Problemi insormontabili

Buonasera
chiedo un consulto per la mia situazione.
Purtroppo, da poco è venuta a mancare mia Madre, una maledetta mattina l'ho trovata nel suo letto. Arresto cardiaco. Lei era tutto il mio mondo, non c'era cosa che non facessimo insieme, dipendevo totalmente e costantemente da Lei, eravamo una cosa sola. Inizialmente non sono riuscita nemmeno a piangere, nella mia testa era come se Lei tornasse da un momento all'altro..poi ho razionalizzato e da lì..baratro totale. Disperazione è una parola riduttiva per esprimere il dolore che mi sento venire dallo stomaco..Lei non c'è e l'ultima immagine che ho di Lei risale a quando l'ho trovata; sono pervasa dai sensi di colpa perchè penso che se succedeva di giorno avrei potuto salvarla.
Con lei sognavamo matrimonio e nipoti, adesso non voglio più nemmeno sposarmi perchè cercherei il suo sguardo, non voglio fare figli perchè non avranno la loro adorata nonna..vorrei cercare di "respirare" ma tutto mi butta giù..

Purtroppo non finisce quì..stavo valutando la convivenza col mio fidanzato prima dell'accaduto ma dovrò abbandonare l'ipotesi..mio padre ha una malattia per il quale non può essere lasciato solo e che col tempo lo farà regredire..così dovrò rimanere in casa a badare a lui. (E' una malattia ereditaria che per fortuna non ho ereditato).

Così non posso non chiedermi perchè tutto questo dolore..in 28 anni mi sembra di avere solo sofferto. A 25 ho dovuto fare un test del dna per vedere se avevo la malattia di mio padre con tutti i problemi del caso, ora ho perso Lei che era tutta la mia vita e dovrò passare il mio schifo di futuro e guardare mio padre e assisterlo mentre regredisce. Perchè? Perchè non posso essere come i miei amici coetanei che convivono o sono sposati e progettano felicemente figli?
Il mio fidanzato mi vuole bene ma non sò quanto reggerà..visto e considerato che da quando ho perso mia madre non riesco più nemmeno ad avere rapporti (2 mesi ormai).

Non sò nemmeno perchè sto scrivendo..i miei problemi non sono risolvibili..ma spero comunque in qualche parola di conforto da qualcuno "del mestiere" ..

Grazie fin d'ora a chi proverà a darmi un pò di conforto.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

a distanza di due mesi dalla perdita della mamma è normale stare male, non sarebbe fisiologico se Lei non soffrisse in questo momento.
Soltanto, vorrei capire meglio che cosa intende per rapporto di dipendenza...
"dovrò passare il mio schifo di futuro e guardare mio padre e assisterlo mentre regredisce...." Questo è solo un pensiero di questo momento triste; il tempo è in grado di guarire queste ferite.
Oltre al Suo compagno, su chi altri può contare in questo momento difficile?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Angela Sarracino Psicologo, Psicoterapeuta 178 5
Gentile ragazza,
le esprimo la mia solidarietà per la difficile situazione che sta vivendo.
Il lutto di sua madre, per come improvvisamente è avvenuto, è normale che le crei grande sconforto, ma non può abbattersi. Sua madre non vorrebbe questo da lei e per lei. La sua vita deve andare avanti; lo deve fare per lei e per sua madre. Sicuramente il tempo la aiuterà a sentire meno la sofferenza ma deve anche ritrovare le motivazioni e la voglia per continuare a vivere la sua vita.
A questa sofferenza come lei dice, si aggiunge quella nei confronti della malattia di suo padre. Si renda conto che non siamo infallibili. Ha mai pensato di farsi aiutare da una persona che possa badare a suo padre? Questo aiuto non significherebbe volergli meno bene o abbandonarlo ma voler bene anche un pò a se e non pretendere da sè l'impossibile. Tenga presente che non può buttare al vento la sua vita, neanche suo padre vorrebbe questo per lei. Provi a organizzare meglio il suo tempo, trovando lo spazio per gli altri e per se stessa.
Se poi si dovesse rendere conto che da sola non può farcela, potrebbe fare qualche colloquio psicologico, come sostegno a questo suo periodo difficile.
In bocca al lupo

Dott.ssa Angela Sarracino
Psicologa - Psicoterapeuta - Sessuologa clinica
www.sipsec.it

