Paura di ciò che mi aspetta

Buonasera, avrei tante domande da fare, ma lo spazio è poco, quindi faccio un piccolo riassunto... Nove anni fa ho perso un fratello in un incidente stradale, io avevo 17 anni e mezzo e mi ritrovai ad essere forte per i miei genitori, credevo che il tempo avrebbe alleviato il dolore, invece più passano gli anni più sento la sua mancanza, in oltre qualche anno dopo ho rischiato di perdere anche mio padre a causa di alcuni infarti, e da li la mia paura è aumentata, paura di perdere i miei genitori che amo immensamente, paura di ciò che la vita ha in serbo per me... Ultimamente mi rendo conto di essere cambiata, in alcuni frangenti(solo a casa) tiro fuori aggressività quando parlo, mi sento svogliata verso tutto, non ho voglia di uscire, non ho stimolo verso il sesso... evito tutte quelle circostanze che potrebbero far preoccupare i miei genitori, cerco di farli stare tranquilli..nelle ultime settimane ho avuto crisi di pianto apparentemente immotivate, e ho iniziato a prendere delle gocce (BIOCALM).. Ho pensato diverse volte al suicidio ma se non l'ho mai fatto è perché il pensiero dei miei genitori era superiore a tutto... da alcuni mesi sono disoccupata, e questo aumenta il mio sentirmi inutile, di peso, non vedo nel mio futuro una vita felice....Negli ultimi mesi stanno tornando alla mente episodi della mia infanzia che avevo rimosso, per nono parlare della rivelazione che anni fa mia madre mi fece ovvero che da piccola lei subiva abusi sessuali da uno zio, non ho mai fatto domande, ma le faccio dentro la mia testa, vorrei capire, sapere di più, ma non oso chiedere.... Amo stare da sola, mi infastidiscono le piccole discussioni che ci sono ovviamente in ogni famiglia (in questo caso tra mio padre e mia madre) , anche se sono cavolate vorrei non sentire le loro voci in quei momenti, vorrei avere sicurezze, certezze.... Ogni volta che un ragazzo ci prova mi allontano, a me basta un dvd , una pizza, e me stessa . . . Vorrei essere diversa, e invece sono così estremamente complicata, quando sono in compagnia mi metto una maschera fatta di sorrisi di spensieratezza, ma quando torno a casa tolgo quella maschera e torno ad essere me stessa....Il mio umore cambia nell'arco di 5 minuti , posso essere sorridente, poi magari mi viene in mente qualcosa e piombo nella tristezza.Non ho sicurezza in me stessa ne nelle mie capacità,mi faccio prendere molto dall'ansia , ho sempre il timore che possa accadere qualcosa da un momento all'altro alla mia famiglia, alla sera molto spesso mi metto ad immaginare i funerali dei miei genitori e a cosa farei in quei frangenti, se sento passare un ambulanza e loro sono fuori li chiamo,ho sempre paura di ricevere una telefonata brutta...In oltre mi rendo conto che seppur i miei genitori si preoccupano non danno quella importanza che vorrei quando dico che sono infelice... vorrei aprirmi il cervello svuotarlo di tutto ed essere una ragazza come tante...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

sono passati ben nove anni da un evento drammatico che sicuramente per i tuoi genitori avrà costituito uno spartiacque nella loro vita tra il "prima" e "dopo" la morte di tuo fratello. Come è morto?

E le tue reazioni sono comprensibili, considerato quello che è accaduto: hai cercato e stai ancora cercando di rendere meno dolorosa la vita dei tuoi genitori, accudendoli. In questo modo sei diventata una sorta di crocerossina in casa.

Però hai trascurato la cosa più importante: te stessa. Ma anche questo è comprensibile perchè hai dato delle priorità nell'emergenza, cercando di fare del tuo meglio.

Se a distanza di nove anni hai ancora il timore o il terrore di sentire il telefono squillare per una cattiva notizia o l'angoscia se passa un'ambulanza, DEVI necessariamente occupartene. Sembrerebbe infatti che il sistema di allarme, che normalmente si attiva nei momenti di emergenza e subito dopo si spegne (cioè quando finisce l'emergenza) nel tuo caso non si sia ancora spento. Quando si verifica una cosa del genere e l'allarme non si spegne si verifica un disturbo da stress post traumatico.

E resta attiva la memoria che potranno accadere solo eventi drammatici; invece la vita è fatta di eventi che possono farci soffrire, ma anche gioire. Le condotte che tu metti in atto sono di evitamento della vera vita. E' vero che stai bene a casa con un dvd, un libro e te stessa: questo ti protegge dai pericoli, dai rischi, ma ti impedisce di vivere. In fondo la vera vita è fatta anche da una quota di rischio.

Esistono terapie e protocolli per trattare questo disturbo e ritengo che sia il caso che tu ti rivolga a uno psicologo psicoterapeuta, meglio se cognitivo-comportamentale o cognitivista.

Ti allego un articolo sullo stesso tema: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1669-trauma-psicologico-e-conseguenze-per-la-salute.html

Un cordiale saluto.

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Sembrerebbe che lei sia rimasta ferma al momento della perdita di suo fratello, e che pensi alla propria famiglia e al proprio presente solo in termini di potenziali perdite senza avere nel frattempo costruito altro, nè progettato un futuro nel quale investire, nè instaurato altre relazioni sulle quali contare.

In assenza di contatto diretto non è possibile porre diagnosi, ma tutto quello che ci dice farebbe sospettare la presenza di un disturbo depressivo: come le ha detto la Collega, è davvero il caso che lei si rivolga ad uno psicologo psicoterapeuta per occuparsi finalmente di sè.

Per adesso infatti sembra rivolgere tutte le sue attenzioni ai suoi familari e al pensiero di poterli perdere, ma così facendo sta vivendo un ripiegamento che non le può portare nulla di buono e dal quale potrà prendere le distanze solo ricevendo un aiuto specialistico.

Tanti cari auguri,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Tutto quello che mi avete detto è vero, ho messo da parte me stessa per la mia famiglia... E' accaduto in un incidente del sabato sera, chiamò a tarda notte dicendo che stava rientrando, ma non è mai accaduto, lui era dietro che dormiva, di 4 persone fu l'unico a morire, su un divieto di 70 il guidatore faceva 170, guida stato di ebrezza, schiantato contro il guardarail, accusato di omicidio colposo, se quella persona non ha subito pene è perché i miei non fecero ricorsi in quanto dicono che mio fratello era cosciente di salire in auto con una persona non lucida, io invece avrei agito diversamente.... l'assicurazione pagò, e anche questo mi infastidisce su cosa si basa il prezzo di una persona?Mia madre sa che mio fratello è morto sul colpo in realtà arrivò fino all'ospedale con la mente lucida, due giorni prima avevamo litigato senza fare pace...... Chi mi conosce mi descrive come una ragazza solare, spontanea, mi do a tutti indistintamente...se si scava in profondità c'è molto di più..c'è un malessere di vita, qualcosa che non si può descrivere a parole...a casa vorrei parlare più spesso di lui, ricordare fatti accaduti, domenica è stato il suo compleanno e non ho fatto riferimenti a quel giorno..ogni volta che provo a parlarne l'espressione dei miei genitori cambia, così evito, fingo che vada tutto bene, pur di vederli "sereni"..
Vi ringrazio per avermi dato delucidazioni in merito, devo solo trovare il coraggio di confrontarmi con qualcuno, che sicuramente troverò!
Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Credo sia la scelta più opportuna.
E' importante che tu possa parlare di tuo fratello, del suo ricordo, del dolore che ancora brucia, della nostalgia che provi, della rabbia per la gestione dei risvolti penali.

Le assicurazioni hanno parametri umani per risarcire, ma non esiste risarcimento per la vita di un essere umano.

Adesso, però, hai bisogno di prenderti cura solo di te stessa. Agli altri non devi mostrare per forza la ragazza solare. Puoi sentirti libera di mostrare la parte di te più autentica che ancora soffre per una perdita così significativa.

Facci sapere in seguito, se ti va.

Un caro saluto,
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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51

Gentile Utente,

Le consiglierei di intraprendere un percorso psicanalitico che le permetterà di ampliare il campo di coscienza e conoscenza del proprio Io e di capire l'intensità di molte sensazioni e di venirne a capo, trasformando la sua personalità. In fisica e in natura nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma. Lei è ferma, cristallizzata, ingessata nei suoi pensieri oscuri che dovrebbero essere illuminati dalla sua intelligenza e dalla capacità di penetrare dentro le sue emozioni, i suoi sentimenti, le sue stesse elucubrazioni. Ci provi a farsi ascoltare da un nostro collega. Provi anche a “svelarsi”, a rivelarsi, a dire e a raccontare se stessa.
Vedrà che le cose andranno meglio dopo un po’ di tempo.

Tanto sentiti auguri

[#6]
dopo
Utente
Utente
Il timore di confrontarmi con qualcuno visivamente è quello di sentirmi giudicata, di non riuscire ad esprime a voce i miei stati d'animo, di dire banalità....Non credevo che in questo spazio avrei trovato questo conforto e questa speranza. . Vi chiedo un ultima cortesia, se conoscete qualche collega serio che vive dalle mie parti datemi delle dritte...
Grazie di cuore

S.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Puoi cercare sul sito dell'ordine della regione Toscana.

Non sentirti a disagio, vivere esperienze del genere può provocare reazioni come quelle che tu hai descritto, ma se parli di come stai e di cosa pensi non sarai certo banale: starai parlando di te, in modo autentico.

Saluti,
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"due giorni prima avevamo litigato senza fare pace..."

Il lutto è particolarmente difficile da elaborare per chi ha dei conti in sospeso con la persona che è venuta a mancare.
Di solito questo succede ai figli che perdono il padre o la madre con cui erano in cattivi rapporti, ma analoghe difficoltà possono presentarsi quando la morte sopravviene mentre si era in lite con chi è defunto o ci si era allontanati per vari motivi da lui.

Anche se si tratterà di un'esperienza nuova non ha davvero motivo di sentirsi a disagio nell'andare a parlare con un nostro collega, proprio come ha fatto qui con noi, e spero quindi che lo farà prossimamente.

Se vuole ci faccia avere sue notizie!
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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51


Gentile Utente,

Le assicuro che sarà un'esperienza straordinaria.

Mi creda.

Lo svelarsi dell'inconscio amplierà il suo modo di conoscere se stessa e il mondo che la circonda. Al di là di ogni sintomo. Verso una libertà e creatività del suo animo.

Cordialità
[#10]
dopo
Utente
Utente
Non mi ero mai sentita così tanto coccolata e protetta, mi avete convinto.... vedrò di intraprendere questo cammino sperando che possa realmente essermi utile, anche se so che all'inizio non sarà facile...Spero di trovare una persona che sia in grado di comprendere esattamente come voi!!!

Con Stima

S.