Futuro e depressione

Buonasera,chiedo davvero un aiuto perchè non riesco a venire fuori da una situazione dolorosa. Ho 44 anni, dopo aver fatto tante e diverse esperienze divertenti e soddisfacenti nella vita, mi sono accorta di avere il desiderio di "fermarmi" e metter su famiglia. Ho trovato un compagno di cui sono molto innamorata e che sento essere il marito che ho cercato tutta la vita. Purtroppo non riesco ad avere un bambino, probabilmente per via dell'età. Questo mi fa sentire disperata anche perchè, date anche le esperienze del passato in campo sentimentale, sono portata a pensare che se entro breve tempo non avrò un figlio, sarò costretta ad allontanarmi dal mio compagno, dal mio lavoro e dalla mia famiglia di origine ed amici, fuggendo verso un tipo di vita completamente diversa (come ad esempio volontariato dall'altra parte del mondo), per sconfiggere il dolore del fallimento. In passato in tutte le mie relazioni anche in quelle positive, dopo diversi anni mi sono accorta di non amare più il ragazzo con cui stavo, e di sentire il profondo desiderio di cambiare situazione. Oggi so, perchè conosco me stessa, che un matrimonio senza figli mi porterebbe inevitabilmente, alla noia ed alla necessità tra qualche anno di cambiare la mia situazione sentimentale. Vorrei che questo non accadesse perchè in passato ho sofferto troppo ed ho fatto soffrire, e perchè il mio attuale compagno è davvero l'uomo che ho cercato tutta la vita e che amo profondamente, ma purtroppo non mi sento tagliata per il solo ruolo di fidanzata o moglie, questo bambino non arriva, come farò a lasciare la persona che amo più della mia vita? Come farei a vivere un tipo di vita che sento, perchè mi conosco, destinata a finire? Mi sento obbligata a considerare questo mio aspetto, e a cercare soluzioni per andarmene dalla mia città, ma nel mio cuore vorrei solo il mio bambino con l'uomo che amo! Chiedo un sincero aiuto....
grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

sarebbe il caso di riflettere sul fatto che per Lei si tratta di essere destinata a ripetere schemi che ha sempre messo in atto in vita Sua. Ma è certa che anche questa volta accadrà e che dovrà quindi lasciare Suo marito?
Se le cose stanno così, accanto alla strategia di fuggire dall'altra parte del mondo per fare volontariato, potrebbe valutare l'opportunità di un lavoro psicologico con la finalità di spezzare questo meccanismo e affrontare le difficoltà della vita in altro modo, ad esempio restando ma equipaggiata di ciò che Le serve per farlo.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2015
Ex utente
gentile dottoressa grazie per la risposta, so che prima o poi in una relazione a due mi spunterebbe come sempre la noia, forse quello che centralizza il discorso è proprio il desiderio di avere un figlio, che oggi desidero fortemente anche in base al fatto di aver trovato un uomo con cui ho un ottimo rapporto intimo.
Ho già fatto parecchio lavoro psicologico su tanti aspetti della mia vita non funzionali ad un esistenza serena, sembra che io sia una persona molto vitale e che ha bisogno di fare, agire, realizzare, sempre e comunque.
Forse dovrei lavorare sul fardello della rassegnazione di non poter diventare madre, in ogni caso sento come se non potessi più far parte di una vita insulsa, senza uno scopo forte come quello di essere madre, anche con un grande amore nel cuore, ma sono stata fidanzata e compagna per troppi anni, per desiderare di legare la mia vita solo ad un uomo e non ad un bambino. Restare? Vedo la mia vita troppo brutta e noiosa per non reagire e dargli una forte svolta. però ha ragione lei... è una fuga... ma non so che altro fare... non ho la forza dopo tanti anni di riprendere una terapia...
grazie di cuore
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Forse potrebbe partire proprio dalla motivazione: avere un figlio e diventare genitori implica molte responsabilità, tra le altre cose, e queste responsabilità è preferibile affrontarle insieme a qualcun altro che possa camminare al Suo fianco, aiutarLa, sostenerLa e provvedere a Lei.
Tutto questo è un vantaggio per il piccolo e poi anche per la coppia.
E questo Suo bisogno di fuggire può essere compreso e cambiato solo nel momento in cui avrà una motivazione forte a restare. Questa motivazione però non può essere qualcosa di esterno e diverso da Lei (es. figlio), ma dentro di Lei.

Che cosa della Sua vita è troppo noioso e brutto in questo momento?

[#4]
Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8 14
Gentilissima,

Concordo con la collega Dr. Pileci;
la motivazione per restare deve trovarla dentro di lei e non farla ricadere su un figlio;
Il bisogno di fuggire, di fare sempre qualcosa, di non riuscire mai a fermarsi,....perchè?
Cosa accadrebbe nella sua vita se si fermasse e si ascoltasse di più?

