Ho perso tutti

Buongiorno,
Sono una ragazza di 23 e mi trovo in una situazione orribile.
Ho sempre vissuto con i miei genitori, a cui sono molto affezionata, ma che sono sempre stati molto severi per quanto riguarda la scuola.
Durante le superiori (ho fatto il liceo classico), sono sempre andata molto bene, poi, arrivata all'università, mi sono completamente bloccata: arrivata al terzo anno, ho finito solo gli esami del primo anno.
Non ho avuto il coraggio di parlarne con i miei genitori e ho iniziato a mentire su un esame che non riuscivo a passare, poi non sono più riuscita a smettere di mentire, e sono arrivata al punto di dire che mi sarei laureata, anche perché, se fossi andata fuori corso, non mi avrebbero più permesso di frequentare l'università.
Così mi sono ritrovata, il giorno della presunta tesi, a dover confessare tutto.
Ho cercato di farlo per mesi, ma mi bloccava il fatto di rovinare il rapporto che avevo con loro, che in quel periodo era quasi idilliaco.
I miei l'hanno presa malissimo e, oltre a non rivolgermi più la parola, se non per insultarmi, hanno contattato tutto il resto della famiglia e tutti i miei amici (che nulla ne sapevano), per metterli al corrente di ciò che avevo fatto.
Ora nessuno vuole più avere rapporti con me. Sono completamente isolata e non so cosa fare.
Non ho un lavoro e, pur avendo lavorato per un anno durante l'università, non sono riuscita a mettere da parte abbastanza soldi per andare a vivere da sola.
Mi ritrovo bloccata qui, completamente sola.
Una situazione simile, anche se meno grave, si era già verificata dopo la maturità, quando ero in crisi perché non sapevo cosa fare della mia vita, e i miei si comportarono esattamente come stanno facendo ora (ma all'epoca avevo comunque l'appoggio di famiglia e amici). In quel caso io ebbi un esaurimento nervoso, al quale seguì una depressione durata mesi, bulimia, autolesionismo e un tentativo di suicidio. Ora temo che si ripeta tutto, in modo anche peggiore, e non so come comportarmi. Ho paura.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Eh, ma tu mettiti nei panni della tua famiglia: come avresti reagito se avessi saputo di essere stata ingannata per anni?

Crescere significa anche questo: imparare che tutto ciò che facciamo ha delle conseguenze, e assumersene pertanto la responsabilità. Come dice quel detto, si può ingannare qualcuno per un po' di tempo, ma non tutti per tutto il tempo. Prima o poi i nodi vengono al pettine.

>>> se fossi andata fuori corso, non mi avrebbero più permesso di frequentare l'università
>>>

Quindi questo significa che per te l'università era (o è) importante? Allora come mai non ti sei data da fare?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2014 al 2023
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente,

da quello che racconta i suoi genitori hanno improntato una educazione rigida, su base autoritaria, che non le ha lasciato spazi per mostrare le sue debolezze e quindi le sue richieste di aiuto.
L'isolamento totale e la gogna a cui la stanno sottoponendo ora, gli insulti e il rifiuto di ascoltarla, sicuramente le stanno creando dolore e paura. Le menzogne portate avanti da lei sembrano essere state motivate dalla stessa paura, di essere giudicata e rifiutata.
Mi meraviglio sinceramente dell'accordo generale, di amici e parenti, per questo questo isolamento punitivo.

Le consiglio di cercare aiuto in un consultorio per avere sostegno psicologico gratuito, non avendo possibilità economiche. Cerchi nella sua zona, ce ne sono di sicuro. Con personale competente potrebbe trovare aiuto per le conseguenze emotive a questa situazione, che, come lei dice, potrebbero anche ripetersi uguali al passato. Non ultimo, se lei fosse d'accordo, potrebbero convocare i suoi genitori per fare un lavoro più sistemico, di mediazione con loro, e trovare una strada di riconciliazione.

Un caro saluto
[#3]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Vi ringrazio di cuore per le risposte.
Durante il primo anno di università non ho avuto problemi, arrivata al secondo, a causa di un esame che non riuscivo a passare, mi sono completamente bloccata, non riuscivo più a studiare e ho dato un solo esame.
Speravo di recuperare tutto al terzo anno, ma avendo trovato lavoro (con turni che andavano dalle 5 alle 10 ore giornaliere, weekend inclusi) e, studiando in una città a più di cento chilometri dalla mia (facevo la pendolare), non sono riuscita a sopportare i ritmi, quindi ho dato pochi esami e non ho potuto recuperare quelli degli anni precedenti.

Capisco perfettamente la reazione dei miei, ma non posso continuare a vivere così.

In passato mi sono già sottoposta ad alcune sedute di psicoterapia familiare, che ho dovuto interrompere perché i miei, oltre a trovarle inutili, non erano più disposti a pagarle.
Per quanto riguarda il consultorio, nella mia zona ne è presente uno solo, che non permette di sottoporsi a più di 10 sedute. Essendomi già rivolta in passato all'ente, mi è impossibile tornarci.

[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Hai detto di lavorare: potresti essere in grado di pagarti da sola una terapia individuale. Tieni presente che alcune forme di terapia breve hanno sedute abbastanza distanziate e non per questo sono meno efficaci.

Ed è proprio perché non puoi più andare avanti così che dovresti pensarci seriamente; non devi ingannare te stessa pensando di poter risolvere i tuoi problemi e cambiare ricevendo consigli per email, così come non puoi pensare di ingannare gli altri per troppo tempo.

[#5]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Ho lavorato fino all'estate scorsa. Ora sono da mesi alla ricerca di un altro impiego, ma non ho ancora trovato nulla.
I soldi che ero riuscita a mettere da parte in un conto cointestato, sono stati prelevati dai miei come "risarcimento", quindi mi trovo impossibilitata anche dal punto di vista economico. Sono in un vicolo cieco.
[#6]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Bene, quindi in che modo pensi che potremmo aiutarti?

Perché credo che anche tu ti renderai conto che non potrai risolvere il tuo problema per email, semplicemente con qualche parola d'incoraggiamento. La psicoterapia a distanza non funziona.

Ad esempio, se nella tua zona è presente un solo consultorio, datti da fare per cercarne un altro altrove. Continua a cercare un impiego. Ma non aspettarti che il mondo si attivi automaticamente per risolverti i problemi, se tu per prima cedi le armi.

[#7]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazza,

la sua situazione critica, complessa richiede un aiuto specifico, come già sollecitato, poiché quello che lei ha vissuto e vive assomiglia ad una sorta di "crisi esistenziale"!

È necessaria, comunque, una diagnosi accurata e potrebbe rivolgersi anche presso il Centro di Salute Mentale, poiché équipe specializzate potrebbero prenderla in carico a quattro mani...

Non dimentichiamo il suo autolesionismo, tentato suicidio, etc.

Occorre, a mio avviso, anche una valutazione Psichiatrica, che al CSM trova con competenza e gratuita' se non un modesto ticket.

Provi a riflettere... È giunto il momento di ascoltarsi, di guardarsi dentro... ascoltare i suoi bisogni, iniziare a vivere e ad emozionarsi!

La sua vita è stata e continua ad essere in "balia" degli altri ed è arrivato il momento di tirare fuori il suo "potere personale" e dare una svolta, un cambiamento a questo suo "sterile" quotidiano!


Di cuore,
spero in una riflessione costruttiva.
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