Crisi matrimoniale

Ho 39 anni, sposata da 10 con un figlio di 4. Il mio matrimonio é entrato in crisi da quando mio figlio é venuto al mondo. Mio marito ha reagito in una maniera che non mi sarei mai aspettata: mi ha letteralmente messa nel dimenticatoio concentrando ogni stilla di energia per il bambino. Sin da subito gli ho fatto notare che io e lui eravamo i pilastri della famiglia e che non dovevamo trascurare la coppia, ma per lui il bambino era la priorità. Passa il tempo, dopo un anno e mezzo in cui il suo disinteresse nei miei confronti resta regna sovrano, propongo una terapia di coppia. Lui la accetta malvolentieri. Nove mesi di psicoterapia inutile perché entrava in seduta dicendo che era tempo perso è usciva dicendo che non era servito a nulla. Passano tre anni comincio a maturare l'idea di una separazione, gliene parlo credendo di trovare in lui una forma di accoglimento, d'altronde condividiamo le spese, il mutuo e un sesso spicciolo e poco appagante. Lui reagisce in malo modo, insultandomi davanti al bambino con cattiveria e non risparmiandomi dei peggiori insulti. Passano altri sei mesi, un giorno per caso guardando sul mio profilo ho scoperto che lui era andato a visitare un sito internet per organizzare viaggi a sfondo sessuale ad Atene. Guarda caso proprio quel giorno in cui ha visitato quel sito internet lui si trovava a ad Atene per lavoro. Chiedo spiegazioni, all'inizio nega, poi urlando come un dannato, mi dice che lui è un uomo, che quel sito glielo avevano indicato dei suoi colleghi e lui non voleva sentirsi da meno e quindi lo ha visitato ma non ha fatto nulla. Mi decido ad andare dall'avvocato per chiedere la separazione. Gli viene recapitata la raccomandata ma lui si rifiuta di andare a ritirarla alla posta. Dice di aver sbagliato, mi ha chiesto scusa per avermi dimenticato per tanto tempo, dice di non sapere perché, aveva la testa altrove ed era concentrato sul bambino... Quanto agli insulti di cui mi ha ricoperta negli ultimi sei mesi ha detto che era un modo, forse sbagliato, per cercare di risvegliarmi dal torpore. Io mi sento presa in giro, sento che non prende sul serio la mia richiesta di separazione (prova ne è che non ritira neanche la raccomandata). Si comporta come se fosse tutto normale. A volte mi fa tenerezza e mi dico che forse potrei riprovarci, ma poi mi viene in mente tutto il male del passato e lui mi appare un uomo completamente appoggiato a peso morto sulle mie spalle: fa scadere i pagamenti, mi parla di emettere assegni post datatati, non è in grado di gestirsi lo stipendio ma più di tutto da quando é arrivato il bambino non c è stato un solo giorno in cui mi sono sentita sollevata dalla sua presenza come supporto morale, vicinanza spirituale o aiuto fattivo. Ho provato ad intraprendere un percorso psicologico da sola ma mi ritrovavo sempre allo stesso punto: spaccata a metà tra due scelte, andarmene o restare. Che tipo di lavoro psicologico potrei intraprendere per arrivare ad una meta?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
continuare in questo modo fa male non solo a lei, ma anche al vostro bimbo che ha diritto di crescere serenamente (ho letto i suoi passati post).
Fra le tante iniziative prese, parrebbe che nessuna abbia funzionato, anche ora nonostante si sia rivolta a un avvocato, sembra ancora lacerata dal dubbio e confusa sul da farsi.
Per suo marito probabilmente potrebbe andare avanti ancora così, nel solito modo, ma lei reclama attenzioni, rispetto, condivisione...eppure la situazione continua a girare su se stessa nell'identico modo, l'alternarsi tra voglia di cambiare, tenerezza per suo marito, speranza che qualcosa cambi, la confondono e non la aiutano a trovare la strada per risolvere in un modo o nell'altro., a mostrarsi decisa,

Un aiuto terapeutico ci vorrebbe, da sola o in coppia, cosa non ha funzionato nel percorso individuale?
E' stata seguita in ambito pubblico o privato?

