Attacchi isterichi

buongiorno, ho un figlio di 3 anni e mezzo tendenzialmente di carattere molto tranquillo ed obbediente. Siamo in attesa della sorellina che arriverà tra circa due mesi, e sembrerebbe contento dell'evento, le parla dalla pancia si sente importante per il ruolo di fratello maggiore e non sembra accusare fastidi o altro.Purtroppo con i coetanei tende a subire e fa fatica a socializzare, anche le maestre han capito che ha bisogno dei suoi tempi per ogni cosa e tende ad isolarsi. Il mio problema è che nelle ultime due settimane si sono verificati 4 casi di crisi isteriche, con grida, pianti, pipì addosso, batte i piedi e ha scatti di ira, il tutto partito da un semplice capriccio che può essere "non voglio che ti alzi devi stare qui" oppure "non voglio andare in un posto" e poi perchè non se ne vuole andare...questi capricci li ha sempre fatti ma mai con queste reazioni che di preoccupante hanno il fatto che scappa terrorizzato da noi, come se volessimo picchiarlo o fargli chissa che cosa, e premetto che a parte qualche rara sculacciata non abbiamo mai usato violenza, adottiamo i castighi, gli diciamo che quando si sarà calmato potremmo parlare, cerchiamo sempre di parlare con lui e di spiegare dove sbaglia, oltre a premiarlo quando fa bene. Mi da a pensare che sia terrorizzato e che staimo sbagliando qualcosa, causando altre insicurezze. Addirittura ieri siamo andati alla festa di compleanno di un suo compagno (per la 1° volta) ed a parte una partita a booling con i suoi amici e la mamma in cui sembrerebbe essersi divertito (probabilmente per la novità), non si è staccato da me tutto il tempo, neache si è voluto sedere con gli altri per la torta perchè io non potevo andare con lui. Non so come è meglio affrontare questa situazione, vorrei aiutarlo a superare questa sua difficoltà, e capire a cosa sono dovute queste crisi che ha con terrore.E' molto legato a me ma se dovo lasciarlo a qualcuno o dalla nonna a dormire non ci sono problemi.Grazie
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Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 173 4 17
Gentile Signora,

è possibile che il bambino provi sentimenti ambivalenti nei riguardi del fratellino che nascerà fra due mesi.
Per quanto si dica contento non è detto che lo sia, o che lo sia del tutto, perchè ovviamente dovrà dividere la sua attenzione con un nuovo piccolo membro della famiglia che richiederà molte cure, come tutti i neonati.

Ultimamente siete stati assieme meno di prima?
Lei si sente più stanca per via della gravidanza e lo segue meno o in modo diverso?

Dr. Stefano Pozzi, psicologo psicoterapeuta
Riceve a Milano e Mariano Comense
s.pozzi@psychology.it - 340.2665359

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dopo
Utente
Utente
Penso che ultimamente, essendo oltretutto a casa, gli stia dando ancora piu' attenzioni del solito.Una motivazione che io e mio marito pensiamo possa essere la causa di questi attacchi è che per l'età che ha gli stiamo dando troppo regole in ogni cosa, lasciandogli poco spazio per poter fare ciò che vuole anche se sta facendo qualcosa di sbagliato (forse dovrebbe poter essere piu' trasgressivo senza avere troppi timori) , il che lo porta a sentirsi insicuro, a non voler mai fare qualcosa di nuovo se non lo ha sperimentato prima lui da solo, e questi attacchi incontrollati, pur sapendo che potrebbe incorrere in un castigo, non riesce a fermarli perchè sono una ribellione a tutte le regole a cui è sottoposto. Tutti ci dicono che è un bambino diligente molto educato, che ascolta e fa pochi capricci, che non han mai visto un bambino così..noi pensavamo di far cosa giusta perchè sta crescendo su un'educazione fatta di parole e spiegazioni, ma probabilmente essendo già di carattere insicuro (come la mamma) per non deluderci fa tutto come deve esser fatto, rispettando le regole, si ogni tanto qualche capriccio, ma si riesce subito a farglielo passare spiegandoglielo. Lei che ne pensa? Il lasciargli fare quello che vuole, chiaramente nei limiti, potrebbe essere d'aiuto? (es se gioca con un bambino e vediamo che ruba di mano il gioco gli spieghiamo che non si fa perchè si gioca un pò per uno, e che quando il bimbo ha finito tocca a lui, poi però succede che gli altri genitori non dicono nulla al loro che continua ad usarlo, il chè non va bene e mi porta a pensare, che vista la società in cui viviamo, dobbiamo rivedere il nostro metodo educativo, ad es in un caso come quello sopra non dobbiamo intervenire se mio figlio gli prende il gioco di mano e dobbiamo far valere la legge del piu' forte.Attendo con ansia il suo parere. Grazie
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Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 173 4 17
Fra impartirgli un'educazione ferrea e lasciare che prevalga la lgge del più forte ci sono tante vie di mezzo.

Va bene spiegargli le cose e dargli delle regole, ma a 3 anni non ha la stessa capacità di comprensione che potrà avere per esempio a 6.
E' preferibile che a quest'età le regole siano poche e chiare, e che certe volte a spiegazioni lunghe e complesse sia sostituita una punizione semplice ma efficace come ad es. farlo sedere su una seggiolina nell'angolo in castigo per qualche minuto.

Forse vi sembra che sia già insicuro perchè riceve troppe indicazioni e non è in grado di elaborarle e metabolizzarle, e anche perchè non diventi davvero un bambino e poi un ragazzo e un uomo insicuro bisogna che le richieste che gli ponete non siano eccessive per la sua età.