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazza, la comprendo e vorrei confortarla, è uno strappo terribile ed è ancora presto per essere in grado di respirare, cerchi nel cuore i momenti belli le piccole cose, le complicità, i sentimenti, , a poco a poco la Mamma diventerà una figura interna che sta con lei ogni giorno e non si sentirà più sola.. è l'elaborazione del lutto.. con la Collega Sarracino le consiglio di provare ad organizzare il tempo, stare vicina al papà va bene , ma senza castrarsi la vita, cerchi una mediazione, un aiuto e organizzi il suo tempo in modo da vivere una vita sua col suo fidanzato e i suoi progetti e si faccia aiutare.. le faccio molti auguri..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Utente
Utente
Grazie per le Vostre gentili risposte.
Nel rispondere alla D.ssa A. Pileci, quando parlo di rapporto di "dipendenza" intendo che dipendevo molto da Mamma nel senso che per ogni scelta che mi trovavo a fare avevo sempre bisogno del suo consiglio/approvazione..anche da "grande".
In questo momento oltre al mio compagno (devo esser sincera) non ho nessun altro perchè ho chiuso un pò le porte col mondo. Sò che adesso mi dirà che ho sbagliato..ma al momento non mi interessano le parole stupide degli amici che intanto hanno la loro vita felice e la famiglia intera...per quanto riguarda i parenti..loro hanno già iniziato la loro quotidianità, non li vedo spesso e quando li vedo pretendono che io stia bene. Assurdo. Sono ancora abbastanza lucida per capire che è normale che io stia così, e nessuno deve pretendere che io sorrida.
Per rispondere alla D.ssa Sarracino le confesso che è nel mio essere pretendere di "arrivare a tutto". Purtroppo ho a che fare con una malattia molto brutta..e sò che un giorno avrò bisogno di aiuto. Ma per il momento non posso lasciarlo solo..per quanto non abbia mai avuto un buon rapporto con mio padre, anzi. E questo è un enorme sacrificio.
Perchè a 28 anni dovrei stare nella mia casa da sola con mio fidanzato/marito e vivere i momenti migliori della vita e magari condividerli con mia madre. Non riesco ad accettare che il destino con me sia stato questo. Come posso non invidiare gli altri? E' vero..Mamma non vorrebbe che buttassi la mia vita..ma a pensarci..che vita mi aspetta? Devo costringere un fidanzato a vivere in casa con un suocero non autosufficiente con tutti i problemi del caso, rinunciando così alla privacy e tutto quanto.
Sognavo una vita diversa per me. E anche mia Mamma, per questo mi diceva sempre che voleva andassi a convivere per conto mio..per non farmi trascinare giù dalla malattia di mio padre..adesso capisco.
Grazie per il tempo che vorrete dedicarmi.
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Utente
Utente
E' gia finito il consulto o nessuno sà più cosa dirmi dato che questi problemi sono davvero insormontabili..??
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Ragazza,
ha perso sua madre e suo padre è affetto da una patologia degenerativa e non c'è niente che possiamo dire per cambiare questa situazione, ma Lei può chiedersi se è giusto chiedere a sé stessa di portare da sola il carico di tutto questo oppure ha il diritto di chiedere aiuto per trovare un equilibrio che le consenta di non compromettere il suo futuro.
Credo che ad esempio sia fondamentale confrontarsi con il suo compagno per individuare insieme non solo le soluzioni concrete da mettere in atto ma prima ancora, la sua disponibilità a sostenerla nei momenti di disperazione e a costruire insieme una progettualità che possa realizzarsi a partire dalle condizioni attuali.
Per quanto riguarda l'elaborazione del lutto, considerando il rapporto così intimo che aveva con sua madre e la conflittualità che invece caratterizza la relazione con suo padre forse sarebbe utile fare un colloquio con uno psicologo per valutare insieme la possibilità di avviare un percorso terapeutico.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Utente
Grazie..avevo valutato anch'io l'idea di uno psicologo..ma alla fine penso che non potrebbe risolvere i problemi..non mi riporterà mia madre e non farà guarire mio padre. A volte penso che dovrei solo arrendermi. Accettare che tanto qualcuno lassù ce l'ha con me e non c'è niente che io possa fare per trovare un equilibrio e tanto meno tornare a sorridere. Sento di aver perso. A 28 anni mi sento addosso il peso di una vita insopportabile piena di responsabilità e delusioni.E mi chiedo perchè gli altri miei coetanei sono felici e io no. Credevo di averne il diritto anch'io. O forse in questo mondo non c'è abbastanza felicità per tutti! La gente mi dice sempre che passerà e le solite cose inutili che si dicono in questi casi..e io penso solo che intanto la tragedia ha colpito me.
L'unica cosa che mi dà un pò di sollievo è il mio compagno..quando la sera arriva. Ma sò che sto sacrificando anche lui in una vita che non avrebbe voluto..mi vuole bene ma ho paura che non riuscirò a renderlo felice..perchè non lo sono io. E allora penso di essere egoista a non lasciarlo. perchè lui una vita migliore potrebbe averla.
Che casino.
Prima ero solare, piena di progetti, adesso mi guardo e non mi riconosco..dentro ho solo un masso sullo stomaco che se ne starà sempre lì a ricordarmi quanto fa male.
Se solo ci fosse Mamma..ma non c'è. Tutti continuano a dirmelo.
Scusi per lo sfogo..e mi sono pure limitata..
Ad ogni modo la ringrazio Dottoressa, è stata molto gentile.
Saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Lo Psicologo potrebbe aiutarla a comprendere che non poteva salvare sua madre e quindi che non ha alcuna colpa da espiare con la solitudine e l'isolamento.
Se fosse accaduto al suo compagno, di perdere un genitore, sono certa che Lei non avrebbe pensato che lui non ha il coraggio di lasciarla perché è egoista.
In questo momento Lei è estremamente arrabbiata con sé stessa e per questo crede di dover allontanare tutti: è la punizione che ha scelto di darsi, quindi non ha diritto nemmeno a chiedere aiuto.
Ora le dirò qualcosa che potrebbe farla arrabbiare molto, ma spero che non sia così: questo dolore così profondo che a volte la annichilisce non è fine a sé stesso, è un'opportunità per avviare un processo di cambiamento che passa attraverso la rottura di un equilibrio e mette in crisi molte delle sue convinzioni.
Se accoglierà questa sofferenza non come un dispetto della sorte ma come un'esperienza dalla quale può imparare molto su di sé, allora essa avrà un senso e le consentirà di affrontare un giorno alla volta questa immensa sfida.
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Utente
Utente
Grazie Dottoressa. Sul fatto che sono arrabbiata ha ragione, ha fatto centro. Sono arrabbiata con gli altri perchè sono felici e hanno ancora la loro Mamma, ma più di tutto con me stessa perchè non l'ho salvata, perchè mentre Lei è la al cimitero io sono ancora viva e mi sembra di non averne il diritto. Per questo sto smettendo perfino di curare la mia persona lasciandomi andare..non mi va di uscire, di vestirmi, di truccarmi, di fare niente. La mia testa mi dice che non ne ho il diritto.
Per quanto riguarda il percorso di cambiamento..le sarò sincera: meglio farne a meno se devono succedere queste cose.

