Ansia? psicosi?

Sono un uomo di 45 anni senza problemi lavorativi, economici etc...
Sono sempre stato (dicono) un pochettino fobico (di quelli che leggono bugiardini, studiano i sintomi etc..). Sono un informatico e , per questo, mi scontro con la medicina in cui 1+1 non fà sempre 2.
Persi mio padre all'età di 12 anni e mia madre nel 1996. Sono sposato e padre di 2 bimbetti (6 e 4 anni)
La mia vita è trascorsa sempre in modo sereno fino a luglio 2004.
Improvvisamente mi sono sentito "strano" come se fossi distaccato dal mondo esterno, astimolato (sensazione che ricordo di avere vissuto per un paio di anni tra i 12 ed i 14 anni di età).
Caratterialmente non gli ho dato peso ed i disturbi sono scomparsi da soli (non ho mai fatto uso di ansiolitici/psicofarmaci etc) sino ad ottobre quando sono ricomparsi in forma aggravata. Avevo difficoltà di concentrazione anche nel vedere un banale TG, non "capivo" ciò che leggevo nel senso che (salvo che si trattasse di roba medica) non mi concentravo sulla lettura ma percorrevo la frase grammaticalmente.
A novembre mi sono recato per la 1ª volta da uno psichiatra-psicoterapeuta tramite un mio amico. Mi è stato fatto il test di Rorschack (?) e svariati tests psicologici da cui è emerso che sono un paziente sano salvo una "lieve" tendenza ossessiva.
Mi venne consigliato il Fevarin in dose 50mg/die per un paio di mesi.
Ovviamente io mi sono documentato e, appreso che si trattava di uno psicofarmaco, non l'ho assunto.
Mi sono "trascinato" sino a gennaio 2005 quando mi sono rivolto ad una 2ª psichiatra, la quale affermò che , i miei , erano tutti stati di ansia "curabilissimi" con semplice Lorans.
Sono andato avanti sino ad aprile assumendo Lorans da 3x5 gocce / die sino a 3x20 gocce/die.
Sicuramente il dosaggio di 3x20 mi "tranquillizzava" ma mi "intontiva" !.
Chiesi allora alla psichiatra se non si poteva dirottare su qualche farmaco risolutivo e se non era il caso di assumere quel famoso Fevarin.
Il medico mi disse che se volevo proprio provare qualcosa potevo iniziare con lo Seroxat.
Ho preso lo seroxat per 1 settimana (20mg/die) ma mi venivano tremori, aumentava l'ansia e , soprattutto, subentrò uno strano (E STUPIDO) corto circuito cerebrale in cui facevo attenzione ai costrutti grammaticali quando parlavo e quando ascoltavo (ad esempio se l'uso della letttera "H" era corretto o meno. Ripeto un pensiero stupidissimo. Potrei paragonare la situazione a quella in cui ci si trova quando si parla/scrive/legge una lingua straniera.
Arriviamo così a giugno.
Francamente la situazione "rapporto" con qs. psichiatra si deteriorò perchè (caratterialmente sono fatto così) non tolleravo lo stillicidio anche ecnomico di visite da 10 minuti (50 € !!) in cui mi veniva solo "ritarata" la dose di Lorans.
Alla metà di giugno qs. medico mi disse che, per togliere qs. residui di ansia (la fobia della H) occorreva ancora assumere per 20gg del Melleril.
Peccato che avevo appena letto che tale farmaco doveva essere tolto dal commercio.
Contattai il medico che si scusò e mi disse di sostituirlo con 20 gg di Levopraid 25mg / die.
Da lì la decisione di "chiudere" con qs. medico reo (secondo me) di avermi salassato per 6 mesi imbottendomi solo di Lorans e din non essere molto "affidabile" e "aggiornato" farmacologicamente.
Così mi sono deciso a provare il famoso Fevarin
L'ho assunto per 4 settimane ma non c'è stato alcun miglioramento e la fobia ( o che altro è) della grammatica si è acuita. Negli ultimi giorni di assunzione Fevarin facevo anche fatica a parlare (immaginate lo sforzo visto che tratto con clienti 8 ore al giorno).
Così ho interpellato il 1° medico (novembe 2004) esponendogli la situazione e mi ha detto di sospendere subito il fevarin.

