C'era una volta

vorrei raccontare una storia.
c’era una volta una bambina di circa 8-10 anni.
il suo nome è irrilevante.
la bambina veniva affidata ogni tanto, quando i suoi genitori si assentavano per lavoro alcuni giorni, ad una coppia di pensionati. L’età dei due poteva aggirarsi intorno ai 65 anni.
La coppia era molto gentile e trattava molto bene e affettuosamente la bambina in quanto era amica e stimatrice dei suoi genitori.
ogni tanto accadeva che l’ uomo della coppia scherzasse con la bambina solleticandole le parti intime. la bambina si imbarazzava molto in questi frangenti, non voleva e cercava di evitare situazioni di “scherzo”. ciononostante ha sempre continuato a pensare che fosse un modo di scherzare. non ricorda se questo avvenisse in presenza della moglie.
crescendo la bambina ha cominciato ad avere dubbi sulle buone intenzioni di quell’uomo. e nel dubbio rimane tutt’ora intrappolata.
ciononostante la ex bambina non crede di aver subito un trauma di alcun tipo. piuttosto è il dubbio sulle intenzioni dell’uomo che continua a tormentarla
la ex bambina vorrebbe una volta per tutte capire se deve considerare quell’uomo un &&%$£$%&%$££ o un brav’uomo che l’ha accudita al meglio facendo le veci dei suoi genitori.
la ex bambina non è ossessionata da questa cosa. non ci pensa quasi per nulla. e se anche fosse stato un atto malevolo quello subito, non ha recato danni. solo vorrebbe togliersi il dubbio.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

intanto bene se non ha recato alcun danno perché tutto ciò che Lei ha descritto dipende da come il protagonista della storia lo ha vissuto, cioè da come ha elaborato le informazioni che arrivavano dall'esterno e le proprie sensazioni.

Come considerare quell'uomo?
Come una persona incapace di giocare e scherzare con una bimba, non so dirle da qui per quali ragioni che però riguardano quella persona.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Grazie dott.ssa Pileci.
A me a interessa poco la componente soggettiva che sicuramente c è: come la bambina si è sentita..come si sente la ex bambina ect.
Non è questo che conta. Conta una chiarezza dell episodio nella sua obbiettività. Conta la verità su questa persona. Manca il dato obiettivo insomma..quello soggettivo non è importante. Per esempio uno può rimanere sconvolto dalla vista di un aereo che cade, un altro può rimanere impassibile. Di fatto l aereo cade. La ex bambina invece si domanda se l aereo sia caduto o abbia visto male.
Capisce dottoressa? Forse pongo un quesito impossibile.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"La ex bambina invece si domanda se l aereo sia caduto o abbia visto male. "

E questo fa parte del problema perchè quando accadono queste cose sui bambini, il bimbo per definizione è incapace di comprendere che cosa stia accadendo.
L'adulto invece è l'unico responsabile sul bambino.

Quindi da quello che scrive quell'uomo ha commesso qualcosa che non avrebbe dovuto fare su una bambina che non può esprimere il proprio consenso affinchè ci siano tali "giochi" che poi giochi non sono.

Ma il fatto di non saperlo ancora oggi riconoscere è un problema.
Invece credo dovrebbe fidarsi di se stessa e di ciò che sente.
E che soprattutto la parte soggettiva sia fondamentale.

Legga qui per approfondimenti:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2138-abuso-sessuale-sui-minori-e-sue-connotazioni.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1072-che-cos-e-l-abuso-sessuale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1095-il-pedofilo-chi-e-e-come-riconoscerlo.html

Cordiali saluti,
[#4]
dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Ho letto i links dott.ssa Pileci.
Ci sono situazioni davvero drammatiche.

"Ma il fatto di non saperlo ancora oggi riconoscere è un problema."
Invece credo dovrebbe fidarsi di se stessa e di ciò che sente.
E che soprattutto la parte soggettiva sia fondamentale."

Cosa vuole dire dott.ssa? Perché sarebbe un problema? Di cosa dovrei fidarmi?

Grazie..
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Perchè dovrebbe essere in grado da sola di riconoscere che i bimbi non si trattano così e non si strumentalizzano in alcun modo. Fa fatica su questo punto?
Adesso che cosa sente se prova a ripensare a quella situazione? Di quello che sente Lei deve fidarsi, non di ciò che potrei dirle io o altre persone, perché io Le posso parlare del mio sentire soggettivo, ma la cosa più importante è come si sente Lei.
E' questo che intendevo dire.

Cordiali saluti,
[#6]
dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Perchè dovrebbe essere in grado da sola di riconoscere che i bimbi non si trattano così e non si strumentalizzano in alcun modo. Fa fatica su questo punto?

No..non faccio fatica. Pensi che ho cominciato a pensare che forse quest uomo non aveva fatto una cosa normale quando mia nipote raggiunse più o meno quella età, 8-10 anni. La guardai e mi chiesi se un uomo di 65 anni avesse potuto giocare così..solleticandola e se fosse stato un gioco ingenuo. Dedussi di no. Fu a quel punto che misi in dubbio la buona fede di quell uomo.

Adesso che cosa sente se prova a ripensare a quella situazione?

Il problema è appunto questo.
Non avendo piena certezza del fatto oggettivo non riesco a "decidere" cosa provare.
Il mio terapeuta mi fece un esempio che riporto (anche se lui lo riferiva ad altro, con lui non ne ho parlato)
Un bambino riceve uno schiaffo dal padre. Lo guarda e gli chiede: ma è uno scherzo?
Quando il padre gli dice no allora e solo allora il bimbo piange.
Non so se sia pertinente ma è un po così.
Posso incazzarmi?
Il bambino direbbe: devo piangere?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Posso incazzarmi?
Il bambino direbbe: devo piangere?"

E' stata chiarissima. Ma proprio come è spiegato negli articoli indicati sopra, in episodi del genere il bimbo è incapace di leggere correttamente quanto accaduto e spesso si sente in colpa. Addirittura viene accusato di aver provocato l'adulto e il bimbo ci crede. Quindi capisco perfettamente la Sua confusione.

Dal momento che è già in terapia perché non coglie l'occasione per parlarne?
So bene che non è semplice, ma può farcela.

Cordiali saluti,
[#8]
dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Ho capito dott.ssa Pileci.
Ci proverò...forse in un momento più favorevole..

Una utente sta leggendo le nostre righe e anche lei ha avuto una situazione simile, purtroppo per lei ancora più esplicita e sicuramente indubbia.
Può dare dei consigli per chi non riesce a parlarne, a riscattarsi e direi a vivere serenamente?
Per chi ha paura perché magari la persona "cattiva" e' un familiare...per chi si vergogna..
Per chi è intrappolato..
Lei leggera. E forse anche altre persone.

Grazie infinite.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Il tema è sicuramente delicatissimo e se fa fatica a parlarne con il terapeuta può magari anticipare che fa fatica o che si vergogna, a quel punto sarà il terapeuta a venirle incontro.

In casi di abuso sessuale il mio unico consiglio è di affrontare la questione in terapia per modificare l'idea che sia colpa di chi ha subito un abuso e di poter accedere ad un altro tipo di narrazione dell'evento. Magari potrà in questo momento sembrarle banale e impossibile, ma prendere le distanze da quanto è accaduto, essere consapevoli che i bimbi non si trattano così e soprattutto essere liberi di raccontarsi fanno tutta la differenza.

Cordiali saluti,
[#10]
dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Grazie dott.ssa Pileci.
È' stata chiara e gentile..
Buona serata,

Un saluto.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Un cordiale saluto anche a Lei e se vuole mi aggiorni quando vuole :-)