Disturbo memoria

Forse soffro di un disturbo della memoria dissociativo. Cinque anni fa mi curavo con psicofarmaci per depressione causata da una rottura sentimentale. Di quel periodo ricordo che incontrai una collega che mi ascoltò nei miei ricordi sulla mia ex. Questa collega mi propose anche di aiutarmi per riconquistarla. Poi mi sono dichiarato alla mia collega; lei si è lamentata con altri colleghi perchè infastidita dal mio comportamento (le avevo solo parlato!): ma se penso a lei non ricordo che mi sia piaciuta fisicamente o altro. Come è possibile? Ho solo il ricordo del fastidio che mi causò essere "ripreso" dai colleghi. Non sono la persona che prende in giro le ragazze e non cerco avventure. Sono sconcertato dal fatto che non c'è nulla collegato a questa ragazza, se non la sofferenza che anche lei provava per la sua rottura sentimentale. Assolutamente non ricordo cosa ho detto quando mi sono dichiarato. Cosa mi è accaduto? grazie

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Forse soffre d'ansia. A volte dei presunti problemi alla memoria possono essere in realtà sintomo d'ansia.

Ha già fatto visite e controlli di routine, o si è "diagnosticato" da solo il "disturbo dissociativo"?

Comunque non ricordare alcuni eventi può essere normale, non patologico. Che cosa le fa credere che dovrebbe ricordare assolutamente cosa disse alla ragazza? Ci sono anche altre cose che non ricorda, di quel periodo?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
L'episodio che ci riferisce e che la preoccupa e' avvenuto mentre Lei prendeva psicofarmaci per la depressione. Il meccanismo d'azione di molti psicofarmaci e' proprio quello di "tagliare" la percezione degli eventi e degli stimoli che provengono dal mondo esterno, impedendo che vengano valutati e memorizzati compLetamente. E' un meccanismo funzionale alla guarigione del malato, uno schermo protettivo. Tale meccanismo a volte crea dei problemi come quello capitato a Lei.
Il mio consiglio e' pertanto di parLare con questa persona e spiegarvi circa la possibile eziologia del suo comportamento!
COrdiali saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Dottore, la ringrazio. In effetti sono una persona ansiosa. Ricordare cosa ho detto alla ragazza mi farebbe capire che mi è piaciuta. Non c'è nulla collegato a lei. Mi sento perso, senza equilibrio per quello che ho fatto. E' difficile da spiegare. Non mi sono mai adattato ad una ragazza il cui viso non mi piaceva. Io non ricordo che mi sia piaciuto quel viso. L'ho anche rivista casualmente e in effetti non mi piace. So solo che lei mi cercava per parlare e io credevo fosse interessata a me: infatti la dichiarazione è avvenuta perchè "mi sono sentito obbligato". Lei mi ha chiesto se dovevo dirle qualcosa e io ho creduto che lei volesse che mi dichiarassi. Cosa che è poi - oltretutto - risultata errata. Non ricordo che mi piaceva la sua personalità o altro. La stavo conoscendo, non la definisco neanche amicizia e sicuramente mi ha deluso nel raccontare ad altri che mi sono "dichiarato". Sono passati anni, non dovrei ricordare? grazie. Cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Potrebbe essersi dichiarato perché in quel momento si sentiva solo e vulnerabile. Può aver interpretato l'apertura della ragazza come un segnale di "apertura" di altro tipo e si è buttato, seguendo l'impulso biologico di cui è dotato. Con una battuta un po' sessista, si potrebbe dire che si è comportato in modo fin troppo normale, per lo meno in questo.

Poi, sa, ci si può anche sbagliare e fraintendere i segnali che crediamo di vedere. Proseguendo nell'interpretazione sessista del rapporto uomo/donna, se provarci è compito dell'uomo, lo è anche tenersi una buona dose di rifiuti. Fa parte del gioco.

Le confermo che a volte ci si può dichiarare anche con persone che non ci piacciono particolarmente, se le condizioni al contorno lo favoriscono. Poi l'indomani ci si alza e si pensa: "Ma che mi ha detto la testa, ieri?"