Pensa che suo marito di fronte allo spettro della separazione, potrebbe cambiare idea su un percorso di coppia?



Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
Gentile dr.ssa,
La ringrazio tantissimo per la sua attenzione. Mi rispecchio completamente nella sua risposta, quando dice che la situazione continua a girare su stessa è vero, ha descritto nel migliore dei modi quello che sto vivendo. La psicoterapia di coppia si è svolta presso un consultorio familiare pubblico. Premetto che io mi ero rivolta con grande fiducia pensando che la figura di un professionista del settore potesse in qualche modo dare una svolta alla nostra situazione. In realtà mio marito veniva di malavoglia e fingeva di dimenticare gli appuntamenti anche se alla fine, vista la mia insistenza, è sempre venuto. A parte le prime sedute in cui abbiamo parlato di noi e delle nostre rispettive famiglie, negli altri incontri mi ritrovavo a parlare a mio marito per il tramite della psicologa, come se lei facesse da mediatore. Lei ci diceva di trovare un punto di accordo ma di fatto non succedeva. Quindi gli incontri diventavano un logorante ripetersi di frasi che pronunciavo e sentivo dire all'infinito da anni. Le discussioni tra me e mio marito sono sempre state una ripetizione dei medesimi argomenti detti ogni volta con parole diverse, di fatto poi non si arrivava a nulla, solo ad una grande stanchezza, per me una sorta di tortura. La psicoterapia si è poi interrotta all'improvviso in modo strano perchè la dottoressa non mi ha più chiamata e quando ho provato a contattarla non rispondeva nessuno al numero di telefono. Di lì a soli due mesi abbiamo cambiato città x lavoro e ho pensato che questo cambiamento potesse in qualche modo portare un po' di positività ma....nulla di fatto. Il tempo è sempre passato nella mia sensazione di essere per lui una fonte economica e una colf. Lui ha sempre preteso la massima disponibilità da me: lavoro a tempo pieno, stirare, lavare e cucinare perché una moglie per lui fa questo prima di tutto. E poi se dicevo che ero stanca, rispondeva che anche lui era stanco, se dicevo che il medico mi aveva trovato la pressione molto bassa, beh anche lui c'è l'aveva bassa etc etc.in questo ultimo anno mi sono dedicata tantissimo a recuperare il rapporto con mio figlio che a causa della frequentazione molto assidua dei nonni paterni era arrivato a confondere la figura materna con quella della nonna. Il comportamento di mio figlio in questo senso era palese e quando ho chiesto sostegno a mio marito lui minimizzava dicendo ero esagerata, che mio figlio si comportava così per prendermi in giro e per farmi arrabbiare (a due anni). Adesso mio figlio è un bambino equilibrato riconosce la mia figura, mi cerca e mi vuole bene e così fa anche col papà. Chiede dei nonni ma in modo non ossessivo come faceva prima. Ritengo di aver fatto un gran lavoro, impiegando tutto il mio tempo libero in attività ludico didattiche col bambino: laboratori, musei per bambini, attività sportive, teatro, letture, mi creda ci ho messo l'anima. Di tutto ciò mio marito non ha saputo esprimere neanche una parola di apprezzamento. Io sono molto sfiduciata nei suoi confronti, mi sembra una persona che ha paura di perdere solo uno status e una comodità ma non una compagna di vita, per cui escluderei il discorso della terapia di coppia. Ho provato la terapia individuale, in seduta avevo le idee chiare, poi torno a casa e quando lo vedo mi fa un po' tenerezza e mi faccio assaltare dai dubbi che lui mi instilla coi suoi discorsi, della serie: butti via una vita insieme, posso cambiare etc etc
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
se lei per prima non è convinta di separarsi e sentimenti ambilaventi la confondono, né pensa sia percorribile la terapia di coppia, riprenda quanto prima un percorso e lo persegua.
A meno che voglia continuare in questo modo...sembrano grandi le incomprensioni e anche la difficoltà a comunicare in modo diverso.

