Disturbo ossessivo compulsivo legato al non vivere il presente

Gentili Dottori,
molte volte anche se dipende dai giorni, mi capita, anche più volte al giorno, di dover controllare che sia tutto in ordine. Faccio il giro di tutte le stanze in casa (ho un piccolo appartamento quindi la cosa si risolve in 10 minuti, ma se avessi una casa molto più grande e il piglio che mi prende sarebbe stancante anche mentalmente, ma lo è già un po' adesso) e controllo che non ci sia niente fuoriposto o, in particolare, che non ci sia nulla di mio fuoriposto perché se così fosse dovrei prenderlo e toglierlo. Voglio sempre che tutto sia in ordine, sistemato e preciso. Non riesco a bloccare questa cosa. A volte quando sto andando ad aprire la porta di una stanza, provo a bloccarmi dicendomi "non c'è nulla in disordine, è tutto apposto, fermati" ma poi qualcosa di più forte di me mi porta a dover comunque controllare perché sento che c'è qualcosa di mio che devo mettere in ordine e non posso lasciare in sospeso. Questa cosa mi capita anche quando dopo aver fatto una ricerca in internet o su un social, sento il bisogno di dover cancellare la cronologia di ricerca perché tutto deve essere in ordine, perfetto. Se per esempio una sera sono stanca e mi dico "lascia perdere, sei stanca, non hai hai fatto o cercato nulla di male" mi alzo lo stesso e vado al computer per cancellare la cronologia, a volte è sfibrante. Questo stesso comportamento lo ho quando penso. Rimugino su una cosa tanto da stancarmi mentalmente, che sia un evento passato che analizzo per filo e per segno o un evento futuro. Tendo a volte ad immaginare, a fantasticare eventi futuri invece di viverli. A volte mi dico, "invece di fantasticare perché non vivi? Anche perché quando poi vivi un certo evento ti rendi conto che sei un'altra persona da quella che immagini nelle tue fantasticherie" e un po' la cosa si appiana, a questo proposito vorrei aggiungere che essendo timida, insicura ho evitato per tanto tempo, per anni di fare esperienze per paura. Fantasticavo e basta, quindi ho anche poca esperienza, per questo tendo a fantasticare situazioni, a immaginarmi una persona diversa, sicura di sè. Quando poi dal vivo non è così, perché sono insicura, ci resto male e mi piace rifugiarmi nelle fantasticherie, anche se ultimamente mi dà fastidio perché mi rendo conto, avendo fatto esperienze e avendole sperimentate, della diversità e utopia tra me reale e me fantastica.
Per quanto riguarda il rimuginare provo a dirmi "è andata così, basta, vivi il presente" ma a volte fatico a farlo, anche se sono fantasie che non mi permettono di vivere il presente o pensieri ossessivi, è come se mi facessero compagnia, è bello rifugiarsi, ed è un comportamento che ho da così tanto tempo che all'idea di smettere mi sentirei vuota, senza niente da fare, impaurita a vivere il presente senza essi, all'idea di smettere mi viene proprio da pensare "e adesso che faccio?".
Vi ringrazio
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazza,
controllare e ricontrollare che tutto sia in ordine e non poterne fare a meno, potrebbe essere legato ad una condizione di ansia che la spinge appunmto a comportamenti che sembrerebbero denotare una certa ossessività.

Lasci perdere le autodiagnosi come recita il titolo del suo consulto e se si sente a disagio e reputa questa condizione stancante, non scarti l'opportunità di rivolgersi a un nostro collega di persona per sentire un parere, anche presso il servizio pubblico, ad esempio presso il Consultorio Familiare ASL del suo territorio.

Se ci vuole dire di più sulla sua vita e su eventuali elementi di preoccupazione, stress o necessita di ulteriori informazioni restiamo in ascolto.