Inoltre l'ansia da sola potrebbe spiegare come mai, per lei, non ricordare sarebbe un obbligo e non una possibilità.

Cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non cita che tipo di "psicofarmaci" prendeva per la depressione, il termine generico non significa niente, quindi è impossibile dare un giudizio su eventualie effetti.

C'è forse da precisare che l'effetto di distacco prodotto, terapeuticamente dai medicinali, non ha niente a che vedere con l'attenzione e la memoria del contenuto degli eventi, per cui non corrisponde ad amnesie.

Nel suo racconto non riporta alcuna amnesia, l'unica cosa è "non ricordo che mi sia piaciuta", ma questo non è esattamente ciò che si definisce un'amnesia.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Salve dr. Pacini,

dunque ho fatto uso di lexotan e entact.

Probabilmente sono confuso. Non sono consapevole dell'azione che ho compiuto, tanto è vero che a volte mi chiedo se veramente mi sono dichiarato perchè mi sembra assurdo che l'abbia fatto.
Ma ricordo gli amici che mi hanno "ripreso". Atteggiamento che mi è sembrato esagerato già allora. Ricordo di essermi giustificato dicendo che eravamo liberi entrambi e che anche lei sembrava "volesse" da attenzioni che mi dava e il fatto che mi "cercava". Ho sicuramente frainteso un atteggiamento amichevole e probabilmente abitudinario di lei. Tutto questo ci sta. Ma non ho fatto niente di esagerato. Questa ragazza ha poi avuto un flirt - cercato insistentemente da lei - con uno degli amici di cui parlo e che lui ha ripetutamente allontanato prima di "starci" - e ricordo benissimo che non mi interessò minimamente. Se ripenso a lei, ricordo una ragazza "normale"; rivedendola la ho trovata "insignificante". Però la ricordo come amica quando ricordava il suo ex ancora con passione e avrei voluto - in quel periodo - che anche la mia ex parlasse di me in quei termini. Riassumendo ho ricordi legati a lei di amicizia. Come è avvenuto il passaggio è come se lo avessi rimosso. Cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Gli amici l'aveva ripresa in che termini ? E perché ? Parla di "dichiararsi", ovvero magari banalmente averci "provato", ma in questo esattamente cosa c'era da riprendere ?

Altro punto è: essendo un fatto passato, perché adesso ci riflette in maniera così saliente, ovvero perché è importante ricordare quel fatto ?
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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente

Buongiorno dr. Pacini,

sono stato ripreso dai miei amici perchè questa ragazza ha raccontato loro che mi sono dichiarato e che lei era infastidita da questo perchè io sicuramente non ero l'uomo per lei (probabilmente mi trovava troppo sensibile perchè continuavo a parlare della mia ex, per la quale ho anche interceduto verso il suo nuovo ragazzo che la faceva soffrire).

Si sarebbe lamentata che la "mettevo in imbarazzo" per come la guardavo. Mi sembra veramente una esagerazione.

Mi hanno anche detto che avrei esagerato - una volta - a cedere la mia sedia per lei che era in piedi. Ho ribattuto che questo è il mio comportamento e che lo facevo anche con loro.

In questi anni, a periodi alterni, ci ripenso e non riesco a capire. Questa ragazza non mi piace. Il tutto non mi dà equilibrio e mi fa crescere ansia. Cerco di non pensarci ma il pensiero ritorna. Che è successo? La saluto e La ringrazio.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Quindi, in altre parole, non è che non ricorda: ricorda anche troppo bene, il problema è che tutt'ora non riesce a spiegarsi come mai ci ha provato con una che non le piaceva.

È corretto?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Infatti non mi sembra che manifesti problemi nel ricostruire nei minimi dettagli l'accaduto. Ciò che colpisce appunto è che continui a ripensarci.

La ragazza non le piace adesso, all'epoca forse la giudicò disponibile o le piacque per un periodo, e poi ovviamente lasciò perdere dopo il rifiuto.

Tutto questo, se ci pensa continuamente, diviene un problema ovviamente gigantesco per il fatto che ci pensa, anche il solo concetto di "piacere" (mi piaceva, non mi piaceva) è un non-problema mi sembra.

