchè mi ha trattato sarcasticamente gli ultimi tempi, perchè si è comportato male dopo, perchè cavolo mi ha cercata ora.
Gli ho detto che così reitera in me speranze, cose che credevo sopite.
Mi è stato risposto solo che gli spiace, che ha sbagliato, che le dinamiche con cui si è concluso il rapporto terapeutico sono state scorrette, che io comunque ad un certo punto ho smesso di collaborare e sono diventata ostile.
Che durante la terapia lui si è comportato da terapeuta e basta.
Certi "sentimenti" suoi sono venuti fuori alla fine del rapporto, e sono del tutto scollegati da questo.

Adesso vi ringrazio molto per le vostre risposte, soprattutto la dottoressa Scalco, ma questo sarà il mio ultimo post.
Sfogarsi qui è piacevole, ma forse è inutile.
Voglio affrontare questo discorso in terapia con la mia dottoressa, nella quale devo dire di riporre una grande fiducia.
Sono stanca di considerare questa storia come un problema. Voglio solo andare avanti con la mia vita.

Grazie.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Grazie molte a Lei e tanti auguri per il suo futuro.