Efficacia della terapia psicologica? come valutarla?

Salve,
volendo rivolgermi ad un professionista per un problema di depressione che va avanti da anni, mi chiedevo: com'è possibile valutare l'efficacia della terapia e la professionalità del mio futuro terapeuta?
Nel senso: quanto tempo dovrebbe passare per ottenere dei risultati concreti (non vorrei farmi prendere in giro con sedute infinite che durano anni ed anni, ecco..)?
E questi risultati, di che tipo dovrebbero essere: eliminare il problema o imparare a conviverci?
Come faccio a capire che c'è stato effettivamente un risultato, e non si tratta solo di autosuggestione?
Non è che in internet è possibile trovare le recensioni dei pazienti?

Più in generale: visto che ci sono tante scuole di pensiero diverso (psicologia, psicoterapia, psicanalisi, psichiatria, ecc.) come faccio a capire a chi è meglio rivolgersi?

Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile utente,
cominci magari con il leggere questi due articoli al link

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Poi se crede ci faccia sapere le sue considerazioni.

Tenga comunque presente che la fiducia nel terapeuta è un elemento molto importante per la riuscita di un percorso psicoterapeutico.

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
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Certo, però appunto la domanda era:
come fare ad essere certo che la fiducia sia ben riposta?
Con questo non volevo mettere in dubbio la validità della terapia in sè, sia chiaro.

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Ho trovato particolarmente interessante il secondo articolo, mi chiedevo:

1) "È bene sapere, infatti, che la ricerca ha ormai chiarito che chi si rivolge alla psicoterapia a fronte di problemi personali riesce a stare meglio dell'80% di chi non lo fa e che i cambiamenti ottenuti sono durevoli (Lambert e altri, 2002)"

Mi interesserebbe leggere il riferimento in questione, ma non riesco a trovarlo in rete: ho cercato male io o devo per forza rimediare l'enciclopedia?

2) "A parte ciò, il paziente e il terapeuta dovrebbero sempre definire all'inizio della terapia un limite di tempo o numero di sedute entro il quale dovranno esserci stati dei miglioramenti"

"Date tempo al tempo. Altrimenti sarebbe come andare in palestra due volte e poi controllare i muscoli per vedere se sono già aumentati."

Ma quanto varia, in media, il tempo e il numero di sedute?
Qual è un limite minimo e massimo ragionevole?
Come faccio a verificare che i cambiamenti siano effettivi e reali, e non frutto di un autosuggestione? (nel senso..magari io credo di star bene al momento, poi magari mi rendo conto che ero stato solo caricato come un pupazzo a molla e di fronte alle prime difficoltà ripeto gli stessi errori di prima?)

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Perdoni i miei dubbi e la mia retrosia, ma conosco un paio di parenti che si sono fatti curare per anni, anche con pesante terapia farmacologica, e non mi sembra che siano affatto migliorati, anzi..

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Intanto la ringrazio per la disponibilità e la celerità della risposta
Saluti
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile utente, dal momento in cui decide di affidarsi ad un terapeuta non dovrebbe più rivolgersi certe domandi che, sotto certi aspetti, potrebbero addirittura crearle un elemento di disturbo, come una ricerca ossessiva di segnali di miglioramento che si traformerebbe in problema.

oltre ad avere informazioni sulla ricerca che evidenzia l'efficacia di alcuni modelli psicoterapici per alcuni disturbi rispetto ad altri, dovrebbe poi avere fiducia del terapeuta che sceglie. Ma tale fiducia non potrà conoscerla a prirori senza creare un rapporto con il suo potenziale curante.
inoltre è sicuro che il suo problema sia di tipo depressivo? ha ricevuto una diagnosi da qualcuno?
Anche perchè in base al problema dovrà cercare il modello terapeutico più adatto.

saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#4]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Non è che in internet è possibile trovare le recensioni dei pazienti?>>

Gentile Utente,
il lavoro che potrà eventualmente fare con uno psicoterapeuta (perché di lavoro si tratta e non di ricevere consigli o suggerimenti, o di sfogarsi, come a volte comunemente si crede) sarà assolutamente unico, essendo frutto dell'incontro di due persone uniche. Pertanto non le servirebbe a molto confrontarsi con altri suoi pazienti, che ne hanno un'esperienza inevitabilmente differente.

<<Più in generale: visto che ci sono tante scuole di pensiero diverso (psicologia, psicoterapia, psicanalisi, psichiatria, ecc.) come faccio a capire a chi è meglio rivolgersi?>>

Inizialmente farebbe meglio a rivolgersi ad uno psicologo specializzato in psicoterapia che valuterà la situazione per vedere se può essere indicata una psicoterapia (non per tutte le persone o tutte le problematiche infatti vi si ricorre) e se è necessaria una parallela terapia farmacologica la invierà da uno psichiatra che, essendo medico, gliela potrà prescrivere.

Cordiali saluti.



Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#5]
dopo
Utente
Utente
Salve,

1) sì e no..la diagnosi non me l'ha fatta nessuno, ma mi sembra abbastanza palese che si tratti di quello (anche se probabilmente c'è dell'altro, visto che la mia ex mi aveva lasciato con la motivazione che alternavo appunto questi momenti di abbattimento totale- ma solo episodidi e non continui: mi capiteranno sì e no una/due volte a settimana, della durata di qualche ora, anche se ultimamente si son fatti più frequenti, pesanti e debilitanti- ad altri di euforia o rabbia esagerata).

2) ok per la fiducia, nel senso che mi sembra ragionevole dare credito al proprio terapeuta per un po' di tempo (mi sembra buono il consiglio delle "5 sedute")..ma il problema è: se inconsciamente parto dalla convinzione che nessuno potrebbe aiutarmi? magari vorrei anche fidarmi, ma poi non ci riesco e non capisco il perchè..(il fatto è che avevo già fatto un tentativo qualche anno fa ma era andato a finire malissimo, un po' per la pressione che esercitava mio padre- secondo cui io sono solo "pigro" e queste terapie psicologiche sono solo delle "cazzate"- un po' per colpa mia e della psicoterapeuta- io non trovavo niente da dire, lui stava zitto, e alla fine dopo 3 incontri e 10 minuti di seduta ne era uscito con un "se non ha niente da dirmi può anche andar via")
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..) io non trovavo niente da dire, lui stava zitto, e alla fine dopo 3 incontri e 10 minuti di seduta ne era uscito con un "se non ha niente da dirmi può anche andar via")(..)

probabilmente ha trovato di fronte a se un'accoppiata negativa, un modello terapeutico inadeguato ed uno specialista altrettanto inadeguato..

da quello che racconta sembra che possa trattarsi di un disturbo dell'umore ma è solo un'ipotesi che dovrà essere confermata da uno specialista di persona.

per i disturbi dell'umore le terapia d'elezione sono, secondo le evidenze empiriche,
quelle di stampo comportamentale (cognitivo e strategico) e di orientamento psicodinamico-interpersonale.

tuttavia anche una valutazione psichiatrica per un eventuale intervento farmacologico non dovrebbe scartarla
saluti