Adesso mi trovo in una situazione tendente al disperato-confuso perchè:

-> Non stò assumendo più nulla
-> Ho dei dubbi su quale via intraprendere
-> Mi chiedo se ne uscirò mai e perchè a 44-45 anni

Dormo bene e mangio bene, gli esami sangue/tiroide sono ok


Io debbo crescere 2 bimbetti, provvedere alla famiglia e loro meritano un padre sorridente e "trascinatore" come sono sempre stato per 43 anni della mia vita.

Inoltre non so dove ed a chi rivolgermi e , soprattutto, non sò se tornerò quello di prima o è una pia illusione.
C'è chi mi dice di sì e di stare tranquillo perchè sono fuori dalla cosiddetta gaussiana delle età di insorgenza di schizofrenie, psicosi etc.

Ma la gaussiana è una statistica ed ho molta paura...

Non stò cercando cure gratuite via web, nè un medico che mi dica quello che voglio.
Voglio guarire ma temo di finire a fare la cavia di medici senza scrupoli che mirano solo al denaro.

Cordiali saluti e grazie anticipatamente a chiunque mi risponda

Dott. Carlo G.
[#1]
Dr. Gaspare Palmieri Psichiatra, Psicoterapeuta 40
gentile utente,
ho anch'io l'impressione che si tratti di un disturbo d'ansia curabile. tali disturbi possono migliorare con la terapia farmacologica, con la psicoterapia (nessuno glie l'ha consigliata?) o entrambe.
per quanto riguarda la terapia farmacologica i farmaci tipo fevarin vanno bene, ma devono essere assunti per periodi più lunghi per valutarne l'effetto ( a meno che non diano effetti collaterali insostenibili, e in ogni caso andrebbero associati per i primi tempi a un ansiolitico perchè possono dare effetti d'ansia).
In ogni caso penso sia utile seguire la terapia farmacologica con un medico di cui si fida, non uno di cui ha l'impressione che "la sprema" e questo può richiedere anche mesi prima di trovare la terapia adeguata.
Considererei inoltre l'ipotesi di rivolgersi anche a uno psicoterapeuta, visto che mi sembra una persona con buone capacità introspettive e potrebbe beneficiare di una psicoterapia.
Cordiali saluti
Dr. Gaspare Palmieri

Gaspare Palmieri

[#2]
Attivo dal 2005 al 2011
Psichiatra
Gentile paziente,
sono d'accordo con il collega che mi ha preceduto.
Devo dirle che Lei ha sospeso il farmaco (Fevarin) proprio quando stava per cominciare a funzionare. E' infatti mia abitudine sottolineare sempre che questi tipi di farmaci hanno un periodo di latenza che in generale varia da 3 settimane ai 30 giorni; pertanto è come se Lei non avesse mai praticato la terapia con Fevarin. Ed è anche giusto associare, soprattutto all'inizio, un farmaco ansiolitico.
Per ultimo, ma non per importanza, abbia maggior fiducia nella psichiatria: certo, il Fevarin è uno psicofarmaco, e cos'altro poteva essere se Lei in quel momento aveva bisogno dello psichiatra? Per altre branche della medicina non esiste questo tipo di pregiudizio.
Mi scusi, ma credo sia sempre doveroso ricordare questo, affinchè non siano mai sottovalutate certe situazioni patologiche.
Cordialità
Dott. Valerio Giannattasio
[#3]
Attivo dal 2002 al 2020
Psichiatra, Psicoterapeuta
Caro amico