Forse spera ancora in un cambiamento, ma se per prima non cambia lei e senza un aiuto esterno forse rischia di continuare a lamentarsi (e la comprendo) senza però risolvere.

Se i discorsi non bastano e lei reitera i medesimi comportamenti , cosa potrebbe cambiare?

Coraggio!


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Gentile dr.ssa,
Ie confermo che il dialogo è molto difficile perche ognuno è fermo sulle proprie posizioni, questo porta inevitabilmente ad un ristagno della situazione. Che cosa potrei fare io a livello personale per contribuire alla giusta evoluzione? Lei parla di cambiamenti,potrebbe darmi qualche spunto in tal senso? Non vedrei l'ora di imboccare una strada diversa ma sinora ho visto solo nebbia.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile signora, concordo con quanto dice la Collega Rinella , pure io penso che prima di separarsi forse Lei dovrebbe mettere in atto dei cambaimenti in questa sua stagnante situazione matrimoniale. Per esempio uscire un paio di volte alla settimana, per un corso di.. lingue, pittura, ricamo, veda lei ed anche per una pizza con le amiche.. dire e ripetere non serve, questo lui si è adagiato comodamente nel suo , di lei signora, intelligente fattivo modo di cercare le soluzioni..Bisogna che lui si renda conto che lei fa sul serio, che vuole una vita diversa, più aria, più prospettive future..In psicoterapia dovrebbe andare lui, posso sbagliarmi, ma mi sembra immaturo e con nessuna voglia di crescere. Cosa ne pensa ?

