Ansia,depressione,perdita dell'autocontrollo

Salve. Vi scrivo per avere un pò dei vostri preziosi pareri. Da molti anni soffro di quella che io definisco volgarmente "depressione".Dico volgarmente perchè non sono esperto in materia. Il mio stato emotivo è spesso soggetto a sbalzi di umore e sento da sempre un costante disagio nei rapporti interpersonali,come un senso di inferiorità. C'è da dire che sono sempre stato una persona molto timida. In adolescenza ricordo che avevo problemi di tipo depressivo,forse in quel periodo ho cominciato a seminare incosapevolmente quell'ansia che oggi mi fa soffrire.Circa sei anni fa ho avuto dei problemi con una ragazza che purtroppo amavo (amore non corrisposto) e nel contempo ho litigato con quelli che credevo i miei amici. Da li è nata in me una sfiducia costante verso il prossimo,ogni qualvolta mi faccio un amico so dentro di me che comunque mi potrà tradire in qualsiasi momento,non riesco più a vivere i rapporti in maniera sincera,sono sempre sulla difensiva.Devo dire che comunque ho ritrovato un paio di amici di famiglia e mio fratello e solo con loro mi sento a mio agio. Da quando ho lavorato per la mia tesi di laurea (due ani fa) ho cominciato ad avvertire spesso sensi di panico e ansia (credevo per stress),quando mi trovo ad esempio in mezzo ad una folla,allo stadio ad esempio,o in un grande magazzino. Pensavo che dopo lo stress degli esami passasse tutto,invece non è stato così.Se vado a vedermi un film al cinema ad esempio ho la costante paura che mi succeda qualcosa,sono costretto a sedermi sui posti laterali più vicini alle via di fuga. E sopratutto vicino al bagno. Questa cosa mi succedeva anche quando seguivo le lezioni universitarie.Mi capita di trovarmi in un posto e sentire quel senso di costrizione che mi induce a desiderare di scappare via.A volte mentre guido,mi capita di avere paura di stare male e mi viene l'ansia ma non tanto per me,ma per gli altri veicoli e i pedoni,ho paura di avere un malore e fare male agli altri.Ho poi sempre una paura costante di avere un infarto e di morire ma ho capito che forse la mia più che paura di morire è paura di vivere. Ho il terrore che succeda qualcosa ai miei cari.Insomma, spesso capisco di aver perso quell'autocontrollo che dentro di me prima mi consentiva di superare tutto. Spesso mi è davvero difficile controllarmi. Mi capita ultimamente di avere come una "fame d'aria", le gambe molli e le mani sudate.Ho paura di svenire(non sono mai svenuto in vita mia!). Mi sono promesso che non prenderò mai medicine per questo mio disturbo ma mi rendo conto che forse avrei bisogno almeno di una terapia psicologica forse per rimuovere un pò nel mio incoscio,alcune cose che mi tormentano. Che ne pensate?Come posso fare per autocontrollarmi?La cosa che mi conforta è che questo problema è comune..alcuni mi consigliano la meditazione zen,altri riescono a trovare la forza in religioni che io disapprovo (sono ateo)...insomma avrei bisogno di trovare un qualcosa che mi restituisca convinzione e serenità...Vi ringrazio...
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
avere questa sfiducia nei rapporti umani già alla tua età è davvero molto triste, e immagino come sia diffile per te cercare di avvicinarti alle persone, ed il tuo atteggiamento difensivo è piuttosto comprensibile.

Dal punto di vista clinico sembra tu soffra di un problema d'ansia, sembra un disturbo di panico con agorafobia: infatti le persone con questo problema tendono sempre ad evitare le situazioni che potrebbero "intrappolarle" (ad es una coda al supermercato, sedersi in mezzo al pubblico di un cinema, ecc), preferendo solo le "vie di fuga". Anche il guidare l'automobile può dare questa sensazione di intrappolamento

Il mio consiglio è quello di intraprendere una psicoterapia cognitivo-comportamentale, la terapia che ha mostrato di ottenere i migliori risultati a lungo termine con i disturbi d'ansia. L'associazione con la farmacoterapia aggiunge un fattore senza dubbio positivo nel processo di guarigione, e per questa avresti bisogno di una consulenza psichiatrica.