-----------------è una fuga... ma non so che altro fare... non ho la forza dopo tanti anni di riprendere una terapia...---------------------------
Forse però è l'unico modo per dare una svolta alla sua vita quella di farsi aiutare.
Trovare un professionista che le dia il rimando giusto per capire cosa non va e perchè vede tutto noioso e brutto...
Dice di aver incontrato l'uomo della sua vita.....eppure vive la noia e questo disagio.
Ha provato tecniche per concepimento figli?
ha mai pensato di adottarne uno se li ama cosi' tanto?

Cordialmente

Dr. Sara  Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it









[#5]
dopo
Attivo dal 2011 al 2015
Ex utente
Carissime dottoresse, cercherò di rispondere ad entrambe anche e soprattutto per ringraziarvi del vostro aiuto: quando parlo di fuga, mi riferisco al fatto di fuggire dal vuoto di non aver potuto realizzare un sogno. Nella relazione sentimentale precedente che ho chiuso io stessa questo maggio passato (non provavo più niente per il mio uomo), mi è sempre capitato di avere rapporti non protetti e non sono mai riuscita a concepire. Davo la colpa del fallimento al fatto che fossi perfettamente consapevole che l'uomo con cui stavo non era ne il marito che desideravo, ne il padre che volevo per i miei figli. Nella relazione attuale tutti questi concetti sono concreti nel mio cuore, ma questo è il terzo mese che ci provo e non succede nulla. Forse più semplicemente non sono questi pensieri che non mi fanno concepire, ma magari anche solo l'età. Me ne andrei, da questa realtà senza la motivazione forte come quella di essere mamma, perchè qui non c'è nulla che mi appaga e mi faccia sentire realizzata . Credo che le motivazioni dentro di noi, siano un insieme di sogni che vorremo realizzare, di speranze, di visioni di come vorremo la nostra vita, il nostro presente o futuro. Io qui, in questa vita di eterna moglie/fidanzata, eterna impiegata, in attesa del sabato per la spesa, o l'uscita con le amiche, non ci sto, l'idea mi fa stare davvero male per lo meno senza una motivazione concreta come quella di creare un quotidiano per una vita che nasce ora. Fino a maggio dell'anno scorso, la vita con il mio precedente fidanzato era piena di viaggi, ho girato non dico il mondo ma quasi, ma alla fine ho sentito che qualcosa mancava, che dopo 6 anni non ero più la persona che voleva girare il mondo, che era ingiusto continuare a tenere legata una persona per cui non provavo più nulla. Mentre scrivo e contemporaneamente leggo le vostre parole, mi rendo conto che una delle mie più grandi paure è quella di annoiarmi. Ho avuto un'adolescenza e una gioventù piena di sogni che allora non ho potuto realizzare per le ansie dei miei genitori. Non appena ho acquisito sicurezza in me stessa, ho realizzato tutti quei sogni e mi sono dovuta confrontare con la "noia della routine" in forma diversa. Forse è un discorso che si ripete, alcune situazioni mi annoiano terribilmente e mi fanno stare male, e forse purtroppo per me ho sempre potuto realizzare tutto quello che ho sempre desiderato nella vita.... potrà essere "adolescenziale" non accettare la vita com'è con anche quella parte di noia, ma se non devo rendere conto ad un mio bambino, qui non mi lega nulla, se non il dolore di lasciare un uomo che amo ma che so che domani non amerò più, perchè mi conosco, perchè una relazione a due è fatta di egoismi e di ripetitività. Mi rendo conto che se vi scrivo, e per questo urlo disperato che sento nel mio cuore... come lasciare il mio amore perchè senza un bambino nostro, ho bisogno di cambiare la mia vita totalmente... Il mio ginecologo mi ha detto che mi restano pochi mesi per entrare nel protocollo dell'infertilità, a maggio farò 45 anni. Mi ha prescritto l'esame per valutare la riserva ovarica (così mi metto l'anima in pace, dice lui...). Non ho un compagno a cui posso proporre tecniche di concepimento o adozione, purtroppo non ha una mentalità così aperta da quel punto di vista.
Scusatemi se mi sono dilungata, e vi ringrazio di cuore per le vostre parole nella speranza di averne altre, per sconfiggere questo mosaico di dubbi e tristezze.
grazie
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Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8 14
Gentilissima,

Faccia tranquillamente l'esame per valutare la riserva ovarica....
e se fosse un problema del suo compagno?
ha fatto anche lui degli esami di approfondimento? (pochi spermatozoi, o troppo lenti, ecc).

Ci faccia sapere !!