Ho paura di trasferirmi in un'altra città

Salve, sono Michela, tra qualche settimana inizierò l'Università in una nuova città e fino a poco tempo fa ero davvero molto entusiasta di aver scelto una facoltà cosi lontana da dove vivo. Potrei avere la così tanta desiderata indipendenza, potrei finalmente iniziare un nuovo capitolo della mia vita. Ma ora come ora, credo sia stata una scelta troppo affrettata...non mi sento affatto pronta, sono spaventata a morte all'idea di vivere con coinquilini sconosciuti, in una città sconosciuta e senza nessuno che conosco. So anche però che non posso rimandare questa occasione, ma io già soffro di problemi ansiosi che per la minima cosa mi cambiano realmente la giornata e mi costringono a letto. Ho paura di rimanere sola come un cane, i coinquilini sono tutti più grandi, hanno i loro amici...altri studenti del mio corso ritorneranno a casa ogni fine settimana e hanno anche loro il loro giro a casa propria. Io poi sono una difficile, avevo solo 3 amici ma si trasferiranno anche loro in posti diversi...Che cosa farò tutto il tempo da sola, tutti i pomeriggi, tutte le sere?..forse diventerò matta...Sto impazzendo, sembra che ogni decisione che prendo sia quella sbagliata..perchè non posso essere tranquilla come gli altri e vivere la mia vita? non voglio rimanere sola...e so già che ci rimarrò, sono troppo selettiva io...Ma sola sarei anche a casa mia dato che se ne sono andati tutti...Forse è stata una scelta troppo drastica, eppure lo volevo così tanto...Mi viene tanto da piangere, non riesco neanche a dormire...Non so neanche quale sia la mia richiesta da farvi, forse vorrei solo essere capita...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Michela,
i cambiamenti spaventano e preoccupano sempre un po', ma se si è ansiosi la tendenza può essere quella di amplificare e fare previsioni negative, forse come sta accadendo a lei,<. non voglio rimanere sola...e so già che ci rimarrò> ..il futuro non lo si può conoscere perché deve ancora arrivare.

<potrei finalmente iniziare un nuovo capitolo della mia vita.> ecco questa è una bella considerazione, potrebbe incontrare gente nuova, fare nuove amicizie, conoscere nuovi luoghi..magari i coinquilini anche se più grandi possono essere gradevoli...il nuovo luogo riservare belle novità... questa è l'altra possibile faccia della medaglia se lei non fosse così immersa nelle sue preoccupazioni e così spaventata come dice di essere.

Ma perché immaginarsi da sola?<altri studenti del mio corso ritorneranno a casa ogni fine settimana> e come lei ce ne saranno altri che resteranno e cercheranno di crearsi nuove amicizie...
<ma io già soffro di problemi ansiosi che per la minima cosa mi cambiano realmente la giornata e mi costringono a letto.> Ma il punto credo che sia questo, ha mai chiesto un consulto specialistico per risolvere?

.<Ma sola sarei anche a casa mia dato che se ne sono andati tutti...> Cioè?
<Io poi sono una difficile, avevo solo 3 amici ...> In che senso, quali eventuali difficoltà incontrerebbe nel crearsi nuove amicizie, a che livello sta la sua autostima?
In che modo ha preso la decisione di trasferirsi?

Dato che ancora manca del tempo al possibile trasferimento le sarebbe opportuno per quanto esposto consultasse un nostro collega di persona per affrontare in modo efficace questa fase della sua vita, l'ansia che denuncia e ritrovare la tranquillità che desidera.
Ci ha mai pensato?

Cari auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signorina,
La Sua preoccupazione e' molto condivisa dalle "matricole" perche' si pensa che l'esperienza (la prima esperienza) di vivere fuori casa debba essere ardua
In realta' non e' cosi'.
La condivisione dell'appartamento e dell'Universita' crea complcita' e se si e' fortunate ci si aiuta e ci si incoraggia scambievolmente.
E diventa una bella esperienza di socializzazione. Che puo' essere molto "formativa" per lo sviluppo individuale.
Lei in famiglia come si trova? Ha sorelle? Fratelli? Piu' grandi o piu' piccoli?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8 9
Gentile Michela,

da una parte il grande entusiasmo di iniziare una nuova avventura, studiare fuori, fare nuove conoscenze, .. e poi, pian piano che il momento si avvicina, una grande ansia, la paura forse di non riuscire a far fronte a tutte queste nuove situazioni fino ad arrivare a mettere in dubbio la scelta fatta.
Se dovessimo fare le cose solo quando ci sentiamo davvero pronti, ci passerebbero i mesi e gli anni sotto gli occhi e noi lì fermi ad aspettare il momento giusto.