La questione, secondo come la espone, è data dal fatto di pensarci ciclicamente e in maniera intensa a momenti.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente

Buongiorno dott. Santonocito,

sì, è corretto. Ricordo tutto, tranne perchè ho fatto quello. Non c'è una emozione, un ricordo. Una volta ho anche pensato che forse guardavo lei ma vedevo la mia ex. Poi ho capito che stavo sforando nella "fantascienza". Non mi riconosco in quel comportamento. Non sono io. Chiedo scusa per questo sfogo. La saluto.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Ok, in tal caso, come anche il Dr. Pacini sta suggerendo, è possibile che il problema risieda nel pensiero rimuginatorio che ha per oggetto il non trovare una spiegazione del come mai ci ha provato.

Come le dicevo sopra in modo un po' umoristico, però, non sempre esiste una spiegazione al perché un uomo ci prova con una donna. A volte può dipendere semplicemente dal momento, da uno stato d'animo. Non è in realtà importante.

Se però lei non riesce a decidere che non è una cosa importante, potrebbe essere necessario ricorrere all'aiuto di un professionista, per smontare ciò che alla lunga potrebbe diventare, o già essere, un'ideazione ossessiva.

Cordiali saluti
[#13]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente

Buongiorno,

oggi mi è capitato un episodio particolare che mi ha fatto pensare che in qualche modo potesse essere correlato a tutto questo.

Mi trovavo sul treno per recarmi al lavoro e il controllare mi ha chiesto la tessera dell'abbonamento treno. La ho esibita. Lui mi ha chiesto la ricevuta che le macchinette emettitrici rilasciano. Gli ho risposto che non l'avevo e che non ero obbligato ad averla perchè già avevo visto controllori con l'apposita macchinetta di lettura tessera. Lui mi ha risposto di non averla e che io non ero in regola. Controbatto che non è vero che non sono in regola e sottolineo che non ho mai viaggiato con la ricevuta. Lui dice che altri controllori avrebbero anche potuto ritirarmi la tessera e poi se ne va. La vicenda mi ha messo di malumore. Telefono alla mia compagna per raccontarle l'accaduto. Lei mi fa notare che io ho sempre viaggiato con la ricevuta, perchè è da poco che i controllori sono dotati di macchinetta, e che probabilmente si trova nel mio portafoglio. Dopo effettuo il controllo e in effetti la ricevuta è con me.

Ho completamente cancellato che ho sempre viaggiato con la ricevuta. Mi fido della mia compagna ma secondo me la ricevuta l'ho sempre lasciata a casa.

Non so come classificare l'episodio. Ho l'impressione che la mia mente cancella a caso.

Saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Lei sta riferendo la normalità come sintomo, con definizioni orientate verso la memoria. Esprime preoccupazione o semplicemente evidenzia come se lo stesse sottolineando con un pennarello più volte, un elemento in cui l'anomalia alla fine sta nella sottolineatura.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Buongiorno dott. Pacini,

non mi risulta chiaro comunque perchè una volta che mi è stato fatto notare che io ho sempre viaggiato con questa ricevuta io, ancora oggi, non lo ricordo.

Al dì là della stanchezza che potevo avere, e mi mancava l'associazione per ricordare, mi sembra strano che non ricordo qualcosa che ho fatto per mesi.

grazie.

saluti
[#16]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Lo ricorda talmente bene che è qui a raccontarcelo. Al momento sta rincorrendo dei dettagli in un meccanismo che finisce sempre in un solo e unico modo, ovvero ne trova prima o poi uno che "non si ricorda", e considera questo un dato preoccupante o abnorme. Come le dicevo, ancora continua a ragionare seguendo la preoccupazione e quindi la necessità di "capire" ciò che è definito dalla preocupazione stessa. Se mi preoccupo del prurito mi chiederò come mai lo sento più volte il giorno, specie in determinate zone. Grattandosi diventerà obiettivamente peggiore.

La preoccupazione di non ricordare è il sintomo che emerge. E' curabile.