Comunque credo che la tua sofferenza meriti ben altro spazio che non quello telematico, per questo il consiglio è comunque quello di iniziare a curarti

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
il primo passo da compiere (non me ne voglia il Dott.Bulla), è quello di rivolgersi ad uno psichiatra per una corretta diagnosi, che è essenziale prima di qualsiasi trattamento. Successivamente alla diagnosi potrà farsi indicare dallo specialista le migliori opzioni terapeutiche, che non necessariamente potrebbero prevedere l'assunzione di farmaci.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#3]
Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile Utente,
concordo col Dottor Bulla sulla necessità di affrontare il suo problema, che sembrerebbe appartenere alla sfera dei disturbi d'ansia, sia dal punto di vista psicoterapeutico che psichiatrico.

Onestamente, come il Dottor Bulla, ritengo che non esista un "primo passo" da compiere, ma andrebbero effettuati entrambi. La diagnosi medica e quella psicologica, solitamente, si integrano, anche se gli psichiatri (e non me ne vogliano gli psichiatri...) spesso affermano che esistono dei "primi passi" da fare. Se volessimo guardare il pelo, nel Suo caso, andrebbero escluse ad es alcune patologie tiroidee che possono dare sintomi simil-ansiogeni: in questo caso il medico di base può consigliarle gli esami più adatti.

Per cui, l'ideale rimane un approccio INTEGRATO psichiatrico-psicoterapeutico, cosa che anche io Le consiglio

Cordialmente

Ilenia Sussarellu

i.sussarellu@libero.it

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

[#4]
Dr. Carlo Conti Psicologo, Psicoterapeuta 122 5 1
Caro Utente
come vedi la psicologia ha al suo interno mille anime, ognuna delle quali porta avanti la sua verità.
La mia risposta vuole prendere in considerazione quelle che sono le tue paure e le tue convinzioni:

- escludi la meditazione zen, lo yoga o altre attività o filosofie che hanno una qualche relazione con la religione, se sei ateo non possono esserti d'aiuto, se fossi stato credente potevano anche essere una risorsa!

- per il momento se senti di riuscire a fare a meno dei medicinali lasciali perdere, e cerca uno PSICOTERAPEUTA bravo, MA FALLO SUBITO meglio se uno PSICOANALISTA devi comprendere a fondo quella che è l'origine del tuo problema. Il problema non va RIMOSSO, ma va prima capito e poi superato, se lo elimini senza aver lavorato per comprenderlo esso si ripresenterà sotto un'altra veste tra un mese, tra due, o tra un anno!

- parla successivamente col tuo Psicoterapeuta e chiedi se è il caso di farsi inviare anche ad uno Psichiatra per una terapia farmacologica.

Un Abbraccio Grande
METTICI FORZA E MOTIVAZIONE, MI RACCOMANDO

Dott. Carlo Conti
Appignano (MC)
carloconti5@tiscali.it

SALUTI
Dr. Carlo Conti
www.spiritoepsiche.it

[#5]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Egregi dottori, vi ringrazio vivamente per vostre celeri risposte. Ringrazio con affetto il dr.Conti per le sue belle e incoraggianti parole. La mia credo sia una situazione comune a tante persone,forse più di quanto non ne immagini. Il mio più grande errore nella mia pur breve esistenza (ho 27 anni) è stato credere di non avere problemi e pensare che certe patologie non potessero mai assoggettarmi (il rifiuto è la prima reazione per chi è nel mio stato). Purtroppo ha ragione il dott.che mi invita a parlarne di persona con qualcuno e non telematicamente qui, ma non so se riuscirò a trovare mai il coraggio di farlo. Se vi scrivo è anche perchè penso che a qualche altra persona nelle mie condizioni possa tornare utile questa discussione. Io mi credevo pazzo ma ho capito che ognuno di noi ha un percorso di vita e c'è chi riesce a smaltire i dispiaceri della vita e chi no. Solo perchè mi trovo qui davanti ad un pc mi viene il coraggio infatti di confessarvi che un mio grande cruccio, da ragazzo, è stato quello di trovare una ragazza, amarla, fare del sesso...cose che per molta gente è normale ma per chi si costruisce una campana di vetro attorno a sè è difficilissimo...ho conosciuto il sesso a 24 anni, non ci credevo nemmeno quando è successo, mi vergognavo da morire che ancora non fosse successo. E l'ho fatto con una ragazza che neanche amavo e che ho solo "usato". E dopo non è che mi sia sentito meglio..avevo sfatato un tabù personale,ciò mi ha reso un pò più convinto di me stesso ma non ha certo curato la mia depressione. Forse perchè è successo senza amore, che è forse la vera cosa che mi manca. Possiamo curare il nostro cervello con medicine, terapie, psicanalisi ma forse l'amore a volte è il fattore determinante. Anche se leggo di gente che pur sposata con figli, ha questi problemi. Forse la mia è una innocente illusione allora. Non vi nascondo neanche che da qualche anno sono preoccupato perchè mi capita di provare piacere se magari bevo un bicchiere di troppo, spesso mi aiuta a sentirmi meglio,mi da assefuazione e la cosa mi fa un pò paura. Affrontare situazioni difficili in compagnia dell'alcool non è che sia una cosa bella. Non sono certo un alcolista (il rifiuto qui è sincero,mi capita di bere il sabato sera e poi saltuariamente) però sta di fatto che alcuni anni fa ero quasi astemio. Come vedete escono tante cose dai miei pensieri, e sarebbe forse il caso parlarne con qualcuno. Intanto mi ha sono un pò sfogato e ho potuto leggere i vostri pareri. Il mio primo successo credo sia aver capito che questa situazione non deve degenerare e che qualcosa andrà fatto. Vi ringrazio, aspetto sempre i vostri pareri.