Forse andrò da uno psicologo si..ma non è facile trovare qualcuno serio, di cui fidarsi e soprattutto in questi momenti di fragilità se trovassi qualcuno che mi da consigli sbagliati sarebbe un guaio..
Ma ho bisogno di aiuto stavolta. Quello che mi si prospetta è troppo grande e difficile..mi sento addosso il peso della sua enorme mancanza, della casa, di mio padre, della vita del mio compagno...penso a tutto tranne che a me. Forse è normale.

Spero di trovare qualcuno come lei, dalle risposte che mi scrive si capisce che ha letto attentamente tutti i miei sfoghi..certo che per scritto è meglio..l'idea di stare davanti ad uno "sconosciuto" e raccontargli i fatti miei non è che mi entusiasmi..

Vedrò cosa fare. Intanto la ringrazio ancora molto per le sue risposte e la sua gentilezza.

Saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Sono contenta che abbia deciso di provarci

"certo che per scritto è meglio..l'idea di stare davanti ad uno "sconosciuto" e raccontargli i fatti miei non è che mi entusiasmi.."

anche io ero una sconosciuta per Lei...diciamo che la consulenza on line è servita per "rompere il ghiaccio" ma lo il compito dello Psicologo non è quello di giudicarla o dare consiglio a tal proposito le suggerisco la lettura di questo articolo, può aiutarla anche nella scelta dello specialista:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Se avesse ulteriori difficoltà non esiti a scriverci e se le fa piacere ci aggiorni