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Gentile dr.ssa,
Grazie per il suo messaggio. Ho cominciato da diversi mesi a mettere in atto alcuni cambiamenti (palestra,uscite,delegare alcune incombenze domestiche....). Come reazione da parte sua ho avuto osservazioni del tipo: "non ti riconosco più, mi avevi abituato in un modo,ora non puoi cambiare, rivoglio mia moglie,quella di prima". Da parte mia trovo che il rapporto cosi per come lui lo vorrebbe impostato (massima disponibilità e flessibilità da parte mia) non sia più rispondente alle mie esigenze. Non mi da nulla, non mi gratifica,oltre al fatto che lo trovo molto pesante da gestire. Mi chiedo quindi se i cambiamenti che mi suggerite di mettere in atto sono solo quelli di prendermi più spazio per me o se posso fare anche qualcos'altro. Lui in psicoterapia da solo non andrà mai. Grazie ancora
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Cara signora, ha fatto bene a mettere in atto alcuni cambiamenti.
Lui dice .. non ti riconosco più.. rivoglio quella di prima.. patetico, quella di prima lui come la trattava ?
A questo punto vada Lei anche a parlare e chiarirsi con un Collega de visu, per capire se può sopportare ancora o se è il caso di separarsi.. spero che lei abbia un lavoro.. degli interessi , degli amici..
Non credo che possa continuare in questo modo.. come si vede fra otto dieci anni..?
Restiamo in ascolto..
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Utente
Si ho un lavoro che mi permetterebbe di mantenere mio figlio anche senza gli alimenti, ho degli interessi, degli amici (non tantissimi ma buoni).
L'idea di una separazione mi spezza in due: da una parte mi addolora, dall'altra mi fa sentire leggera. Ho molto serie perplessità su come potrebbe essere la mia vita con lui nei prossimi anni. Con un uomo che mette in discussione ogni mia iniziativa, anche se portare o no il bambino ad un parco dei divertimenti. Un uomo che nega l'evidenza e cerca alibi per ogni cosa. Ma allos tesso tempo è l'uomo che ho amato di un amore immenso, per il quale ho fatto tante cose. Non pensavo fopsse così difficile separarsi.
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Utente
Mio marito si è deciso a ritirare la raccomandata dell'avvocato con la mia richiesta di separazione. Si reca anche al colloqui con mio legale e con immensa sorpresa l'avvocato mi chiama dicendomi di ripensarci perché mio marito le ha dato l'impressione di essere un uomo innamorato e forse una terapia di coppia potrebbe salvare il rapporto. Resto allibita! Tutto mi sarei aspettata fuorché questa telefonata.
Passano alcuni giorni, mi collego alla sua mail per stampare una cosa ( su esplicita richiesta di mio marito ) e trovo per caso due mail mandate dall'amministratore di condominio che avvisava di aver inviato al legale la pratica per il ritiro coatto di somme non versate. Mi sono infuriata per il fatto che la mail risultava Letta ma non mi aveva detto nulla. Lui non è nuovo ai ritardati pagamenti, lo scorso anno ci è arrivata una cartella esattoriale perché si rifiutava di andare in comune per il pagamento della spazzatura, i bolli della macchina li paga sempre in ritardo con l'aggravio della mora. Insomma, considerata la situazione che stiamo passando mi sarei aspettata più attenzione da parte sua visto che avevo cercato più volte di sensibilizzarlo alla puntualità dei pagamenti. Ebbene lui ha detto che si sente offeso da me e che chiamerà il mio avvocato per dirmi come mi comporto è che così diventerà il suo avvocato!
Dopo avermi insultato dicendomi che io non servo a nulla, non so fare nulla, sono una persona schifosa etc etc, la sera ha avuto pure il coraggio di chiedermi di stare insieme.
Io non so più dove sbattere la testa. Mi chiedo con chi ho a che fare? Sono pazza e disgustosa come dice lui?
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Cara signora, Le consiglio di farsi aiutare da un Collega di visu per chiarirsi la situazione affettiva...
ma mi viene anche un dubbio, questo marito, confuso, mi consenta, non si sentirà inferiorizzato da Lei , per cui reagisce insultandola, offendendola, non riconoscendo rapporto con la legalità ( bollette, bolli dimenticati), salvo poi dichiararsi innamorato all'avvocato e voler far l'amore con lei , passata la sfuriata.. ?
E' Lei che deve decidere, ma meglio con maggiore chiarezza per non sbagliare le scelte..
Ma lui è contento del suo lavoro, della rete sociale che ha, di sè stesso alla fine..?
Le faccio molti auguri, di coraggio e serenità..
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Utente
Gentile dr.ssa, grazie della sua attenzione. Lui non ha una rete sociale. Si aggrega a quello che io organizzo con i miei amici e colleghi di lavoro. Per spronarlo a crearsi qualche contatto ho chiesto ai miei colleghi uomini di coinvolgerlo nelle partite di calcetto che organizzano. Non è un uomo che si realizza sul lavoro. Fa il suo turno e poi di corsa a casa, non ha mai pensato a costruirsi una carriera, per lui meglio poche responsabilità che crescere di livello. Per farle un esempio adesso è in ferie d ufficio per 20 giorni. 20 giorni a casa, senza fare nulla. quando ha ricevuto le email dall'amministratore di condominio era quindi senza impegni, eppure il pensiero di curarsene non lo ha neanche sfiorato. Io non so davvero che cosa mi sta succedendo, mi sento come spaccata in due: non lo stimo, non mi sento attratta da lui, non so neanche che cosa dirgli, non c è un dialogo, non c e rapporto, però alla resa dei conti ho paura di sbagliare la mia scelta.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Potrebbe darsi, col limite del mezzo che stiamo usando, che da parte sua , cara signora , ci sia più che altro , quello che si definisce.. attaccamento..cioè un sentimento che non è amore, ma affezione, ricerca di sicurezza, quella che lui le dava ai tempi dell'amore,una sorta di fedeltà al .. progetto.. un'ambivalenza , un oscillare fra la rabbia di oggi e tutto questo.. senta un Collega de visu..ci vada davvero , Lei..
Cari auguri, buonanotte..
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