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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

la sua condizione deve essere valutata da uno psichiatra che deve porre, come gia' indicato dal collega Dr. Martiadis, una diagnosi e indicarle le possibilita' di trattamento.
Il trattamento puo' essere farmacologico, psicoterapeutico, combinato.

La valutazione alla psicoterapia, per quanto le si possano dare consigli in questa sede, e' una valutazione che necessariamente deve essere fatta "de visu" ed anche l'orientamento della stessa (cognitivo comportamentale o psicoanalisi), come le e' stato indicato all'interno di queste risposte, e' una condizione che puo' essere decisa solo in sede di visita.

Pertanto, fatte tutte queste considerazioni, l'opportunita' di una visita psichiatrica le puo' consentire di mettere un po' di ordine in questa situazione.


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[#7]
Dr. Mariano Indelicato Psicologo, Psicoterapeuta 124 4 1
E' più comune di quanto creda. Noi viviamo in un mondo, in una società che spesso ci porta alla ricerca dei perchè. Perchè accade questo? Perchè ho gli attacchi di panico? Perchè ho questa sfiducia nella vita? Perchè non ho successo con le donne? etc. In questa continua ricerca spesso senza risposta, crediamo di essere pazzi o di impazzire, e per questa paura, per il timore che qualcuno c'è lo confermi che non cerchiamo aiuto, che non ci affidiamo ad altri. Se lei rilegge il suo quesito e la sua successiva risposta, nota come questa esigenza di darsi risposte razionali prevalga sulle emozioni che, invece, debbono restare chiuse in un cantuccio. Tentiamo con tutte le nostre forze di restringere il nostro cuore in modo che esso non si manifesti. Abbiamo paura che il manifestarsi dei nostri sentimenti possa fare del male a qualcuno. Ci Carichiamo di un peso senza renderci conto che esso può schiacciarci. I sintomi sono la ad avvertirci che i nostri sentimenti hanno bisogno di spazio. La psicoterapia è il luogo fisico e temporale dove poter mostrare il nostro disagio senza pagare tutte le conseguenze che saremmo costretti a saldare in altri situazioni di vita. Bisogna dare spazio ai sentimenti, alle emozioni, al nostro cuore. Se ci interstardiamo nella ricerca dei perchè, rischiamo veramente d'impazzire.
Quanto alla tua paura di recarti nello studio di uno psicoterapeuta, potresti provare con la consulenza on line in modo da poterti tranquillizzare rispetto al tipo di trattamento. Per maggiori informazioni puoi visitare il mio sito dove trovi una sezione di consulenza on line.

Indelicato Dott. Mariano
idm@dottindelicato.it
www.dottindelicato.it
www.psicoterapiacoppia.it

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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,
in accordo con quanto espresso dai colleghi le consiglio una valutazione diagnostica accurata presso un Medico specializzato in Psicologia/Psichiatria con cui valutare l'opportunità di un trattamento specifico eventualmente associando la cura farmacologica al sostegno psicologico (esistono diverse scuole di trattamento tutte sostanzialmente valide per le quali spesso la differenza la può fare la "buona" relazione con il terapeuta).
L'importante è affidarsi con fiducia ad uno specialista con cui possa collaborare in modo pieno.
Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#9]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
come vede chi da una parte chi dall'altra, tutti i nostri interventi sono centrati attorno ad un unico obiettivo: quello di convincerla a parlarne con una persona in carne ed ossa, con uno specialista, che tra parentesi è la cosa che le fa più paura, come lei stesso afferma

Per cui si faccia coraggio, provi!

Daniel Bulla

dbulla@libero.it
Ansia

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