Amnesie e concentrazione

Buongiorno,
ho postato il mio caso nella sezione Neurologia ed il Dr.Ferraloro mi ha suggerito le sezioni Psicologia e Psichiatria.
Ho 45anni, sposato e libero professionista.
Dopo molti anni alle dipendenze ho deciso di mettermi in proprio anche a causa di vicissitudini lavorative negative dovute sopratutto a come ho gestito il rapporto lavorativo con le proprietà. La difficoltà di far valere i miei diritti (anche economici) ha danneggiato questi rapporti.
So che il tutto nasce dal rapporto conflittuale con i miei genitori ai tempi in cui lavoravamo insieme. Ho comunque affrontato chiaramente con loro i problemi del passato.
Al momento attuale vivo con forte stress dovuto al lavoro che non va assolutamente bene. Debiti e mancanza di prospettive si riflettono poi sulla vita di coppia, anche quella ormai 'scoppiata'.
Da più di un anno ho la sensazione che il mio corpo mi si rivolti contro, continue distorsioni a ginocchia e caviglie, non digerisco nulla, impianto urogenitale con infiammazioni continue e mancanza di desiderio.
Ma i problemi che ho attualmente sono sopratutto dovuto a casi di blackout.
Mi spiego meglio con alcuni esempi: faccio una mail e poi più tardi la rifaccio perchè mi sono dimenticato e per contro ricordo nomi e situazioni lontane; devo uscire al tale casello e invece tiro dritto per 80km!; mia moglie dice che ho detto cose 5 minuti prima ma non le ricordo; in bicicletta cado regolarmente facendomi male per cause assolutamente ridicole a seguito di reset mentali improvvisi.
Per molto tempo ho faticato ad uscire di casa e curare la mia persona ed odio (ed invidio)profondamente chi ce l'ha fatta e non ha problemi economici.
Ho molta cattiveria nei confronti di chi 'sta bene', questo mi dispiace, ma la superbia mi fa dire sempre che 'no, non sbaglio'.
Ho capito che tale modo di pensare è una difesa per la mie insicurezze.
Quando litigo con la moglie tendo a dire subito 'si, hai ragione tu' per fare in modo che finisca tutto subito, ma so che non è così e peggioro la situazione. Dice che sono un debole e non voglio vedere. Ormai viviamo separati in casa ma amo profondamente mia moglie.
La mia attività di libero professionista è stata un atto d'amore e di fiducia in me stesso e mia moglie mi ha sostenuto con amore anche nei momenti difficili. Ho dato tutto me stesso per il lavoro, ma non è servito a nulla e se dovessi fallire sarebbe una tragedia immane.
A seguito dell'ultima caduta con frattura sono stato ricoverato in ospedale e questo mi ha fatto vedere le cose in maniera leggermente diversa, ma la strada è tutta in salita.
Ogni giorno mi sento sempre più 'fallito' ed ora sono ad un passo dal baratro. Ho anche "immaginato" la mia morte ma poi penso ad una cara amica morta per cancro e che voleva vivere ed un amico padre-separato suicidatosi per disperazione...
Sono alto 178cm e peso ca.90kg, non fumo e non bevo, gli hobbies che amo sono la bicicletta e la musica classica.
Cosa mi devo aspettare?Grazie
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Cosa mi devo aspettare?>>

Gentile Signore,
a conclusione del suo post e, vista la nuova prospettiva nel vedere le cose assunta in seguito alla pausa forzata in ospedale, io mi sarei aspettata una domanda diversa: "Cosa posso fare?"
Credo che l'atteggiamento migliore per superare questo periodo particolarmente stressante non sia quello di "aspettare", ma quello di "fare" qualcosa.
Non dico che sia facile, probabilmente, almeno all'inizio, la strada sarà davvero in salita, ma per uno che ama la bicicletta questa non può che essere una sfida positiva.
Consideri la possibilità di rivolgersi di persona ad uno psicologo della sua zona, per iniziare a prendersi cura di alcuni aspetti di sè fino ad ora trascurati.
Se vuole, può cercare tra i professionisti iscritti a questo sito:

https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-provincia/

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
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