Sicuro di non stare cadendo dalla padella nella brace?
Così come lei l'ha raccontata sembra un banale disturbo d'ansia, esacerbato da una certa tendenza all'ossessività che, come lei dice, fa parte del suo carattere.
Disturbo d'ansia causato da cosa?
Getto là: periodo intenso di lavoro? Problemi in famiglia? Una promozione? la perdita di un lavoro? Un cambiamento improvviso nella sua vita?... Potrei andare avanti all'infinito, ma è molto probabile che sia successo qualcosa, o più di una cosa, che l'ha stressata e l'ha portata ad avere quei banali disturbi che lei descrive, e che si sarebbero potuti affrontare subito in un modo semplicissimo: una bella vacanza lontano dagli stress, un cambiamento d'aria (come si diceva una volta) un tornare ad occuparsi per un poco di se stesso.
Ma viviamo in un contesto sociale per cui riposare crea onta e disonore ( :-) ), per cui dubito fortemente che lei lo abbia fatto, se pure, occupato dai bisogni delle sue macchine, si è mai reso conto di doversi ora prendersi cura di se stesso. E, così facendo, si è ficcato in un tunnel di psichiatri, Fevarin, Lorans ed altre porcherie (Tra parentesi non capisco perchè ha dapprima rifiutato il Fevarin per rifugiarsi invece nel Lorans ben più apportatore di dipendenza) dal quale, sempre per la sua famosa ossessività e coazione a ripetere, fatica a liberarsi condannandosi a cure sempre piò complicate, macchinose, inutili e costose.
Mi ascolti, lasci perdere.
Si metta in primo luogo in ferie per almeno un mese, quanto più possibile lontano da casa e dai pensieri, andando magari sotto una tenda in un bel camping a contatto con la natura (eviti, se le è possibile, alberghi e roba alla moda; se non è contrario ai suoi principi, un camping naturista sarebbe la cosa migliore).
Prima di partire vada da un erborista e si faccia dare un pò di tisane per stare tranquillo e per dormire e le assuma per un pò di giorni quando E SE ne sente la necessità.
Se al ritorno non starà bene si rivolga pure ad uno psicoterapeuta, ma sono convinto che, se seguirà la mia terapia, non ne avrà bisogno.

La saluto con viva cordialità

Dr Santo Cerfeda
[#4]
Dr.ssa Annabella Di Giorgio Psichiatra, Psicoterapeuta 7
Caro Carlo,

è evidente dalla sua descrizione che lei è affetto da un disturbo d'ansia, sicuramente CURABILE...
Non abbia timore! E' necessario però che lei si "affidi" ad uno specialista senza avere la pretesa di gestire da sè la terapia.
Una psichiatra di Torino che stimo è la Dott.ssa Roberta Rasetti che lavora presso l'ospedale "Le Molinette", può rivolgersi a lei.
Ad ogni modo il trattamento antidepressivo è l'opzione farmacologica adeguata per il suo problema. Tenga presente che i primi miglioramenti si hanno dopo 4-6 settimane di trattamento continuato. L'associazione di un ansiolitico nelle prime settimane di terapia può essere di ausilio nel diminuire gli effetti indesiderati che si presentano nelle fasi iniziali di assunzione di alcuni antidepressivi. Valuti infine l'opzione del trattamento combinato farmacologico- psicoterapico. La psicoterapia potrebbe esserle di grande beneficio.
In bocca al lupo!

Dr.ssa Annabella Di Giorgio

[#5]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

tutta la situazione descritta appartiene ai comuni disturbi d'ansia, concordando con quanto affermato dai precedenti colleghi, mi sento in dovere comunque di consigliare dei farmaci antidepressivi di nuova generazione, essendo piuttosto giovane ritengo sorpassati sia il Fevarin che il Lorans che il resto, oppure un SNRI, la cui efficacia e' ampiamente dimostrata in letteratura e anche nella mia pratica clinica.
Sarebbe il caso che pero' si rivolga da uno psichiatra/psicoterapeuta, possibilmente cognitivo-comportamentale, che, oltre a consentirle incontri piu' lunghi di 10 minuti, le consentirebbe inoltre di esplicitare ampiamente tutti i fenomeni che descrive con molta precisione.
Il trattamento psicoterapeutico di tipo cognitivo-comportamentale può essere maggiormente di ausilio a tale condizione.
Inoltre, il trattamento farmacologico deve essere protratto per un periodo piu' o meno lungo (dai 6 mesi a 2 anni, senza recidive) pertanto mi permetto di consigliarle di affidarsi ad uno psichiatra senza provare a variare dosaggi o farmaci a suo piacimento.
La saluto cordialmente
Dr. Francesco Saverio Ruggiero

