Agorafobia e ricerca di uno specialista a roma

Spett.li Medici, sono Daniele un ragazzo 23enne di Roma, brillante studente di Economia e Commercio, ottima famiglia alle spalle e con un’esistenza, almeno fino a qualche tempo fa, davvero soddisfacente. Vi scrivo per condividere pubblicamente la sventura che nell'ultimo anno vivo come un macigno sulle spalle, e da quando si è presentata non mi lascia quasi più vivere; dopo mille domande e ricerche, credo che si possa tranquillamente catalogare come AGORAFOBIA associata ad attacchi di panico. In poche parole, mi incutono timore gli spazi troppo aperti o, al contrario, i luoghi troppo affollati. Premetto: sono sempre stato un ragazzo attivissimo, non mi sono mai tirato indietro in nessuna avventura, ho viaggiato spessissimo e ho girato ovunque senza problemi (New York, Cuba, Madrid, Ibiza, ecc.), ho frequentato molti locali senza mai paure, mi sono buttato in avventure in moto con amici in luoghi sperduti ed isolati senza mai pensarci su due volte, ho avuto una ragazza a Bologna per la quale ogni weekend mi imbarcavo e macinavo centinaia di km per passarci magari poche ore. Adesso la mia vita è cambiata, e ci sto soffrendo spaventosamente...proverò a dare una descrizione mirata ed efficace: in determinate circostanze ho terrore, sudo, tremo, provo tachicardia, sento da un momento all'altro di svenire, muoio al solo pensiero di non poter ricevere soccorso, o di non poter trovare una immediata fuga. Queste situazioni sono: code improvvise in autostrada, traffico sotto i tunnel o su un ponte, traffico intenso cittadino, ascensore, cinema, metro, autobus affollati in mezzo ad ingorghi, treno e, presumo, ormai anche l'aereo; addirittura ultimamente ho problemi a stare da passeggero su un automobile, oppure ad andare in posti troppo aperti o isolati col pensiero automatico che, se dovessi sentirmi male, non riceverei soccorso in maniera facile. Con amarezza ho verificato che gli stessi sintomi si presentano quando attraverso una strada sperduta molto lunga (come quelle di montagna) oppure quando mi reco in spiagge isolate o luoghi aperti non familiari e specialmente poco abitati. Non ho reali problemi ad allontanarmi da casa, ma la destinazione deve essere di mia conoscenza e soprattutto la strada per arrivarci deve essere sgombra e abbastanza popolata. Il mio, su due piedi, è vero e proprio timore di reazioni incontrollate del mio corpo e della mia mente. E' come se avessi bisogno di un punto di riferimento "sicuro", dove appoggiarmi, dove non sentirmi solo; tutto ciò accade anche se sono in compagnia della mia famiglia o della mia compagna. Odio fare i melodrammi, ma tirando le somme la mia vita sociale sta diventando uno schifo, e non esagero: al lavoro, nei grandi stabili mi sento soffocare, altrove nel tempo libero ho problemi a distrarmi e le poche occasioni che mi concedo (stadio, cinema, locali grandi e con tanta gente) le vivo in continua ansia...la macchina la prendo sempre meno (uso prevalentemente lo scooter apposta per evitare il traffico, ma questa cosa non potrà andare avanti in eterno soprattutto ora nei freddi mesi invernali), i mezzi pubblici figuriamoci!!! Insomma, da brillante ragazzo stravagante mi ritrovo ad esser timoroso ed insicuro, e quando mi trovo nelle suddette situazioni ho mal di stomaco, batticuore, sono bloccato, vivo ore di ansia e non mi godo il minimo piccolo svago. E' una tortura, ve lo giuro, mai mi piangerei addosso se il problema non fosse così forte e sentito. Il colmo di tutto questo è che spessissimo ho vissuto volontariamente da solo, trovavo la mia libertà alla guida in macchina, di frequente ero solito uscire di notte per ritrovare me stesso ed adoravo girare anche così a vuoto per distrarmi. Quel che mi dispiace maggiormente è che questo sta accadendo nel periodo teoricamente più roseo e ricco di soddisfazioni della mia vita, ho pronta la tesi in Economia e Commercio, ho un discreto lavoretto, ho una famiglia splendida che non mi fa mancare nulla, ho una mentalità aperta e volta all'iniziativa perenne. Parlandone col mio ottimo medico di famiglia, mi ha prescritto 10 semplici gocce di Xanax da prendersi per 10 giorni interrompendole gradualmente, ma non ho avuto il coraggio di usarle; inoltre, egli sostiene che questa problematica fobica può soltanto peggiorare se non mi rivolgo ad un terapeuta, e mi ha spassionatamente consigliato di ricercare un professionista incline ad applicare una teoria cognitivo-comportamentale. A tal proposito, sono alla ricerca di un Medico specializzato in questi problemi qui a Roma, dove vivo così da poter intraprendere con fiducia un percorso di recupero per scacciare questa tremenda fobia che mi terrorizza e mi logora giorno dopo giorno. Certo di una Vostra gentile risposta, invio i miei più cordiali saluti e attendo fiducioso riscontri. Grazie in anticipo, buon lavoro a tutti e complimenti per il vostro impegno sociale.
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Dr. Massimo Lai Psichiatra 829 30 24
Gentile Utente,

