La mia famiglia maschero tutto ma mi sento malissimo

Buongiorno. Sono un ragazzo di 25 anni. Sono gay e sono/ero fidanzato con un ragazzo della mie età. Ogni tanto abbiamo dei problemi sul gestire la nostra relazione e mentre stavamo chiudendo la nostra relazione ho avuto un crollo emotivo e volevo farla finita. Non è la prima volta che ci penso, solo che mi sento totalmente insoddisfatto sotto tutti i punti di vista. L'università non riesco a portarla avanti, per fare esami ci metto un'infinità di tempo e così oltre a deludere i miei, deludo lui che ci tiene tantissimo e me stesso. Nello stesso tempo mi sento solo, non ho persone con le quali parlare e uscire, e preferisco rimanere a casa,sul letto piuttosto che uscire un po'. Non è la prima volta che ci ho pensato, ma ogni qual volta succede qualcosa che mi sfinisce la vedo come unica possibilità di uscita. Non mi vedo un futuro davanti. Quando il mio ragazzo mi chiede come mi vedo tra 20 anni : io non mi vedo. Mi vedo nella stessa situazione di adesso e non riesco ad accettarlo. Ora a questo si aggiunge che venuto a sapere di questi miei pensieri si è terribilmente preoccupato. Ora ho paura che mi sia vicino solo per paura che io faccia qualcosa, piuttosto che per amore. Gli ho promesso che avrei cercato il modo per avere aiuto, ma mi vergogno a chiederlo, di andare ad un consultorio. Ho ansia anche delle cose più piccole, mi viene l'ansia perfino se devo telefonare ad una pizzeria per prenotare un posto. Con la mia famiglia maschero tutto ma mi sento malissimo. Grazie.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Con la mia famiglia maschero tutto ma mi sento malissimo. >

Gentile Utente,
è probabile che sia questo uno dei fattori, oltre a molto altro, che contribuisce a sostenere il suo malessere.
Forse si è costruito una maschera difensiva dietro alla quale si trincera per non fare trasparire nulla di sé.
La sua solitudine è palpabile, sembra le manchino punti di riferimento, sostegno affettivo e scambi non solo con la sua famiglia, ma forse anche esterni ad essa.
La sua relazione sembrerebbe essere l'appiglio a cui si aggrappa, sentirla minacciata, prossima alla chiusura la fa crollare emotivamente, dato il malessere sottostante.
Ora vede tutto dietro a un paio di lenti scure che non le permettono di dare colore alla sua vita, di pensare a un futuro diverso.

La vergogna, la paura, la ostacolano nel cercare una soluzione possibile ed efficace che la accompagni ad affrontare il suo malessere.

Ma le può trasformare in coraggio, quel coraggio che le sarebbe di aiuto per uscire dal tunnel in cui sembra trovarsi .

Valuti l'opportunità di non trascinare il suo malessere e di prendersi cura di sé, un nostro collega la può ascoltare in assenza di giudizio e con empatia.

Un caro saluto



Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile ragazzo,
anzitutto può rivolgersi appunto al SSN per un aiuto più consistente. Da quello che ci racconta questo suo ragazzo sembra essere quasi il suo unico punto di sostegno per cui è ovvio che, se viene a mancare, lei si senta perso e preda di sentimenti depressivi.

Dovrebbe pertanto anche ampliare la sua rete di sostegno sociale (famiglia,amici, contatti professionali ecc.) per una sua ottimale autorealizzazione e benessere.

Le segnalo che le terapie psicologiche sono molto efficaci per i disturbi d'ansia e depressivi

cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
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Disturbi psicologici e mente-corpo

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Dr.ssa Serena Bosco Psicologo, Psicoterapeuta 34 1
Caro ragazzo,
a volte ci chiudiamo nei nostri pensieri e non riusciamo più ad uscirne, come se fossero loro, i pensieri, la realtà.
In quei momenti l'aiuto esterno può essere indispensabile per rompere il circolo bloccante dei nostri pensieri e rimetterci in contatto con il mondo esterno.
È normale avere paura di cambiare, ma lei ha gia' avuto il coraggio di scriverci e chiedere aiuto, quindi è consapevole di averne bisogno. Questo è il primo grande passo per la guarigione.
Restiamo in ascolto.

Dr.ssa Serena Bosco
Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale