Psicologia

Sono una ragazza di 20 anni e le espongo il mio problema. Quando sono con un conoscente ed esco sono diversa da quando esco da sola, è come se mi sentissi indifesa, aperta ai pericoli mentre se sono con qualcuno mi sento al sicuro, protetta e aperta al dialogo. A differenza quando cammino da sola mi sento insicura e tendo a camminare con lo sguardo rivolto verso il basso e in mezzo alla gente mi sento un disastro totale. Come posso risolvere questo problema che mi condiziona l'autonomia a livello psicofisico? Grazie.
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Dr. Claudia Ravaldi Psichiatra, Psicoterapeuta 34 3
Ciao,
il disagio che tu descrivi brevemente, non permette di ipotizzare un disturbo specifico, anche se sarebbe piuttosto importante avere un colloquio esauriente con uno specialista per capire la natura di questo problema, e la tipologia sintomatologica.
Esistono infatti più disturbi di origine ansiosa, che si esprimono in questo modo, e spesso il disagio che descrivi può essere dovuto anche a particolari tratti di personalità che possono condizionare la socializzazione come tu scrivi.
Sarebbe quindi opportuno rivolgersi ad un terapeuta per avere un quadro diagnostico, e da lì, decidere quale è il percorso migliore per te.
Da quello che dici, essendo che insieme ad un "accompagnatore" questi disturbi non si presentano, potrebbe trattarsi di un disturbo su base ansiosa, che una buona psicoterapia potrebbe risolvere.
MOlti auguri

Claudia Ravaldi
www.psico-terapia.it
www.ciaolapo.it
www.matermundi.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente
Al parere espressole dalla D.ssa Ravaldi, con il quale concordo, vorrei aggiungere che la psicoterapia è in grado di fornire aiuto non solo per lo sblocco dei problemi psicologici, ma anche per insegnare tecniche e abilità sociali, nel suo caso, per imparare a interagire e a comunicare con le altre persone.

Molti percorsi psicoterapeutici che vanno a buon fine attraversano infatti una fase iniziale nella quale il terapeuta effettua delle manovre volte a rompere il blocco che impedisce alla persona di vivere una vita più completa e soddisfacente. Successivamente, l'attenzione è rivolta a costruire oppure ricostruire le abilità necessarie al consolidamento dei risultati ottenuti. Questa seconda fase serve, oltre che a evitare ricadute, a far sì che la persona impari a diventare più autosufficiente e a contare maggiormente su se stessa.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Grazie per i consigli. In merito volevo chiedervi se è più opportuno che io mi rechi da uno psichiatra o da uno psicoterapeuta? Grazie.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

in genere uno psichiatra puo' essere anche psicoterapeuta per sua scelta personale.
Sarebbe opportuna una visita psichiatrica in modo da poter essere prospettate le diverse strategie terapeutiche per il suo problema.

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