a Roma non so chi consigliarle come indirizzo cognitivo-comportamentale, mentre conosco un buon centro di Psichiatria il "Centro Lucio Bini" dove operano sia psichiatri che psicologi, e che sapranno darle delle sicure risposte per dei problemi come i suoi.

Cordiali saluti
Massimo Lai

Massimo Lai, MD

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dopo
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
La ringrazio per la Sua risposta. Il mio timore ricorrente è che questa situazione possa peggiorare sempre più, e non voglio ridurmi ad imbottirmi di ansiolitici per tutta la vita addirittura ogni volta che dovrò andare su un autobus o un cinema!!! Esistono cure efficaci? Parliamo di tempi lunghi? Ho paura e sto vivendo male la mia vita in quest'età di per sé così bella e spensierata...
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Dr. Massimo Lai Psichiatra 829 30 24
Comprendo i suoi timori ma mi sento di rassicurarla che esistono cure efficaci e che potrà migliorare la qualità della sua vita proprio cominciando da giovane a conoscersi meglio e imparando ad affrontare delle difficoltà che possono insorgere a qualunque età (ma spesso proprio da giovani).
Esponga queste domande al medico che sceglierà.
Oltre al centro che le ho indicato, privato e di ottimo livello, può sempre contare sul pubblico (ASL, ambulatori ospedalieri, consultori).
Saluti
Massimo Lai
[#4]
dopo
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Purtroppo al momento mi trovo molto disorientato, non sapendo cosa fare e soprattutto dove rivolgermi; l'unica certezza che ho sono le mie ansie e i miei giorni cupi, massacrati da questa fobia che si sta espandendo sempre più. Riguardo ad un percorso terapeutico preferisco rimanere nell'ambito del settore privato, ma non saprei come muovermi e a chi rivolgermi!!! Speravo di trovare tramite questo forum uno specialista di Roma che potesse fare al caso mio, o perlomeno potesse consigliarmi un collega; sembra, invece, che io stia facendo richieste assurde da chissà quale paesino sperduto di montagna. Possibile che non ci sia uno psichiatra/psicologo che possa indirizzarmi da qualche collega, o da egli stesso? Scusate in anticipo la mia amarezza che traspare, ma questa maledetta agorafobia mi logora e, sebbene sono consapevole che le sventure nella vita sono ben altre, posso garantire che non la auguro a nessuno e che comunque mette K.O. un'esistenza brillante e gioiosa come era la mia fino a un anetto fa...cordiali saluti.
[#5]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Puo' rivolgersi al terzo centro di psicoterapia cognitiva a Roma.

http://www.terzocentro.it


Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

http.//www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#6]
dopo
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Scrivo per informare che, prescritte dal mio medico di base, ho effettuato varie analisi che fortunatamente escludono patologie tiroidee...a questo punto devo soltanto recarmi da uno specialista, e il III Centro indicato dal Dott. Ruggiero mi ispira molta fiducia. Ho terrore, però, dei farmaci...le benzodiazepine non dovrebbero essere assunte per brevissimi periodi? Possibile che una terapia farmacologica possa essere così breve? Quali altri farmaci ci sono per "curare" attacchi di panico con/senza agorafobia? Vorrei tornare a vivere, vorrei poter fare spesa tranquillo in un centro commerciale, vorrei prendere l'autostrada e farmi una scampagnata rilassante...possibile che io sia ridotto così? Tralaltro, negli ultimi mesi, non ho più sonno, mi addormento dopo le 3 di notte...non è vita. Sono sempre più amareggiato...
[#7]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

certamente potra' trovare un accordo con i colleghi che lavorano al III centro.
Ne parli con serenita' e le verra' prospettata la migliore possibilita' di cura.

[#8]
dopo
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Eccomi qui, sano e salvo! Aggiorno questo mio consulto per informare che, dopo oltre un anno, la mia situazione è molto migliorata: mi sono rivolto con estrema fiducia al centro consigliato dal Dott. Ruggiero dove mi hanno eseguito dei test psicodiagnostici e riscontrato distimia con attacchi di panico.

Seguo una terapia settimanale con una squisita psicologa e, allo stesso tempo, sono circa 5 mesi che assumo 1 sola compressa di Zoloft ogni mattina a stomaco pieno. Gli episodi di panico sono gradualmente diminuiti, ho ricominciato a prendere mezzi pubblici e a non temere più il traffico e situazioni affollate anche se, a dire il vero, ho ancora un leggero spavento per luoghi chiusi e ogni tanto temo un ritorno degli attacchi. Non mi illudo, ma sto abbastanza bene.

Pongo a questo punto una domanda banale, sapendo a priori che non potete consigliare medicinali specifici o pubblicizzare prodotti: in primavera mi recherò a New York e ciò che mi terrorizza di più sono le svariate ore chiuso in aereo, senza via di fuga e possibilità di scendere. Mi tranquillizzerebbe molto sapere che, ovviamente sotto prescrizione medica, ci sarebbero a disposizione farmaci che "mi stordiscano un pò" nella giornata del viaggio e che non mi facciano avere brutte sorprese in volo.

La terapia, ripeto, procede bene ma da qui a 2 mesi non posso pretendere miracoli, e l'aereo è il luogo che più mi spaventa attualmente (l'ho preso in passato per molte destinazioni intercontinentali e mi divertiva, è il colmo)...è come se mi sentissi molto sicuro con un farmaco ansiolitico che mi calmi un pò quel giorno. Non posso rinunciare a questo viaggio per nulla al mondo e, se dovesse accadere qualcosa in volo o prima del decollo (una mia rinuncia, ad esempio) macchierebbe per sempre la mia stima e la mia vita.

Salutando e sperando di non abusare troppo del vostro prezioso contributo, auguro buon lavoro e buon weekend.
[#9]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
in questi casi la miglior cosa da farsi è rivolgere queste domande alla psicologa che la sta seguendo: questo vi permetterebbe di trattare ulteriormente alcuni "pensieri automatici negativi" (dovrebbe sapere di cosa parlo dopo questo periodo di terapia cognitiva) che evidentemente la disturbano (es "se faccio x starò malissimo")

Detto questo, le posso consigliare di leggere questo articolo https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

SI ricordi che più chiede rassicurazioni più le sale l'ansia

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#10]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente
La collega psicologa che la sta seguendo saprà certamente indicarle delle tecniche specifiche per la gestione dell'ansia del suo volo.

Ne parli direttamente con lei.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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