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[#6]
dopo
Utente
Utente
Egregi dottori, innanzitutto vi ringrazio per le cortesi risposte.
Ho smesso (come detto) sia fevarin che Lorans intorno al 25-07. Ho attraversato un periodo (circa 10gg) con tremori fini agli arti superiori che ora sono scomparsi ma è subentrato un sonno agitato, una certa difficoltà di linguaggio (nel senso che parlo mal volentieri) ed una sorta di ansia di stare in pubblico (insicurezza, voglia di stare in casa..)
Mi chiedo se possa rientrare il tutto in una sorta di effetto rebound o meno.
Ringrazio il dr. Cerfeda per aver "centrato" il vero problema psicologico-caratteriale.
Solo non ho la possibilità materiale di "staccare" la spina e, francamente, temo di cronicizzare/peggiorare la situazione.
Il dubbio che mi assilla è se lottare da solo, pazientare o ripiegare sui farmaci che non avevo MAI preso per 44 anni e che ora, finalmente, non prendo più.
Sicuramente alberga in me anche una paura di impazzire, di degenerare con il tempo....
Oltretutto il destino mi ha fatto incontrare un 50-nne che fà discorsi strampalati e che si dice sia diventato così dopo 47-48 anni di vita sana !!
Probabilmente non è il mio caso (almeno spero) ma vale il fatto che vorrei tornare quello che ero 1 anno fà e, credetemi, è molto triste per un padre non godere della gioia dei figli.
Non mi manca la volontà di lottare, sò bene che 1 mese di relax mi gioverebbe ma la vita ed i doveri famigliari e lavorativi non me lo permettono...
Grazie per eventuali risposte/repliche
[#7]
Attivo dal 2005 al 2011
Psichiatra
Carissimo Signore,
alla fine del Suo intervento ha detto una cosa molto saggia. Lei ha assolutamente bisogno di ritrovare il Suo benessere psico-fisico all'interno della Sua vita reale, quella di tutti i giorni e non in un mondo fantastico che non Le appartiene e che probabilmente non appartiene ad alcuno di noi. Le consiglio di ascoltare tutto e non solo ciò che a Lei "piace" ascoltare. Consideri che finora Lei non ha mai intrapreso una idonea terapia farmacologica e psicoterapeutica.
Pertanto il mio consiglio è quello di farsi aiutare, ma anche quello di affidarsi completamente al Suo terapeuta (ne scelga uno in modo definitivo).
Cordiali saluti.
Dr. Valerio Giannattasio
[#8]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

per quanto può essere non sopportabile assumere dei farmaci, lei ha comunque due sole possibilità, o resta a riposo per un po' di tempo oppure deve iniziare seriamente una terapia farmacologica e psicoterapeutica.
La possibilità che il riposo possa farle bene e ridurle i sintomi è fondata ma non sicura,per questo motivo è meglio che si rivolga ad un vero professionista del settore che può riportarla alla condizione precedente.
Dopo un trattamento di qualche tempo con dei farmaci, stia sicuro che, se tutti i sintomi scompaiono facilmente, potrà ritornare alla sua vita passata.
Il passo fondamentale è l'affidarsi ad uno specialista che sia in grado di aiutarla.
Nel frattempo la saluto cordialmente

F.S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it
[#9]
dopo
Utente
Utente
Sono (finalmente) stato visitato da una psichiatra (consigliata da Annabella di giorgio).
Sembra che il mio NON sia un problema psicotico ma tipicamente ansioso.
Mi è stata fatta una prescrizione di Citalopram 20mg/die (iniziando con 10/die per 7gg).
Terapia da proseguire per almeno 6 mesi.
Non mi è stato detto di associare ansiolitico alcuno.
Mi chiedo:
Dato che, ultimamente, sono subentrate sempre più fobie di tipo grammaticale, difficoltà di concentrazione etc (non rilevate dagli altri) e dato che (dal bugiardino) sembra che si tratti di un farmaco squisitamente per la depressione maggiore contuìinua ad albergare il dubbio che si stia radicando uno stato ossessivo. non risolvibile con qs. farmaco.
Beninteso, proseguo la cura ma mi farebbe piacere risentire il vs. parere...
Mi rimane sempre la solita serie di "riserve":
Perchè a 45 anni ?
Si raggiunge una "vera" guarigione ?
Entro in un circolo vizioso di farmaci ?
Stò anche cercando (rif Cerfeda) di rimodellare la mia vita anche se le attività quotidiane mi pesano e mi sento strano...
(Non ho alcun pensiero suicida ! ma insicurezza, demoralizzazione)
E' un periodo in cui mi lascio vivere
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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