Come migliorare la propria vita?

Buonasera a tutti. Sono una ragazzi di circa vent'anni (o poco più) e sono davanti ad un tunnel da cui spero di uscir presto.
Non ho mai chiesto alcun consulto psicologico (nè di presenza nè tantomeno sul web) perché ho sempre avuto un pò di timore della categoria suddetta.
Però, vedendo alcuni consulti qui, mi sono ricreduta ed ho potuto pensare che almeno era solo un mio pregiudizio, magari di esperienze passate che mi hanno raccontato in precedenza.
Sono oggettiva. La mia vita è colma di strane e traumatiche esperienze, alcune molto pesanti, che non voglio neanche ricordare. Legati alla mia famiglia ,ma anche no, in quanto alcune volte purtroppo sono stata artefice io stessa delle mie rovine. Ultimamente ho avuto una brutta delusione d'amore, che in confronto ai problemi che ho avuto si va a collocare fra le esperienze meno pesanti sicuramente, che però ha inciso sul mio stato, facendomi credere di non essere abbastanza apprezzabile da essere amata, o peggio, di avere dei difetti che sono delle ripercussioni di alcuni miei vissuti. Non parlo di chissà che, magari a volte basta uno sguardo per capire se c'è qualcosa che non va. Purtroppo tendo a nascondere il mio passato, e sempre più vorrei costruirci sopra palazzi (con fondamenta però) per poter far del mio meglio nel mio vivere armandomi di ottimismo col sorriso in bocca. Mi rendo conto di essere molto generica, però non credo possa essere determinante spiegare con una perspicua descrizione romanzesca quali sono stati i miei problemi. Voglio solo pensare a quello che posso fare della mia vita, adesso, e non pensare al giudizio degli altri, e soprattutto, vorrei essere abbastanza forte cosi che un giorno a seguito di un amore non sbocciato (o almeno non corrisposto) potrò non pensare più ai miei problemi, o a come essi possono continuare a limitarmi. Spero che un giorno conoscerò qualcuno in grado di amarmi davvero, perché è quello di cui ho maggiormente bisogno. Vi chiedo come potrei superare questa crisi che purtroppo mi ha messo fin troppo in discussione, rendendomi molto insicura di me stessa. Ringrazio tutti gli specialisti che interverranno.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

una possibilità per superare questa crisi potrebbe essere quella di capire con l'aiuto di uno psicologo di persona COME fare per superarla.
In altri termini mi sembra che ci sia in Lei il forte timore del rifiuto, dell'abbandono ("..facendomi credere di non essere abbastanza apprezzabile da essere amata, o peggio, di avere dei difetti che sono delle ripercussioni di alcuni miei vissuti...").
Questo potrebbe dare indicazioni sul Suo modo di funzionare e di leggere il mondo, quindi basta un evento in sè banale e senza un apparente significato per attivare in Lei tali sentimenti.

Dal punto di vista della terapia cognitivo-comportamentale, si vanno a ricercare questi schemi che sono disfunzionali e automatici, per modificarli con altri più funzionali.

A cosa si devono le perplessità sugli psicologi? Come immagina un colloquio psicologico?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio per aver letto.
Non ho mai pensato che andare da uno psicologo potesse aiutarmi, perché ho paura in parte degli schemi che possono farsi gli psicologi.
Mi spiego meglio, e sia ben chiaro che non voglio dire che sia una categoria non utile per la risoluzione di certe problematiche, no, ho paura di non incontrare una persona preparata, e non voglio ritrovarmi addosso con altri problemi che qualcun altro mi ha innestato.
Non ho mai conosciuto un bravo psicologo, sarà per questo.
Ora che me ne sto ricordando, ricordo che al liceo qualcuno mi portò dalla psicologa che era a scuola, e non mi fece già da prima buona impressione. Dopo scoprii che si permetteva di sbandierare ai quattro venti tutte le storie raccontate dagli studenti.
In generale, sono una persona molto riservata, e non mi fido facilmente degli altri.

Lo so, non dovrei pensare che siano tutti così, però questo deve aver inciso in qualche maniera...
La mia è solo paura, tutto qua.

Quello che dice lei potrebbe essere vero. intende dire che questo mio modo di pensare distorce la mia maniera di vedere le cose?
[#3]
dopo
Utente
Utente
Il primo ragazzo con cui ebbi una storia importante (o duratura) fu durante l'adolescenza.
Sono stata insieme a questa persona per più di due anni, durante i quali condividemmo molte cose in una relazione molto intensa.

Dopo lui non si fece più vivo. Dopo anni di relazione, non si fece più sentire, completamente.
Non ricordo bene quale fu la causa, però qualunque sia stata non giustifica il fatto che era diventato muto quando lo sentivo, e non aveva nulla da dirmi. Di sicuro lui non doveva essere proprio dritto e la cosa mi traumatizzò molto, perché non sapevo chi avevo conosciuto in quegli anni, dopo tanta fiducia che avevo in lui (prima di tutto come amico..)
Dopo anni si scuso (per quello che ha potuto almeno.. ) dicendomi che soffriva di bipolarismo, e che durante la nostra relazione la cosa era degenerata.

Come se avesse senso tutto cio. Boh, non so che altro pensare della cosa. Magari può essere rintracciabile in questo la paura dell'abbandono..?
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