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Michele Matera Psicologo 58 2
Gentile Utente,
per quanto riguarda la sua problematica è essenziale prendere in considerazione diversi aspetti che in questa sede non troverebbero il giusto spazio.
Mi sembra di capire che questa sua condizione vada ad incidere in maniera significativa nella vita di tutti i giorni, per questo le consiglio di rivolgersi di persona ad un professionista competente.

Saluti

Dr. Michele Matera - Psicologo ad indirizzo Clinico e della Salute - Bologna - www.michelematera.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Dott.ssa Rinella: so di essere una persona ansiosa, ho fatto un corso di training autogeno per imparare a gestire l'ansia che ha dato risultati, anche se avevo deciso di intraprenderlo perché l'ansia mi aveva portarto a stare male fisicamente (palpitazioni, ecc) e volevo affrontarla. Mi ha aiutato, anche se l'ansia non è scomparsa del tutto (se sto male fisicamente, il ricordo degli episodi passati, il cuore che batteva e la paura di morire mi spaventano ancora, ma non solo in queste occasioni, a volte dipendo dagli altri quindi se litigo in maniera brusca con una persona e ho paura che non ci sia risoluzione, che possa andarsene e che potrei perderla, ho l'ansia e l'unico modo per riuscire a calmarmi è cercare quella persona, a volte anche il lacrime, e parlarle) però la situazione rispetto a prima è migliorata e riesco a gestirla molto meglio. Sono anche una ragazza molto insicura quindi potrebbe essere legato anche a questo.
Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Cara Ragazza,
alla luce di queste ulteriori informazioni, sarebbe opportuno si rivolgesse a un nostro collega per far fronte in modo efficace ai suoi disagi.

Dall'ansia, se di questo si tratta, si può uscire in tempi non necessariamenti lunghi e con trattamenti terapeutici adeguati come ad esempio quelli attivi e focalizzati, previa valutazione diretta.

Può leggere questo articolo sull'ansia
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/27-ansia.html

Se necessita di altre informazioni ci faccia sapere

Un caro saluto
[#5]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Dott.ssa, grazie per l'articolo, mi sono ritrovata in tutto ciò che era descritto (l'ansia da prestazione in situazioni nuove, perché non so come comportarmi, l'ansia del distacco perché ho paura di non farcela da sola) ma soprattutto l'ansia sociale, è quello il problema principale. La mia non è semplicemente timidezza, ho paura del giudizio altrui e tendo ad evitare situazioni per paura appunto del giudizio altrui o di risultare ai loro occhi imbranata. Partiamo dicendo che al liceo sono stata vittima di bullismo (non fisico, ma verbale, psicologico) e che molte volte in certe situazioni evito di parlare o fare determinate cose perché riprovo le stesse sensazioni che provavo al liceo (inadeguatezza) però prima provavo rassegnazione, ora tutto ciò comincia a darmi fastidio (rabbia) e voglio risolverlo.
Fino ad un anno fa non avevo una forte ansia. Mi è venuta da questa estate in poi per via di una situazione stressante riguardante la mia vita sentimentale (stavo con un ragazzo l'anno prima, ma poi mi ha lasciato e non ho affrontato bene la cosa perché mi sono denigrata, mi sono chiusa, ero arrabbiata, e di conseguenza l'allontanarmi da tutti mi ha creato questa ansia) anche se ora, come dicevo, con il training sono riuscita a ridimensionarla. Volevo affrontare questi problemi con la Dott.ssa con cui ho fatto il corso di training che vorrebbe affrontarli con l'ipnosi. Lei cosa ne pensa?
Grazie ancora
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Penso che appunto dovrebbe affronatre questi suoi sentimenti di inadeguatezza, il timore del giudizio altrui, le conseguenti difficoltà di relazione che denuncia, l'ansia che la accompagna attraverso un percorso terapeutico, previa valutazione.

Quanto al tipo di terapia, oltre all'ipnosi, se deisdera può farsi un'idea più completa leggendo questi articoli
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Cordialità