Attacchi di claustrofobia

buongiorno. necessito di un suo gentile parere in quanto mio padre, di 77 anni ma con una buona salute ed un fisico da sportivo ( ex nuotatore, podista, clclista ecc....) si è trovato in una situazione per lui devastante in quanto, a seguito di una lacerazione della cuffia dei rotatori della spalla sx ha iniziato uno strano iter degenerativo che le vado ad illustrare.
inizialmente, visto che l'intervento venne sconsigliato ci si limitò ad esercizi che da solo faceva più volte al giorno(su indicazione dell'ortopedico)poi venne provato un medicamento esterno che gli diede una forma di allergia con malessere generale ( premetto che non aveva mai preso farmaci)infine,recatosi da un nuovo ortopedico in quanto da mesi ormai la situazione era stagnante ed un nuovo parere ci avrebbe rassicurati, gli venne richiesta un RM.
Rm da farsi anche alla zona lombare in quanto nel frattempo, date le posture errate sia diurne che notturne, si era aggravata la situazione di una gamba che lo rendeva a tratti claudicante.
insomma in tutto questo percorso, considerata la fatica a guidare , l'impossibilità di remare ( egli è amante del lago)e la caduta di ruolo in quanto andava dipendendo da me in molti aspetti in cui egli era il forte della situazione,è stato via via preso da un senso di claustrofobia che è diventato insopportabile dopo la prima Rm cui non ha assolutamente voluto far seguire la seconda.
dice che credeva di non uscire vivo dal cilindro sentendosi scoppiare il cuore, con il rumore insopportabile che vibrava dentro e gli schiacciava il cuore.
ora è un'anima in pena, vuole uscire in continuazione e non riesce a stare tra la gente, dice di sentire a momenti un bruciore al cuore ed è veramente stravolto, stanco in quanto non dorme nemmeno....sta prendendo dei sedativi per la notte ma io temo che cada in una spirale di dipendenza e che peggiori il tutto.
che mi consiglia di fare? Risiediamo tra Bergamo e Brescia....
grazie per l'attenzione ed il tempo dedicatomi.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
senza dubbio le limitazioni fisiche attuali di suo padre hanno determinato tutta una serie di conseguenze psicologiche significative. Vista l'età del papà bisognerebbe (qualora mancasse) effettuare un approfondimento neuropsicologico atto a valutare la componente cognitiva (es problemi di memoria, attenzione, linguaggio, pensiero, ecc) del quadro in esame.
Io sono di Brescia, se mi contatta spiegandomi meglio la situazione vediamo se è possibile trovare una soluzione per il padre. Mi trova al n° 338/8334730, oppure via mail a dbulla@libero.it

Cordialmente

Daniel Bulla

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

la situazione da Lei descritta in merito alla claustrofobia durante e dopo la Rm e' una condizione che colpisce la maggior parte dei pazienti sottoposti a tale esame. Di solito per evitare cio' puo' essere fatta la somministrazione di un blando ansiolitico nei momenti precedenti la stessa.
E' il caso che faccia seguire seriamente suo padre da uno psichiatra che possa valutare le problematiche cognitive proprie dell'eta'.
Puo' rivolgersi inizialmente ai neurologi della sua zona appartenenti al Servizio Pubblico (per alcune diagnosi sono indispensabili)
La saluto cordialmente

Dr. F.S. Ruggiero

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