Quale sarebbe l'alternativa?
Rinunciare, stare ferma, ma sentirsi più tranquilla e meno ansiosa?
E poi?

Lo sa anche lei che è un'occasione, una tappa importante per la sua vita e piuttosto che immaginarsi scenari catastrofici e pomeriggi e week end solitari cerchi di vedere la stessa situazione non come un "pericolo", ma come un'opportunità, magari partendo da lei stessa. Si descrive come una persona molto "difficile" e selettiva, perchè invece non darsi (e dare agli altri) la possibilità di aprirsi, pian piano, al nuovo, abbassare almeno un poco queste "barriere"? Potrebbe scoprire persone con cui si trova bene e sperimentare emozioni positive.

Un caro saluto

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova

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dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Buonasera, vorrei ringraziare tutte per le risposte tempestive e per avermi ascoltato anche solo attraverso un pc!

Dottoressa Rinella, qualche anno fa sono stata seguita da una psicologa per circa un anno e devo dire che ora so gestire più o meno bene le piccole vicende della vita quotidiana che prima invece ritenevo sempre e solo come ostacoli, solo che poi quando si presenta qualche cambiamento così grande, sembra come se tutti progressi che ho fatto, non sono serviti a niente...Mi sento proprio intrappolata da quest'ansia che da un po' non si presentava così forte...Ho paura che ritornino gli attacchi di panico...E mi dispiace tanto per questa cosa, perchè ero così contenta di potermi creare la mia vita, con i miei tempi, i miei orari ecc e ora non ce la faccio.

Mi sono sempre considerata una alternativa...non seguo la massa, faccio le cose solo se mi va e se ci credo e tutto ciò non mi ha mai permesso di creare legami duraturi con molte persone. Non amo le feste, voglio stare tranquilla e agli occhi degli altri sembro quasi anormale. E' come se queste cose che mi dovrebbero caratterizzare, invece mi limitano...

Dottoressa Esposito, io sono figlia unica e devo dire che i miei genitori mi hanno sempre trasmesso ansie su ansie e non mi sono mai sentita compresa...preferivo starmene zitta e fare come dicevano loro. Poi è arrivato il primo attacco di panico e lì ho iniziato a capire che qualcosina non andava...ora sono sicuramente più me stessa ma sfortunatamente sono ancora molto ansiosa e un flusso di emozioni, tutte quelle emozioni che avevo un po' represso, che anche una semplice carezza da parte di qualcuno mi fa stare sveglia per tutta la notte dalla gioia e ovviamente se lo dicessi ai miei direbbero che non sono normale.

Dottoressa La Manna, ha ragione e davvero io ci ho provato, ma tutte le volte era come se mi accontentassi di loro solo perché non trovavo niente di meglio. E non mi trovavo bene, preferivo scomparire. Forse mi sopravvaluto o forse ho semplicemente scelto le persone sbagliate, so solo che mi sembrano tutti delle pecorelle, mentre invece io cerco qualcuno che abbia carattere e una propria identità! Caratteristiche che avevo trovato solo in 3 persone, ma si sono trasferite anche loro quindi eccomi qui in attesa di qualche miracolo!

So che dovrei agire invece di stare qui a lamentarmi, ma purtroppo ancora non ho migliorato sotto questo punto di vista...
Davvero grazie per tutte le risposte che anche poco poco ma mi hanno dato la carica per non pensare solo negativo...ogni tanto ho bisogno di qualcuno che mi dia una strigliata! Grazie


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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<ma sfortunatamente sono ancora molto ansiosa >
E allora non sarebbe il caso di ricontattare la sua psicologa anche solo per un parere?
Che ne pensano i suoi genitori del suo trasferimento?